TyGRE: riciclo di pneumatici per produrre energia
Uno sguardo al progetto europeo TyGRE, condotto dall'italiana ENEA, per il riciclo di pneumatici per la produzione di energia.
I pneumatici dell’automobile vanno sostituiti più volte durante l’anno, sia seguendo l’andamento delle stagioni che per ovvi motivi di usura. Tali pneumatici sono però di difficilissimo smaltimento, tanto che nella maggior parte dei casi finiscono in discarica o – peggio – abbandonati ai lati delle strade o in aperta campagna. Per ovviare a questo problema, in Europa da qualche tempo è nato il progetto TyGRE: un’iniziativa per scovare usi riciclati delle gomme, dalla produzione di energia alla fabbricazione di componenti elettroniche, passando per il carburante sintetico.
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Ogni anno l’Europa consuma più di tre milioni di tonnellate di pneumatici, il 70% dei quali finisce in discarica o abbandonato al suo destino. È per questo che l’Unione Europea ha deciso di intervenire finanziando il progetto TyGRE – i cui esperimenti sono condotti dall’italianissima ENEA – per regalare nuova vita a questi strumenti altamente inquinanti.
Per riciclare un pneumatico, le sue parti vengono riscaldate a vapore in uno speciale reattore a 1.000 gradi centigradi. Il processo produce un gas, utilizzato anche per alimentare il meccanismo di riscaldamento, chiamato syngas: si tratta di un composto di idrogeno, monossido, biossido di carbonio e metano che può essere sfruttato come combustibile per motori o per altri svariati scopi, data la sua capacità calorifica molto vicina a quella del gas naturale. Inoltre, la gassificazione subita dai pneumatici permette di realizzare altri composti come il carburo di silicio, utile all’industria dell’elettronica e della ceramica, una sostanza normalmente costosa da ricreare e molto richiesta dal mercato. Così spiega Valerie Shulman, segretaria generale dell’European Rire Recycling Association:
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Il carburo di silicio è uno dei materiali del futuro: è utilizzato nella metallurgia, nella ceramica, in molte altre varietà di prodotto. È piuttosto costoso da produrre, ma si può recuperare a circa 1.200-3.000 euro a tonnellata.
L’ENEA conduce una sperimentazione al Centro Ricerche Trisaia, dove circa 30 chili di pneumatici saranno processati ogni ora per vagliarne la fattibilità del riciclo e gli eventuali effetti ambientali di questo processo. Qualora le previsioni di successo della vigilia dovessero essere confermate – l’ENEA lavora all’iniziativa dal 2011 – le gomme dell’automobile troveranno nuova vita, contribuiranno alla produzione di numerosi oggetti, a generare energia e a molti altri scopi.
Foto: Tire Stack Background Selective Focus | Shutterstock
Fonti: InHabitat