Zebra: l’identikit completo dell’animale più chic della Savana
La zebra, nome scientifico Equus quagga, è un animale dal mantello particolare. Ecco il perché delle strisce, dove vive e cosa mangia.
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Un animale che tutti conoscono è la zebra. Si tratta di un mammifero perissodattilo erbivoro: esattamente come il cavallo, fa parte della famiglia degli Equidi e il suo nome scientifico è Equus. Esistono quattro specie e sei sottospecie, tutte caratterizzate da un mantello bianco con striature verticali nere o bruno-rossicce.
Fra gli animali a strisce, quello che viene subito in mente, oltre alla tigre o al serpente corallo, è proprio la zebra. Ma scopriamo di più.
Classificazione scientifica della zebra
Questa è la classificazione scientifica della zebra:
- Dominio: Eukaryota
- Regno: Animalia
- Phylum: Chordata
- Classe: Mammalia
- Ordine: Perissodactyla
- Famiglia: Equidae
- Genere: Equus
- Sottogenere: Hippotigris, Dolichohippus
Le sottospecie
Attualmente esistono diverse specie e sottospecie di zebre:
- Equus quagga: è la zebra delle steppe. Se ne riconoscono diverse sottospecie: Equus quagga boehmi, la zebra di Grant; Equus quagga borensis, la zebra del Selous; Equus quagga burchellii, la zebra di Burchell; Equus quagga chapmani, la zebra di Chapman; Equus quagga crawshayi, la zebra di Crawshay; Equus quagga quagga (estinta), il quagga
- Equus zebra: è la zebra delle montagne del Capo. Esiste la sottospecie Equus hartmannae, la zebra delle montagne di Hartmann
- Equus grevyi: è la zebra di Grevy
Equus quagga
Caratteristiche anatomiche e fisiologiche
La zebra di pianura o Equus quagga, nota anche come zebra comune o di Burchell, è la specie più diffusa. La si trova in Etiopia del Sud, in Angola, nelle zone orientali del Sudafrica e nell’Africa orientale, dove vive anche il lemure. Fa parte del sottogenere Hippotigris. Attualmente non è a rischio estinzione.
È la specie di zebra più piccola, con zampe brevi e corpo tozzo. Il peso della zebra di pianura è variabile a seconda della sottospecie e varia dai 175 ai 385 kg, con i maschi di dimensioni leggermente maggiori. L’altezza al garrese va da 110 a 145 cm, mentre la lunghezza da 217 a 246 cm.
Il mantello ha la tipica colorazione a strisce bianche e nere: la particolarità è che non esistono due zebre che abbiano strisce simili. Il muso di solito è scuro. I cuccioli delle zebre nascono già coperti da strisce bianche e marroni. Le strisce sono verticali sulla parte anteriore del corpo, orizzontali sulle zampe posteriori. Le zebre di pianura delle zone settentrionali tendono ad avere strisce sottili e maggiormente definite. Le zebre di pianura delle zone meridionali hanno meno strisce su zampe e parti inferiori del corpo. Inoltre hanno anche le strisce-ombra: sono zone marroni dentro le zone bianche.
Riproduzione della zebra
Lo stallone dell’harem si accoppia con tutte le giumente del suo harem. La durata della gravidanza di una zebra è di 12-13 mesi. Il puledro viene allattato per un anno. Gli stalloni non amano molto i puledri degli altri harem e non esitano a praticare l’infanticidio, specie se in cattività. Esattamente come i cavalli, i puledrini appena nati sono capaci da subito di stare in piedi.
Comportamento
Le zebre di pianura sono animali sociali. Tendono a vivere in piccoli gruppi chiamati harem famigliari, formati da uno stallone, diverse giumente e i puledri. I maschi rimangono a capo dell’harem per anni, ma esistono anche gruppi di soli maschi guidati gerarchicamente dal maschio più anziano. Una volta raggiunta l’età giusta, questi maschi vanno via per formare il proprio harem. A volte harem diversi si uniscono in gruppi più grandi.
Esiste poi la figura della femmina alfa, l’unica a poter guidare il gruppo. Di solito le femmine non accolgono favorevolmente l’ingresso di nuove giumente, mentre gli stalloni difendono il loro harem da altri maschi. Le interazioni sociali vengono rinforzate col grooming, cioè la pulizia reciproca.
Per quanto riguarda il verso della zebra, le zebre di pianura possono fare fino a sei richiami diversi. Per proteggersi di notte dai predatori, le zebre di pianura si riuniscono in spazi aperti. Un esemplare sta di vedetta, avvisando gli altri con sbuffi dell’arrivo di un predatore. Grazie agli occhi posti ai lati della testa, come tutti gli equidi, hanno un’ampia capacità visiva.
Se aggredite da iene o licaoni, rimangono unite per difendere il gruppo e lo stallone carica gli aggressori per scacciarli. Anche le femmine lo fanno, ma solo per difendere i piccoli. Se ad attaccarle sono i leoni, cercano di scappare: sulle lunghe distanze i leoni non sono resistenti. Leopardi e ghepardi, invece, tendono ad attaccare soprattutto i piccoli.
