UE, il Parlamento chiede più trasparenza nell’etichetta di miele, succhi di frutta e marmellate
Il Parlamento UE ha deciso di aggiornare le direttive "colazione" e chiedere maggiore trasparenza nell'etichetta di miele e succhi di frutta.
Sul finire del 2023 l’UE ha fatto un altro piccolo balzo in avanti nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, adottando con larga maggioranza del Parlamento Europeo una revisione delle cosiddette direttive “colazione” con l’obiettivo di assicurare una maggiore trasparenza nell’etichetta di miele, succhi di frutta, marmellate e confetture per quanto riguarda la provenienza delle materie prime, l’indicazione della presenza di zuccheri e la denominazione dei prodotti.
Cosa sono le direttive colazione
Le cosiddette “direttive colazione” sono una serie di norme europee relative alla commercializzazione di una serie di prodotti che si consumano di preferenza a colazione, dai succhi di frutta alle marmellate, e che risalgono a una ventina di anni fa, quando l’attenzione verso il Pianeta e la sostenibilità non erano ancora così forte come negli ultimi anni.
Da qui, lo scorso anno il Parlamento Europeo ha deciso di rivedere quelle norme e aggiornarle ai più precisi standard attuali, con dettagli più precisi sulla provenienza delle materie prime e la loro percentuale di presenza nel prodotto confezionato.
Più trasparenza nell’etichetta: cosa ha deciso l’Europarlamento
Con 522 voti a favore, 13 contrari e 65 astensioni il Parlamento Europeo ha deciso di aiutare i consumatori a prendere decisioni informate e più sane su prodotti come miele, succhi di frutta, marmellate, gelatine e confetture, proponendo una serie di importanti modifiche nell’etichettatura dei prodotti legati alla colazione.
La proposta di modifica più importante riguarda i Paesi di origine delle materie prime. I deputati propongono che il Paese in cui il miele è stato raccolto sia menzionato sull’etichetta del prodotto, cosi come per i succhi di frutta, le confetture, le gelatine, le marmellate e le puree di castagne zuccherate, il Paese di origine della frutta utilizzata deve essere indicato anche sull’etichetta frontale.
Se il miele o la frutta utilizzati provengono da più Paesi, i deputati vogliono che tutti i Paesi di origine siano indicati sull’etichetta in ordine decrescente in base alla proporzione che rappresentano nel prodotto finale. Allo stesso modo, per limitare le frodi legate al miele, deputati vogliono istituire un sistema di tracciabilità lungo la catena di approvvigionamento del miele che consenta di rintracciare l’origine del prodotto e chiedono anche all’UE di creare un laboratorio di riferimento per il miele per migliorare i controlli e individuare le adulterazioni attraverso test sistematici.
Il contenuto di zucchero nei prodotti
L’altra grande novità proposta riguarda il contenuto di zucchero nei prodotti in oggetto. I deputati hanno proposto di introdurre l’etichetta “contiene solo zuccheri naturali” per i succhi di frutta, mentre per soddisfare la crescente domanda di prodotti a basso contenuto di zucchero, i succhi di frutta i cui zuccheri naturalmente presenti sono stati eliminati, possono essere etichettati come “succo di frutta a tasso ridotto di zuccheri“.
Non solo. Le nuove tecniche che eliminano gli zuccheri presenti in natura nei succhi di frutta, nelle marmellate, nelle gelatine o nel latte, secondo i deputati europei non dovrebbero portare all’uso di edulcoranti per compensare l’effetto della riduzione dello zucchero sul gusto, sulla consistenza e sulla qualità del prodotto finale.
Cosa succederà ora?
Dopo questo via libera il Parlamento Europeo dovrà avviare i colloqui con i governi dei Paesi dell’UE per arrivare alla forma definitiva della legge.