
Una piccola paziente di un anno, affetta da un grave tumore retrofaringeo, è stata salvata grazie a un complesso intervento chirurgico eseguito presso l’ospedale Santobono di Napoli. La bimba, che non riusciva a respirare e a mangiare, presentava una massa tumorale che ostruiva le vie aeree e l’apparato digerente, estendendosi dalla base del cranio fino al collo e causando aderenze alle tonsille, alle carotidi e ai nervi linguale e ipoglosso.
Diagnosi e intervento
Nel mese di ottobre dello scorso anno, la piccola ha iniziato a manifestare difficoltà respiratorie, inizialmente scambiate per un semplice ingrossamento delle adenoidi. Tuttavia, la situazione è rapidamente peggiorata, con un aumento dei problemi respiratori e difficoltà nella deglutizione, accompagnate da un preoccupante calo di peso. Questi sintomi hanno portato a ulteriori accertamenti, culminati nella diagnosi di neoplasia retrofaringea.
Dopo essere stata presa in carico all’ospedale Pausilipon, la bimba ha ricevuto un primo trattamento chemioterapico. Tuttavia, un successivo controllo ha rivelato un ulteriore ingrossamento del tumore, rendendo necessaria una tracheostomia e una gastrostomia per garantire la sua sopravvivenza. A questo punto, l’unica opzione rimasta era un intervento chirurgico delicato, previsto per il 2025.
Il ruolo delle equipe mediche
L’intervento è stato eseguito dall’equipe della UOSD Chirurgia Plastica, guidata dal dottor Marcello Zamparelli, insieme all’equipe della Chirurgia Maxillo-facciale del Policlinico di Bari, sotto la direzione della professoressa Chiara Copelli, specialista in chirurgia oncologica e ricostruttiva. La complessità dell’operazione era dovuta alla posizione e all’estensione del tumore, che richiedevano una particolare attenzione.
Il dottor Zamparelli ha spiegato che è stato necessario accedere chirurgicamente attraverso la mandibola, che è stata aperta a libro e successivamente ricostruita con placche e viti. L’intervento, durato circa sei ore, ha permesso la completa rimozione del tumore senza complicanze, preservando la funzionalità della mandibola e degli organi coinvolti. La difficoltà principale è stata rappresentata dalle dimensioni del tumore, che misurava circa 8 cm di diametro, e dalla giovane età della paziente, che richiedevano un approccio estremamente delicato.
Il decorso post-operatorio
Dopo l’intervento, il decorso post-operatorio è stato regolare. È stato avviato il processo di svezzamento dalla tracheostomia, mentre la bimba continua a ricevere alimentazione tramite gastrostomia per recuperare il peso. Il direttore generale dell’AORN Santobono-Pausilipon, Rodolfo Conenna, ha sottolineato l’importanza della collaborazione con la Chirurgia Maxillo-facciale del Policlinico di Bari, evidenziando come questa sinergia consenta di offrire approcci innovativi e benefici significativi per il recupero dei piccoli pazienti.
Anche il direttore generale del Policlinico di Bari, Antonio Sanguedolce, ha commentato l’importanza della collaborazione tra le due strutture, evidenziando come l’equipe di Chirurgia Maxillo-Facciale sia specializzata in interventi complessi sia per pazienti adulti che pediatrici. La tempestiva organizzazione dell’intervento ha rappresentato un passo fondamentale per ridare speranza alla piccola paziente, dimostrando l’efficacia del lavoro di squadra nel campo della medicina.