Equus zebra
Caratteristiche anatomiche e fisiologiche
La zebra di montagna o Equus zebra è una specie di zebra a rischio estinzione (è classificata come vulnerabile). È originaria dell’Angola sud-occidentale, del Sudafrica e della Namibia. Ha due sottospecie: la zebra del Capo e la zebra di Hartmann.
Come tutte le zebre, il corpo alterna strisce bianche e nere/marrone scuro differenti per ciascun individuo. L’addome è bianco e ha la giogaia. Il peso va dai 240 ai 372 kg, mentre l’altezza al garrese è di 1-1,4 metri e la lunghezza di 2,2 metri. Nelle zebre del Capo le femmine sono più grandi dei maschi, mentre nelle zebre di Hartmann è il contrario. Inoltre le zebre del Capo hanno strisce nere sottili e spazi bianchi ampi, mentre le zebre del Capo hanno strisce nere ampie e spazi bianchi piccoli.
Le zebre di montagna vivono in zone collinari e montuose, aride e rocciose. Le zone delle due zebre di montagna non si sovrappongono.
Riproduzione della zebra
Anche le zebre di montagna vivono in piccoli harem famigliari formati da uno stallone, qualche giumenta e i puledri. I maschi scapoli formano gruppi separati. Inoltre i diversi harem non si uniscono mai come fanno quelli delle zebre di pianura.
La durata della gravidanza è di 12 mesi. La giumenta cura il puledro per un anno: poi questi dovrà andarsene nei gruppi di scapoli o a formare un harem.
Equus grevyi
Caratteristiche anatomiche e fisiologiche
La zebra di Grevy o Equus grevyi, nota anche come imperiale, vive nel Kenya settentrionale e in Etiopia, mentre è estinta in Somalia. Come aspetto, a parte le righe bianche e nere, ricorda un mulo più che un cavallo.
È la zebra più grande di tutte: i maschi pesano fra i 380 e i 450 kg, mentre le femmine fra i 350 e i 400 kg. L’altezza al garrese è di 1,25-1,5 metri, mentre è lunga 2,5-3 metri con coda lunga 28-75 cm. Ha le orecchie più lunghe fra tutte le zebre e le striature più vicine.
È una specie a rischio estinzione.
Perché le zebre hanno le strisce?
Il colore di base della pelle della zebra è il nero, mentre le strisce bianche compaiono in un secondo momento durante la vita embrionale. Ma a cosa servono le strisce delle zebre? Sono state fatte diverse ipotesi:
- mimetismo nell’erba alta, soprattutto nelle zone d’ombra (poco credibili: le zebre sono animali rumorosi e non sono capaci di passare inosservate in maniera silenziosa)
- confondono i predatori sulle loro reali dimensioni
- confondono i predatori durante gli inseguimenti, soprattutto quando formano branchi
- funzione sociale di riconoscimento
- regolano la temperatura del corpo
- difesa dalle mosche tse-tse e dagli insetti
Cosa mangia la zebra?
Le zebre sono animali erbivori. La loro dieta è composta per la stragrande maggioranza da graminacee, seguita poi da piante erbacee e pochi arbusti. A differenza di altri ungulati della Savana, brucano di tutto, anche se preferiscono i germogli. Hanno un stomaco semplice, ma utilizzano il cieco-colon per riuscire a mangiare più foraggio possibile. Si muovono costantemente per pascolare e a volte formano dei gruppi insieme agli gnu.
Le zebre di montagna non disdegnano anche corteccia, frutti e radici.
Sono prede di leoni, iene, coccodrilli, ghepardi, leopardi e licaoni. Se attaccata, si difende tramite morsi e calci.
Dove vive la zebra?
La zebra più comune è la zebra delle steppe, la Equus quagga. Delle sue sottospecie, il quagga è ormai estinto, mentre le altre cinque le troviamo in Africa orientale e meridionale. La zebra delle montagne, la Equus zebra, è maggiormente diffusa in Sudafrica ed è a rischio estinzione.
La zebra di Grevy, la Equus grevyi, è la specie più grande di tutte e vive nelle zone semidesertiche del Kenya, Etiopia e Somalia. Anche questa è a rischio estinzione.
Curiosità sulle zebre
Ecco alcune piccole curiosità sulle zebre:
- Due zebre sono presenti sullo stemma del Botswana
- I popoli africani considerano le zebre come simbolo di bellezza
- La zebra è l’animale associato alla squadra della Juventus a causa dei colori
- Nei film di animazione di Madagascar, uno dei protagonisti è Marty la zebra
La zebra, un animale da proteggere
Seppur non tutte le sottospecie di zebre siano a rischio estinzione, anche la zebra della pianura potrebbe in un futuro prossimo diventare maggiormente vulnerabile, vuoi a causa del bracconaggio, vuoi per la riduzione del suo habitat a causa dell’espansione umana. Per questo motivo sono nati diversi progetti volti a tutelare le zebre, per evitare che tutte le sottospecie si estinguano, come accaduto al quagga.