Visoni, primo caso di Covid-19 in natura
Visoni e coronavirus, rilevato il primo contagio di esemplari i natura: avviene nello Utah, nelle vicinanze di un allevamento per pelicce.
Fonte immagine: Jillian Cooper via iStock
Visoni e coronavirus, il contagio avviene ora anche in natura. È stato purtroppo rinvenuto negli Stati Uniti il primo esemplare selvatico colpito da Covid-19, dopo il caos della trasmissione negli allevamenti per la produzione di pellicce. E ora sale la preoccupazione: non solo il virus si diffonde molto rapidamente in questa specie animale, ma è anche una delle poche conosciute che può trasmettere nuovamente l’infezione all’uomo.
A oggi non è dato sapere come il visone selvatico si sia potuto contagiare, ma l’ipotesi più plausibile rimane quella di un contatto diretto o indiretto proprio con l’uomo.
Visoni e coronavirus, primo caso in natura
Il visone selvatico colpito da coronavirus è stato scovato nello Utah, dove da giorni le autorità locali stanno conducendo dei controlli a campione sugli animali in libertà, come precauzione dopo la scoperta di elevati livelli di contagio all’interno degli allevamenti di pellicce.
Secondo quanto reso noto dal National Veterinary Services Laboratory, la tipologia di virus rilevata in questo esemplare è del tutto “indistinguibile” da quella rinvenuta nei capi allevati, di conseguenza si ipotizza un collegamento diretto. D’altronde, il visone in questione è stato trovato nelle “immediate vicinanze di una delle strutture affette”. Ora è necessario capire se l’animale sia stato contagiato dall’interazione con i visoni della struttura, con il contatto con l’uomo o, ancora, si tratti di un capo fuggito dagli stessi allevamenti. Ogni anno, infatti, qualche centinaia di visoni riescono a scappare dalle gabbie per rifugiarsi nelle limitrofe aree boschive.
Le autorità hanno voluto rassicurare la popolazione, ma la questione dovrà essere costantemente monitorata:
Non c’è al momento alcuna evidenza che il SARS-CoV-2 stia circolando o si sia stabilito nelle popolazioni di visoni selvatiche nei dintorni degli allevamenti.
Eventuali esemplari infetti potrebbero però rappresentare un rischio per altre specie che potrebbero essere ugualmente suscettibili al coronavirus, come furetti, procioni, puzzole, tassi e molti altri ancora. I visoni possono inoltre infettare l’uomo, fatto che invece non sembra avvenire con altre specie animali. Dall’inizio della pandemia non si sono rilevati casi di infezione da cane a uomo e da gatto a uomo, di conseguenza le specie domestiche sono considerate sicure. Ancora, sono stati confermati contagi tra leoni, tigri e leopardi, ma anche in questi casi non sembra possibile la trasmissione dai felini agli umani.
Fonte: National Geographic