Vaccino coronavirus: azienda USA annuncia di averlo creato
Un'azienda statunitense annuncia di aver sviluppato un vaccino per il coronavirus: a breve la sperimentazione sugli animali.
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Un’azienda statunitense annuncia di aver sviluppato un vaccino contro il coronavirus 2019-nCoV e di essere pronta ad avviare la sperimentazione sugli animali. Si tratta di Greffex Inc, così come riporta il New York Post, una società con base nella cittadina texana di Houston. A confermare la creazione del vaccino è stato il CEO John Price, nel corso di un’intervista per la testata Houston Business Journal.
Secondo quanto riferito dallo stesso Price, il vaccino in questione non sarebbe stato realizzato impiegando il coronavirus 2019-nCoV vivo o inattivato, per ragioni di sicurezza. Invece, lo strumento di prevenzione sarebbe stato realizzando impiegando un più comune adenovirus come vettore. Così come già accennato, a breve cominceranno i test sugli animali, così come previsto dalle normative a stelle e strisce, e se i risultati dovessero essere positivi si potrà passare alla fase dei trial umani.
Il vaccino sarebbe stato realizzato grazie a un finanziamento da 18.9 milioni di dollari ottenuto dall’azienda lo scorso settembre e stanziato dall’Institute of Health del National Institute for Allergy and Infectious Disease. In base all’accordo, la società avrebbe dovuto condurre degli studi di ricerca su malattie di cui non è ancora disponibile una cura, così come su numerose malattie infettive. Non appena è giunta notizia della diffusione del nuovo coronavirus in Cina, la società ha destinato parte di questi fondi allo studio di un vaccino, lavorando senza sosta.
In caso lo strumento dovesse essere efficace, e quindi ricevere la necessaria approvazione governativa, Greffex ha affermato di essere disposta a fornirlo gratuitamente alle nazioni maggiormente colpite dall’epidemia.
Esperti e infettivologi hanno espresso interesse per l’annuncio, invitando però alla cautela: serviranno ulteriori studi e verifiche per comprendere se il vaccino in questione possa rappresentare davvero un’arma efficace contro il coronavirus.
Fonte: New York Post