La primavera è il periodo della rinascita e dei nuovi arrivi: la natura, da questo punto di vista, è prodiga di novità, sia per quando riguarda la flora e che per la fauna. Molti i cuccioli che si affacciano al mondo in questo periodo e, tra loro, i piccoli di volpe, animale dal manto rosso e dall’intelligenza acuta e molto sviluppata. Nati circa 5 settimane prima dell’arrivo della primavera, i cuccioli trascorrono il primo mese al riparo della tana, senza la protezione del pelo e in quasi totale cecità. La gestazione delle madri dura circa 7 settimane, i piccoli che verranno al mondo saranno in media dai 3 ai 5 animaletti dalle dimensioni ridotte. La famiglia delle volpi è di tipo monogamico quindi, madre e padre collaborano insieme per la crescita dei piccini fino allo svezzamento. In questo caso è proprio il maschio a cercare il cibo per la famiglia e per la madre, così che possa continuare ad allattare i piccoli.
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Durante i primi 15 giorni i piccoli non vengono mai lasciati soli dalle madri, che rimane nella tana con loro giorno e notte. L’allattamento dei cuccioli dura due mesi, periodo durante il quale i genitori forniscono ai figli anche cibo rigurgitato. Un modo per avviare lo svezzamento che coinciderà con la fine dei 60 giorni di allattamento e i primi due mesi di vita. La venuta al mondo dei cuccioli di volpe coincide con un periodo complicato, in particolare in Italia, ovvero la stagione venatoria e il tempo dedicato alla caccia. Pratica che, tra i vari animali, prende di mira anche le volpi e i cuccioli. Da tempo però, regione dopo regione, le stagioni della caccia vengono scandite da forti petizioni cittadine incentrate sull’abolizione di questa pratica ormai superata.
Durante le prime tre settimane di vita il pelo dei cuccioli di volpe cambia conformazione e colore, passando da scuro a rossastro come quello definitivo dei genitori. Successivamente il manto si completerà di uno strato ulteriore che li proteggerà durante la caccia all’interno della vegetazione, ma anche dalla pioggia. I primi due mesi sono dedicati alla protezione all’interno della tana, anche se la curiosità è preponderante i piccoli non abbandonano lo spazio di sicurezza ma si limitano a far uscire la testolina in superficie per annusare l’aria e attendere l’arrivo della madre. Nei primi tempi dedicheranno i loro sforzi a cacciare farfalle e lombrichi nei pressi della tana, ma anche a giocare alla lotta tra fratelli. Pratica necessaria nell’età adulta, quando dovranno determinare e difendere il territorio di appartenenza.
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Con l’arrivo dell’estate la fase di cura e crescita troverà il suo naturale completamento e i piccoli inizieranno ad assaporare la prima indipendenza. Affiancheranno la madre per un primo periodo di imprinting ed educazione alla caccia, per poi dirigersi verso nuovi territori e spazi pronti per una nuova stagione autunnale/invernale e magari a creare una nuova famiglia. I padri, dopo i primi due mesi, lasciano il nucleo familiare in cerca di nuovi territori e nuove femmine di volpe. La lotta per il possesso degli spazi e la conquista delle femmine determina un controllo automatico delle nascite, impedendo il sovraffollamento. Gli unici problemi per questi animali sono legati alle azioni dell’uomo e alla deforestazione, che incide sulla ricerca del cibo, per questo sempre più esemplari hanno imparato a procacciarselo all’interno dei centri urbani.