Virus intestinale: sintomi, cause ed i rimedi (anche naturali) che funzionano davvero
I virus intestinali sono molto frequenti, soprattutto nei bambini: ecco quali sono le cause, i sintomi e i rimedi naturali più diffusi.
A tutti è sicuramente capitato di dover fare i conti con un virus intestinale, uno spiacevole inconveniente che può rovinare una vacanza, le feste di fine anno oppure rendere complessi degli inderogabili impegni di lavoro.
Si tratta purtroppo di un’eventualità molto frequente, soprattutto nel periodo invernale, quando le difese immunitarie sono già messe a dura prova dalla classica influenza e dai malesseri di stagione. Ma quali sono le cause di questa problematica, quali i sintomi e, soprattutto, quali i rimedi naturali davvero efficaci?
Naturalmente, quando si soffre di disturbi a carico dell’intestino è sempre necessario vagliare il parere del proprio medico curante, poiché le cause potrebbero essere le più disparate. Ancora, si ricorda che anche i rimedi naturali o i ritrovati della nonna possono comportare intolleranze, reazioni allergiche oppure effetti collaterali degni di nota. Di seguito, tutte le informazioni utili.
Cosa è la gastroenterite virale
Nell’accezione comune, parlare di influenza intestinale significa riferirsi a un disturbo decisamente generico a carico dell’apparato digerente. Si tratti di cattiva digestione oppure di un’improvvisa dissenteria, nell’immaginario comune si tende a non differenziare le cause di questo disturbo.
Eppure, quando si parla di influenza intestinale si sta parlando più propriamente di gastroenterite virale. Si tratta di un’infiammazione delle mucose e dei tessuti intestinali dovuta specificatamente all’azione di alcuni virus e deve essere distinta dalla cattiva digestione, dalle patologie croniche a carico del colon – si pensi alla sindrome dell’intestino irritabile – oppure dall’azione sull’apparato digerente della classica influenza di stagione.
Poiché i sintomi tendono a essere molto simili in tutte queste casistiche, la domanda sorge più che spontanea: come capire se si ha un virus intestinale? A stabilirlo sarà il proprio medico di fiducia che, in base all’anamnesi e all’analisi dei sintomi, se necessario potrà chiedere degli esami di laboratorio per confermare i suoi sospetti diagnostici.
Sintomi e durata
La gastroenterite virale si caratterizza per sintomi molto simili agli altri disturbi dell’apparato digerente, così come già accennato. Fra questi i più comuni sono nausea, vomito, gonfiore addominale, scarso appetito, difficoltà di digestione, diarrea, spossatezza e, in alcuni casi, anche febbre alta.
La durata del disturbo è variabile da individuo a individuo, poiché dipende dalla gravità dell’infezione, dalla capacità del sistema immunitario di combattere il virus sgradito e dall’efficacia delle cure prescritte dal medico. In genere il decorso è positivo e, in media, tende a risolversi in 7-10 giorni. Va però specificato come questo tipo di infezioni siano molto più frequenti nei bambini, poiché tendono spesso a portarsi le mani sporche alla bocca, mentre negli adulti si verificano dopo il consumo di alimenti poco salubri in ristoranti o mense o, ancora, in viaggio.
Quali virus causano il disturbo
Ma quali sono i virus che causano l’influenza intestinale? Nonostante il nome possa suggerire un ruolo della classica influenza stagionale, in realtà sono altre le categorie di agenti esterni che possono causare il problematico disturbo:
- Rotavirus: sono i principali responsabili delle infezioni dei bambini, entrano nell’organismo da oggetti contaminati, tramite un contatto oro-fecale. In altre parole, il bimbo si porta le mani sporche alla bocca. Siccome distribuiti su tre gruppi – A, B e C – è probabile che il piccolo possa infettarsi più volte nel corso dell’infanzia, proprio per il contagio con varietà diverse. Negli adulti l’infezione si rivela normalmente di lieve entità e, non ultimo, la frequenza è spesso correlata a viaggi all’estero verso mete esotiche o dall’igiene ridotta. Il disturbo nell’adulto può avvenire anche durante l’accudimento dei più piccoli, ad esempio durante le operazioni di cambio pannolino e pulizia. La malattia, infine, è più diffusa in inverno;
- Norovirus: identificato per la prima volta nel 1968 negli Stati Uniti, è uno dei principali responsabili delle gastroenteriti acute e delle conseguenti epidemie. Spesso rilevato nei luoghi ad alta concentrazione umana – scuole, campeggi, navi da crociera, ospedali, circoli ricreativi e via dicendo – il contagio avviene tramite l’acqua contaminata o il consumo di alimenti crudi scarsamente puliti, come ortaggi ma anche crostacei e altri prodotti della pesca. Molto frequente in viaggio, proprio perché non sempre il paese d’approdo può contare su una disinfezione idrica sufficiente, colpisce in qualsiasi momento dell’anno e può causare epidemie anche gravi.
