Watsu: il massaggio in acqua
Il Watsu è una tipologia di massaggio in acqua, nata dallo shiatsu e poi evoluta grazie ad altre discipline, volta a raggiungere il massimo del relax.
Il massaggio Watsu non è fra le modalità di massaggio più note, ma sta ottenendo sempre più popolarità grazie al sapiente uso combinato di tecniche shiatsu, stretching, mobilizzazione articolare, danza e altre manovre delicate di trattamento. Il tutto mentre il terapeuta e il paziente sono immersi in acqua.
Secondo l’Aquatic Body Work Association, il paziente mentre galleggia viene continuamente supportato, cullato e coccolato. Gli effetti profondamente rilassanti dell’acqua calda e delle manovre del terapeuta, combinati con i movimenti del Watsu, risultano quindi essere molto benefici.
Il termine Watsu è nato una trentina di anni fa dalla combinazione delle parole “water” (acqua) e “shiatsu”. Con il tempo, però, si è dimostrato come questa tecnica possa andare ben oltre il ben noto massaggio shiatsu, recuperando altre manovre e discipline.
Come funziona
Il massaggio Watsu è un trattamento particolarmente profondo e allungante. Il terapeuta è in grado di sfruttare il galleggiamento in acqua per effettuare sul corpo del paziente le giuste manovre, in modo da agire su quei muscoli che, in altra maniera, sarebbero difficili da trattare.
La maggior parte di sessioni di Watsu durano circa un’ora e si svolgono in acqua calda o comunque alla temperatura corporea (35°C circa). I massaggiatori supportano i pazienti con le proprie braccia: in questo modo, oltre a non farli sprofondare, facilitano il relax. Il massaggio consiste principalmente in manovre di stretching su varie parti del corpo, il tutto per raggiungere essenzialmente uno stato di perfetto rilassamento dei muscoli. Keith McDaniel, esperto di questa disciplina, ha così spiegato in una recente intervista:
Una volta che si è immersi in acqua, sembra di stare tra sonno e veglia.
Questa dichiarazione rende l’idea dello stato di rilassamento totale ottenibile dal trattamento. Si ricorda, inoltre, come il volto sia del massaggiatore che del massaggiato sia sempre fuori dall’acqua, per cui non sono previste immersioni e apnee.
Benefici
Il massaggio Watsu non è per tutti perché, pur essendo un’esperienza unica, richiede una grandissima fiducia tra massaggiatore e cliente: chi è troppo teso non riesce a trarre molti vantaggi dall’esperienza di immersione. Tuttavia, ogni individuo può comunque ricevere dei benefici, che comprendono:
- riduzione di ansia e stress;
- diminuzione di varie forme di dolore;
- miglioramento del sonno;
- miglioramento della digestione;
- sensazione di benessere in generale;
- riduzione della tensione muscolare;
- miglioramento della flessibilità;
- respirazione più profonda e completa.
Non sono al momento disponibili sufficienti studi scientifici che dimostrino una correlazione tra Watsu e cura di malattie specifiche. Tuttavia, sembra che il massaggio possa apportare sollievo a persone colpite da:
- morbo di Parkinson;
- ictus;
- paralisi cerebrale;
- fibromialgia;
- lesioni cerebrali;
- lesioni del midollo spinale.
La tecnica Watsu è considerata sicura anche per bambini, donne incinte e anziani. Dovendosi abbandonare completamente all’operatore, è utilissimo anche a livello psicologico per coloro che hanno difficoltà relazionali, che sono troppo difesi e che non riescono ad abbandonarsi ai rapporti, a causa di una persistente assenza di fiducia nel prossimo.
Gli operatori di Watsu non devono essere assolutamente improvvisati, perché il paziente non può correre il rischio di ferirsi o di subire manovre improprie a discapito della propria salute. Per questo motivo è fondamentale conoscere il percorso formativo dell’operatore a cui ci si rivolge, verificando anche il sito delle discipline Watsu in Italia, riportato in calce fra le fonti.