Salvaguardare la salute umana: il ruolo cruciale di un uso oculato dei pesticid
La Società Italiana di Neurologia (SIN) ha lanciato l’allarme: è necessario un uso responsabile dei pesticidi in quanto possono causare danni alla salute del cervello. In particolare il professor Alessandro Padovani, presidente della SIN, ha diretto il suo monito agli agricoltori: bisogna utilizzare in maniera oculata le innovazioni messe a disposizione dal Green Deal. E […]
La Società Italiana di Neurologia (SIN) ha lanciato l’allarme: è necessario un uso responsabile dei pesticidi in quanto possono causare danni alla salute del cervello. In particolare il professor Alessandro Padovani, presidente della SIN, ha diretto il suo monito agli agricoltori: bisogna utilizzare in maniera oculata le innovazioni messe a disposizione dal Green Deal. E in primis figura proprio quella relativa all’uso responsabile dei pesticidi, in modo da evitare che continuino a essere usati in maniera “indiscriminata e acritica”. Questo serve non solo per tutelare l’ambiente e gli animali (pensiamo all’impatto dei pesticidi sugli insetti impollinatori), ma anche per tutelare il normale sviluppo del sistema nervoso cerebrale dei bambini, evitando di aumentare i rischi di sviluppo di malattie neurologiche in adulti e anziani.
Cosa sono i pesticidi e a cosa servono?
Con il termine di pesticida si intendono agrofarmaci o antiparassitari o prodotti il cui scopo è distruggere o tenere sotto controllo organismi nocivi. Altro fine dei pesticidi è quello di prevenire i danni collegati all’azione di insetti, acari, microrganismi o piante infestanti. Inoltre i pesticidi sono anche usati per regolare la crescita delle piante.
Tale termine, poi, lo si usa sia per le sostanze di sintesi che per quelli naturali come il piretro o anche per quelle biologiche (quindi virus, batteri e funghi usati contro funghi, insetti o altri microrganismi dannosi).
La definizione data dall’ONU e dalla FAO al termine pesticida è “qualsiasi sostanza, singola o miscelata con altre, destinata a distruggere o tenere sotto controllo qualsiasi organismo nocivo, impedirne o prevenirne i danni, inclusi i vettori di malattie umane e animali, le specie indesiderate di piante o animali che causano danni o comunque interferiscono durante la produzione, la lavorazione, la conservazione, il trasporto e la commercializzazione di cibo, di derrate alimentari, di legname e suoi derivati, di alimenti zootecnici, nonché le sostanze che possono essere destinate agli animali per il controllo di insetti, acari o altri organismi nocivi somministrate o applicate ad essi. Sono incluse le sostanze intese per l’utilizzo come regolatori di crescita delle piante, defoglianti, disseccanti, diradanti o anticascola dei frutti. Inoltre quelle applicate alle coltivazioni prima o dopo il raccolto per proteggerlo dal deterioramento durante la conservazione e il trasporto”.
Sono diverse le categorie di pesticidi usati in agricoltura, dipende da quale sia il loro bersaglio:
- acaricidi (contro acari e aracnidi in generale)
- battericida (contro i batteri)
- virucida (contro i virus)
- fungicida o anticrittogamico (contro i funghi)
- diserbante o erbicida (contro le erbacce infestanti)
- insetticida (contro insetti come afidi o cocciniglie)
- molluschicida (contro lumache e molluschi)
- nematocida (contro i nematodi o vermi tondi)
- rodenticida (contro topi e roditori nocivi)
- alghicida (contro le alghe)
- talpicida (contro le talpe)
- fitoregolatore (regola la crescita delle piante)
- repellente
- semiochimico
I pesticidi sono tossici per l’uomo?
Per quanto riguarda gli effetti dannosi dei pesticidi sulla salute umana, essi variano a seconda delle molecole interessate. Ci sono pesticidi che sono tossici solamente a dosi molto alte, motivo per cui esistono pesticidi per cui esistono limiti entro i quali la loro presenza è tollerata e pesticidi che sono tossici anche a dosi bassissime. Non sempre è facile valutare la tossicità di tali sostanze in quanto a volte si manifestano anche cronicamente, nel corso del tempo e che non sono dunque visibili immediatamente. Il che spiega perché alcuni pesticidi stiano venendo vietati solamente ora: perché prima non si conoscevano gli effetti nocivi a lungo termine.