Differenza tra gastroenterite e influenza di stagione
Specificato come la gastroenterite virale veda il ruolo di alcuni virus specifici, che differenza c’è con la classica influenza di stagione? La risposta è abbastanza semplice:
- Influenza di stagione: si tratta di una malattia causata da virus che colpiscono specificatamente l’apparato respiratorio, sia nelle vie respiratorie alte che in quelle basse, raggiungendo i polmoni nei casi più gravi. A seconda del gruppo e del sottotipo, questo virus possono attaccare anche le mucose intestinali determinando malesseri gastroenterici, ma si tratta di un’azione secondaria rispetto a quella sulle vie respiratorie;
- Gastroenterite virale: è causata da virus che attaccano esclusivamente l’intestino e i suoi tessuti. Al contrario dell’influenza di stagione, la diffusione e il contagio non avviene per inalazione, bensì per contatto a livello orale con superfici o alimenti contaminati.
E come distinguere la gastroenterite dal Covid, la malattia che più preoccupa le persone in questi ultimi tempi? L’evidenza scientifica ha dimostrato che anche il SARS-CoV-2 può colpire l’intestino, seppur l’infezione sia principalmente respiratoria e gli effetti sull’apparato digerente secondari. A oggi, l’unico modo per distinguere con certezza un’eventuale infezione da Covid da altri disturbi con sintomi simili è quello di sottoporsi a tampone. Il monitoraggio dei sintomi può essere comunque d’aiuto, anche se l’evoluzione delle varianti Covid ha mostrato una certa variabilità nella sintomatologia. In ogni caso, se i disturbi intestinali sono associati a febbre, difficoltà respiratorie nonché perdita di gusto e olfatto, è necessario allertare il medico oppure gli enti preposti.
Virus intestinali nei bambini
I virus intestinali sono particolarmente frequenti nei bambini poiché, come già accennato nei precedenti paragrafi, sono più esposti a contatti oro-fecali o con alimenti contaminati.
Evitare che i bambini, soprattutto i più piccoli, si portino le mani alla bocca è particolarmente difficile, poiché spesso si tratta di un gesto involontario. Ma educarli alla buona igiene è possibile sin dalla tenera età.
Le infezioni intestinali possono essere anche particolarmente dolorose per i più piccoli e possono includere vomito frequente, diarrea importante, crampi addominali, febbre e gonfiore. Il bambino potrebbe lamentarsi e piangere in modo inconsolabile, rifiutare i pasti e sperimentare difficoltà nel sonno. In caso di gastroenterite nei bambini, proprio dato il contatto oro-fecale, è bene anche verificare la presenza di eventuali parassiti intestinali, come gli ossiuri.
Influenza intestinale: come avviene il contagio
Così come già accennato, il contagio con i virus responsabili della gastroenterite virale avviene per contatto con superfici e alimenti contaminati. Nella casistica più comune, rientrano:
- Bambini che si portano mani sporche alla bocca;
- Frutta e verdura non adeguatamente lavate;
- Consumo di acqua non potabile;
- Consumo di alimenti in viaggio, preparati senza seguire grandi norme igieniche;
- Consumo di crostacei e molluschi crudi o non adeguatamente igienizzati.
Quando capita di prendere un virus intestinale in viaggio, risulta più che normale chiedersi poiché lo stesso agente non abbia generato disturbi nella popolazione locale, magari anche nostri commensali. In questo caso, la risposta è nel sistema immunitario: l’organismo delle popolazioni locali è stato probabilmente già esposto in passato a questi virus e, di conseguenza, ha appreso come combatterli.
Virus intestinale: cure e rimedi naturali
Il trattamento di un’infezione da virus intestinale avviene in base all’intensità dei sintomi e alla gravità della stessa infezione. Il medico curante potrà ad esempio prescrivere antiemetici per il vomito, farmaci per controllare la diarrea e, se si sospetta una sovrapposizione di tipo batterico, anche degli antibiotici. È inoltre molto importante controllare l’idratazione, bevendo in modo adeguato, poiché ovviamente le scariche di diarrea frequenti possono comportare la perdita di molti liquidi.
