La vitamina D, nota anche come “vitamina del sole”, è considerata uno degli elementi indispensabili per il corretto sviluppo e per il buon funzionamento dell’organismo. Questo micronutriente è fondamentale per lo svolgimento di svariate funzioni nel nostro corpo. È indispensabile per la crescita e il rafforzamento delle ossa, sostiene le principali funzioni cellulari, protegge la salute della pelle e dei capelli e riduce il rischio di sviluppare patologie come l’osteoporosi.
Nonostante sia tanto importante, spesso è difficile riuscire a raggiungere il fabbisogno necessario di questo elemento. Sono infatti molte le persone che soffrono di una carenza di questa vitamina. Ma quali potrebbero essere le cause? E quali invece i sintomi?
In questo articolo esamineremo da vicino gli aspetti da non trascurare.
Quando parliamo di vitamina D, intendiamo in realtà un gruppo di pro-ormoni liposolubili (che si sciolgono nei grassi) che comprende 5 diverse vitamine, che vanno dalla D1 alla D5.
Quelle essenziali per la nostra salute, a livello biologico, sono la vitamina D2 (detta anche ergocalciferolo), e la vitamina D3 (colecalcioferolo). Mentre la prima si trova in discreta abbondanza negli alimenti vegetali, la seconda viene sintetizzata dagli animali.
Ma vediamo più nel dettaglio quali sono le differenze fra la Vitamina D2 e D3. L’ergocalciferolo è una vitamina che viene sintetizzata dalle piante e dai precursori del lievito. Puoi trovarla in grandi quantità anche negli integratori alimentari.
Il colecalciferolo è invece considerata la forma più attiva di vitamina D. Questa forma viene prodotta dalla pelle durante l’esposizione ai raggi del sole, ma si trova anche in un certo numero di alimenti, compresi quelli fortificati che puoi trovare al supermercato.
La vitamina D svolge numerose funzioni essenziali per il nostro organismo. Ben nota è la capacità di sostenere e garantire il corretto sviluppo scheletrico e muscolare, ma questa vitamina è fondamentale anche per tenere alla larga lo sviluppo di numerose patologie, a cominciare dall’osteoporosi.
Diversi studi hanno inoltre dimostrato che adeguati livelli di questa vitamina favorirebbero il benessere e lo sviluppo dei capelli. Tale elemento vanta anche un ruolo molto importante per il metabolismo del calcio e per il suo assorbimento a livello gastro-intestinale, aiuta a prevenire le fratture e potrebbe persino ridurre il rischio di sviluppare alcuni tumori, come quello del colon-retto.
Livelli ottimali di vitamina D, proprio come accade per quelle del gruppo B (in particolare la vitamina B12 e l’acido folico), sono collegati a un minor rischio di soffrire di problemi di depressione, di malesseri legati al passaggio da una stagione all’altra e di patologie del sistema nervoso.
Abbiamo visto che le fonti sono essenzialmente due, ovvero quella alimentare e quella che deriva dall’esposizione ai raggi del sole. Un apporto adeguato di questa vitamina può dunque essere ottenuto combinando entrambi i fattori.
Ma quanta vitamina D al giorno dovremmo assumere esattamente? Il fabbisogno quotidiano varia in base all’età e alle condizioni di salute del soggetto. In assenza di eventuali fattori di rischio, tale fabbisogno si aggira intorno alle 400 unità internazionali (UI) al giorno, ma in determinate situazioni (ad esempio in caso di grave carenza) il dosaggio necessario potrebbe essere più elevato.
I valori della vitamina D comunemente considerati ottimali sono compresi tra 30 e 100 ng/mL. In presenza di valori più bassi, sarà dunque importante parlare con il medico e valutare l’eventuale integrazione mediante supplementi alimentari o attraverso l’adozione di una dieta più adatta e di un più sano stile di vita.
Non assumere degli integratori senza prima averne parlato con il medico. Questi prodotti infatti non sono del tutto privi di possibili effetti collaterali, e possono influenzare anche l’azione di altri farmaci di uso comune.
La carenza di vitamina D è un problema che interessa molte persone in tutto il mondo. Una simile condizione è generalmente legata all’insufficiente esposizione ai raggi solari, ma può essere esacerbata anche da un’alimentazione carente di determinati alimenti.
I sintomi più comuni consistono in:
La diagnosi di carenza verrà eseguita attraverso dei normali esami del sangue e – se necessario – mediante radiografie, che possono permettere di individuare le eventuali deformazioni ossee legate alla condizione ancor prima che si manifestino gli altri sintomi.
Sebbene l’insufficiente esposizione ai raggi del sole rappresenti una delle principali cause della carenza di vitamina D, anche altri fattori possono entrare in gioco. Fra questi, rientrano condizioni come:
Abbiamo visto quali e quante funzioni svolge questa vitamina nel nostro organismo. Un’eventuale carenza potrebbe comportare quindi numerose conseguenze, come difetti dello sviluppo nell’infanzia, disturbi del sistema immunitario e l’insorgenza di malattie come l’osteoporosi e osteomalacia, una malattia a carico delle ossa.
Oltre alle conseguenze dal punto di vista fisico, potrebbero manifestarsi disturbi anche dal punto di vista psicologico e mentale.
Quantità inadeguate di vitamina D possono anche rendere più deboli i denti e favorire lo sviluppo delle carie.
Di particolare importanza è il monitoraggio dei livelli di vitamina D in gravidanza. Un’eventuale carenza nella mamma potrebbe infatti comportare delle conseguenze per lo sviluppo del feto. Fra le conseguenze si segnalano quella di sviluppare diabete gestazionale, preeclampsia e di andare incontro a un parto prematuro.
Il neonato potrebbe inoltre manifestare segni di rachitismo, spasmi, malattie respiratorie e altre patologie che potrebbero presentarsi anche durante lo sviluppo.
In caso di carenza sarà necessario agire su due fronti, ovvero sulla dieta e sull’esposizione ai raggi del sole. Vediamo cosa dovresti fare per raggiungere adeguati livelli di questa vitamina.
Per aumentare i livelli di vitamina D non è necessario seguire un regime alimentare speciale. Adottare la dieta mediterranea potrebbe rappresentare già un ottimo punto di partenza per raggiungere i livelli necessari. In generale, è importante seguire una dieta completa di tutte le sostanze nutrienti necessarie per il benessere dell’organismo.
Se segui una dieta vegana o vegetariana, o un altro tipo di alimentazione restrittivo, valuta insieme al tuo medico l’eventuale necessità di assumere un integratore. Qualora non fosse necessario, cerca di inserire alimenti ricchi di vitamina D come ortaggi a foglia verde, cereali fortificati e funghi di stagione.
Fra i cibi da prediligere vi sono inoltre quelli di origine animale, ovvero:
Per raggiungere l’apporto ottimale di vitamina D giornaliero è sufficiente esporsi alla luce del sole per circa 15 o 20 minuti ogni giorno, o almeno 3 volte a settimana. Se possibile, goditi il tepore del sole mentre fai una passeggiata all’aria aperta. In alternativa, sarà sufficiente sedersi in terrazzo e rilassarsi per una quindicina di minuti, lasciando che i raggi solari facciano il resto.
Per massimizzare i benefici, lascia braccia, viso e mani scoperte. Attenzione però a non esagerare con il tempo di esposizione e proteggi la pelle dai pericoli dei raggi UVA e UVB, potenzialmente dannosi.