Vietnam: pugno di ferro contro la carne di cane
Le autorità del Vietnam hanno optato per misure più restrittive contro il consumo di carne di cane, perché danneggerebbe l'immagine del paese.
Fonte immagine: Muellek Josef / Shutterstock.com
Le autorità del Vietnam hanno deciso di adottare misure più dure contro il consumo di carne di cane, soprattutto nelle città più popolate e maggiormente soggette alla presenza di turisti. L’usanza, abbastanza diffusa in diverse nazioni dell’Asia, danneggerebbe infatti l’immagine del Paese a livello internazionale, rischiando di mettere a repentaglio gli investimenti esterni. Non è però tutto, però, poiché le autorità temono anche problematiche di natura igienica, così come la diffusione di pericolose malattie.
L’iniziativa è partita dalla città di Hanoi, dove il vicesindaco Nguyen Van Suu ha deciso di avvisare i cittadini con un messaggio pubblico, chiedendo agli abitanti di rinunciare al consumo di carne di cane e di gatto. Nella missiva, il vicesindaco sottolinea come l’usanza crei apprensione e disgusto fra i turisti stranieri, nonché sia in grado di “influire negativamente sull’immagine di una civilizzata e moderna capitale”.
Così come già accennato, inoltre, le autorità sono preoccupate dal fatto che le scarse condizioni igieniche della macellazione, così come anche i metodi di cottura, non siano sufficienti per eliminare il rischio di pericolosi contagi, come quelli da rabbia. I cani scelti per il consumo alimentare, infatti, proverrebbero perlopiù dal randagismo: non è quindi dato saperne le condizioni di salute, né eventuali patologie in corso. Il pugno duro contro la carne di cane è stato anche inserito in un programma apposito per estirpare la diffusione di rabbia nel Paese entro il 2021.
La misura, imitata in questi giorni anche da altre località del Vietnam, non è però risultata particolarmente gradita ai ristoratori. Uno di questi, così come riferisce il Tamba Bay Times, si è rivolto alla stampa per esprimere il proprio disappunto:
La gente mangia la carne di cane e non vedo quale sia il problema. Servo anche turisti dalla Corea del Sud, dagli Stati Uniti e da altre nazioni.