Tumori al cervello: cellulari e cordless colpevoli per ricerca svedese
Uno studio svedese mette nuovamente sotto accusa telefoni cellulari e cordless come fattori di rischio per alcune forme di cancro al cervello.
Parlando di cancro al cervello, cellulari e cordless sono finiti più volte sul banco degli imputati. Ma esiste realmente un nesso tra l’utilizzo di questi apparecchi e l’insorgere di tumori? Un tema sul quale la comunità scientifica si è più volte divisa, che merita certamente di essere ulteriormente studiato e approfondito, considerando anche la sempre più capillare diffusione di dispositivi tecnologici come gli smartphone. Un nuovo articolo pubblicato su Pathophysiology illustra le conclusioni del gruppo di ricerca svedese guidato dal dottor Lennart Hardell (Dipartimento di Oncologia dell’Ospedale Universitario di Örebro), tutt’altro che rassicuranti.
Il team ha preso in analisi i dati contenuti in rapporti stilati dal 1997 a oggi, giungendo alla conclusione che l’esposizione continuata alle onde emesse dai telefoni può arrecare gravi danni alla salute. Si parla in particolare di glioma, termine che riunisce diverse forme di cancro del sistema nervoso centrale. Secondo Hardell, utilizzare per dieci anni cellulari o cordless aumenta il rischio di contrarre la malattia da tre a cinque volte e mezzo, indipendente dalla predisposizione genetica o dall’esposizione a raggi X. Altri fattori che possono incidere in modo negativo sono cattive abitudini come quella di appoggiare i telefoni sempre allo stesso orecchio, in modo da sottoporre una sola parte del cranio alle onde.
Studi come quello condotto in Danimarca dall’equipe della dottoressa Isabelle Deltour (60.000 casi con pazienti di tutte le età) non hanno invece evidenziato alcun aumento nelle statistiche relative alla diffusione dei tumori al cervello negli ultimi tre decenni, dunque tenendo in considerazione anche l’arco di tempo in cui si è assistito a una vera e propria invasione dei dispositivi mobili o senza fili nella vita di tutti i giorni.
Il dibattito, dunque, resta aperto. In assenza di prove inconfutabili, alcuni accorgimenti come l’utilizzo dell’auricolare o evitare un uso prolungato di questi apparecchi rappresentano la via migliore per scongiurare eventuali gravi danni al proprio organismo.