Vespa killer uccide un topo: un video mostra l’aggressività dell’insetto
Diventa virale il video di una Vespa mandarinia, diffusa in Asia e negli Stati Uniti, mentre attacca e uccide un indifeso topo.
Fonte immagine: Welcome to Nature
Una vespa killer attacca un topo, lasciandolo esanime dopo un’estenuante e aggressiva lotta. È questo il contenuto di un video divenuto virale sui social network, pronto a dimostrare l’animo spietato di questi insetti. La protagonista del video è probabilmente una Vespa mandarinia, ovvero il calabrone gigante giapponese da qualche settimana avvistato anche negli Stati Uniti.
Il video è apparso sull’account Twitter di Welcome To Nature e, almeno al momento, non è dato sapere dove sia stato girato. Nel filmato si nota una grande vespa pronta a colpire ripetutamente un piccolo topo, ormai senza scampo: nonostante l’animale cerchi di dimenarsi per sfuggire alla puntura mortale dell’insetto, la vespa ha la meglio e il roditore incontra la morte.
La clip ha generato stupore in tutto il mondo proprio per l’aggressività di questo insetto, noto da tempo per la sua pericolosità sia per l’uomo che per gli animali. Una paura più che legittima fra i lettori ma forse frutto della confusione, poiché i social network hanno erroneamente diffuso la notizia che questa vespa sia presente anche in Italia.
Da tempo si parla infatti dell’arrivo della cosiddetta “vespa killer” anche sullo Stivale, tuttavia si tratta di una specie diversa dalla Vespa mandarinia probabilmente protagonista del video. Sul territorio italiano è infatti giunta da qualche anno la Vespa velutina, una varietà cinese importata circa sei anni fa in Francia dalla Cina con un carico di piante e rapidamente diffusasi in molte zone dell’Europa mediterranea. Questo insetto ha dimensioni più piccole rispetto al calabrone gigante e, per quanto dimostri un’aggressività simile, risulta meno pericoloso. L’obiettivo primario della Vespa velutina non sono gli animali né l’uomo, bensì le api, di cui si nutre. È stata proprio ribattezzata “killer” per questa ragione, poiché molto pericolosa per la sopravvivenza delle stesse api, di cui distrugge intere colonie in pochissimo tempo.
Fonte: Il Fatto Quotidiano