Ma esistono dei rimedi naturali efficaci? In linea generale, i rimedi fitoterapici o della nonna possono aiutare a ridurre l’intensità della sintomatologia, ma non possono eradicare da soli il virus scatenante. Per questo è sempre ideale vagliare il parere del medico prima di assumerli.
Stile di vita
Innanzitutto, per ridurre la possibilità di entrare in contatto con rotavirus e norovirus, è necessario seguire uno stile di vita sano e igienico, soprattutto quando si è in viaggio oppure si pranza frequentemente in luoghi pubblici. Sul fronte della prevenzione, si consiglia:
- Non bere acqua del rubinetto, se non si conoscono gli standard di disinfezione;
- Evitare cubetti di ghiaccio in luoghi dalle pratiche igieniche non certe;
- Lavarsi le mani prima di toccare alimenti;
- Insegnare ai più piccoli a non portarsi le mani alla bocca;
- Non consumare cibi crudi se non si conosce la provenienza.
Quando il virus si è già manifestato:
- Non scambiare bottiglie e posate con altri;
- Lavare frequentemente la biancheria, anche quella da letto;
- Mantenere l’igiene massima in casa;
- Prestare attenzione al cambio del pannolino quando i bambini sono malati, lavandosi accuratamente le mani.
Malva
La malva è uno dei più conosciuti rimedi naturali per gestire le problematiche connesse all’apparato digerente. Questo perché l’erba, dalla crescita spontanea pressoché in tutta Italia, è ricca di utili mucillagini.
Queste mucillagini creano un vero e proprio filtro, una sorta di biofilm, sulle mucose di tutto l’apparato digerente, migliorando la condizione degli spasmi allo stomaco. Non bisogna però esagerare nel consumo, poiché la malva può avere effetti lassativi.
Chiodi di garofano
I chiodi di garofano, oltre per il loro intenso aroma in cucina, sono usati anche a scopo curativo. Soprattutto a livello del cavo orale, ad esempio per gengive e denti, poiché hanno un’azione blandamente anestetizzante. Non tutti però sanno che, in infuso, sono un rimedio utile anche per eliminare il senso di tensione addominale e la nausea.
Carbone vegetale
Il carbone vegetale è noto per le sue incredibili proprietà assorbenti, non a caso è una delle misure d’emergenza per i casi di avvelenamento. Può essere però utile anche per gestire alcuni disturbi a livello intestinale, ad esempio in presenza di gonfiore e aria in eccesso, con relativi crampi.
Non va però assunto in presenza di stipsi e senza aver vagliato il parere del medico. Ancora, meglio prenderlo lontano dai pasti o da farmaci, poiché potrebbe assorbire nutrienti e principi attivi.
Camomilla
Grazie alle sue proprietà calmanti, la camomilla è uno dei rimedi naturali principali per gestire tutte le problematiche dell’intestino. Aiuta la digestione, riduce il gonfiore, placa i crampi e dona anche sollievo.
La si può consumare senza troppi limiti in caso di gastroenterite virale, anche perché ha un ruolo reidratante, utile per recuperare i liquidi persi con una diarrea insistente.
Virus intestinale: cosa mangiare
Oltre ai rimedi naturali, in presenza di un virus intestinale è utile anche regolare l’alimentazione, affinché non appesantisca ulteriormente stomaco e intestino. Ma cosa mangiare, quale dieta seguire? Sono molti i consigli che si possono intraprendere, anche se l’ultima parola spetta sempre al medico:
- Pasta e riso in bianco non appesantiscono stomaco e intestino, sono facili da digerire e possono anche aiutare nel recuperare la naturale flora intestinale;
- Poco sale e zucchero;
- Non si deve rinunciare alle verdure, ma in modica quantità, perché le loro fibre possono stimolare ulteriormente il transito intestinale. Meglio le vellutate o comunque le verdure bollite;
- Via libera agli agrumi, in particolare al succo di limone, poiché dal potere astringente per l’intestino;
- Le banane sono un’ottima idea per recuperare i minerali perduti a causa delle scariche di diarrea;
- Se si desidera consumare carni, si scelgano le bianche con cottura al vapore;
- Si evitino per qualche giorno dolci, formaggi stagionati o latticini di difficile digestione, bibite gassate, bevande stimolanti, caffè e il fritto.