C’è poi da considerare come gli effetti dannosi, oltre a manifestarsi spesso tardivamente, variano non solo in base alla quantità e alla durata dell’esposizione, ma anche al momento della vita in cui avviene tale esposizione.
Riassumendo molto, i principali danni per la salute umana causati dai pesticidi possono essere:
- riduzione della fertilità maschile
- aborti spontanei
- endometriosi
- gravidanze extrauterine
- parti pre termine
- disturbi autoimmuni
- aumentato rischio di criptorchidismo e ipospadia
- diabete
- obesità
- aumentato rischio di tumori
- deficit cognitivi
- disturbi comportamentali
- malattie neurodegenerative
- disfunzioni ormonali, soprattutto a carico della tiroide, con sviluppo puberale precoce
Uso responsabile dei pesticidi: i danni alla salute
Ma veniamo ora al monito della Società Italiana di Neurologia. La SIN ha ricordato come nel 2022 sia stato ideato il SUR o Sustainable use regulation of Plant Protection Products, cioè un regolamento che parla proprio dell’uso sostenibile dei pesticidi in modo da arrivare al dimezzamento del loro uso nell’Unione Europea entro il 2030.
Questo perché i pesticidi chimici sono fra le principali cause di:
- inquinamento dell’acqua e del suolo
- aumento della resistenza ai parassiti
- aumento di malattie croniche nell’uomo
- maggior numero di tumori
- morbo di Parkinson
Per quanto riguarda l’Italia, secondo il report 2022 del WWF dal titolo Pandemia: una pandemia silenziosa ecco che il nostro era il sesto Paese al mondo per uso di pesticidi: usiamo quasi 400 sostanze diverse, per un totale di 114mila tonnellate l’anno. E nessuno sis tupirà nel sapere che solo lo scorso anno l’Italia, insieme ad altri nove Paesi (ulgaria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Romania, Rep. Ceca, Slovacchia e Ungheria) aveva chiesto una diminuzione di queste restrizioni.
La SIN ha poi sottolineato come ci sia un pesticida che ancora adesso suscita polemiche da parte di scienziati e ambientalisti: stiamo parlando del glifosato. Il Ministero della Salute Italiano aveva revocato l’autorizzazione del glifosato il 22 febbraio 2017, mentre qualche giorno fa le ONG PAN Europe, ClientEarth (UE), Générations Futures (Francia), GLOBAL 2000 (Austria), PAN Germania e PAN Paesi Bassi aveva proposto un ricorso legale contro la decisione di riapprovare l’uso di questo pesticida.
Il motivo di tale ricorso era che la Commissione Europea non aveva considerato i dati scientifici che ribadiscono come il glifosato sia coinvolto nello sviluppo di diverse malattie neurodegenerative come l’Alzheimer.
Altre sostanze da tenere d’occhio sono i lipopolisaccaridi. Un recente studio pubblicato su Neural Regeneration Reserch e realizzato dai ricercatori della Washington University School of Medicine di Sainr Loius, hanno rivelato come queste sostanze abbiano azione proinfiammatoria diretta e indiretta. L’azione diretta inibisce il potenziamento della traccia mnesica sul lungo periodo, mentre l’azione indiretta altera il microbiota, inducendo una disbioisi che causa un’endotossiemia che altera la permeabilità intestinale permettendo il passaggio di cataboliti batterici Gram negativi come i lipopolisaccaridi.
Questi ultimi provocano una cascata pro infiammatoria simile a quella del diabete che, sempre sul lungo periodo, causa alterazioni a carico della cognitività.
Queste le parole del professor Alessandro Padovani: “Altri dati confermerebbero l’azione pro-infiammatoria dei glifosati a supporto del rischio che un utilizzo indiscriminato e irresponsabile dei pesticidi che potrebbero incrementare il rischio di sviluppare non solo patologie neoplastiche e cerebrovascolari, ma soprattutto malattie neurodegenerative quali l’Alzheimer, il Parkinson e la Sclerosi Laterale Amiotrofica”.