Il triptofano è un aminoacido essenziale, che non può essere sintetizzato dal nostro corpo, per cui deve essere assunto necessariamente attraverso una dieta sana o mediante l’utilizzo di appositi integratori. Questo particolare aminoacido riceve molta attenzione e interesse per via delle funzioni che svolge per il nostro organismo e il nostro benessere.
Come vedremo, infatti, proprio il triptofano può influenzare il nostro umore e persino la nostra salute.
La buona notizia, tra l’altro, è che è possibile assumere le giuste quantità di triptofano semplicemente seguendo una dieta bilanciata e ricca di alimenti benefici. Quando necessario, è inoltre possibile aumentare l’apporto di questo aminoacido mediante l’utilizzo di appositi integratori alimentari.
Ma a questo punto, scopriamo a cosa serve e quando si prende il triptofano, ma anche quali alimenti lo contengono.
Questo aminoacido è un precursore biochimico di composti molto importanti per il nostro benessere, come:
Non a caso, il triptofano viene impiegato per svariate condizioni e diversi scopi. Integratori di triptofano vengono consigliati, ad esempio, per:
L’aminoacido è inoltre indicato anche per affrontare condizioni mediche come il Disturbo da deficit di attenzione/iperattività, bruxismo, apnee del sonno e la sindrome premestruale.
Visti i tanti benefici del triptofano, è chiaro quanto sia importante assumere gli alimenti giusti per assorbire adeguate quantità di questo aminoacido. Dal momento che il nostro organismo lo sintetizza autonomamente, siamo noi, con le nostre scelte alimentari, a giocare un ruolo determinante in questo processo.
Ma esattamente in che alimenti si trova il triptofano? Ecco una lista dei cibi che ne contengono di più.
Una dieta adeguata, varia ed equilibrata ti permetterà già di assumere tutto il triptofano di cui hai bisogno. Tuttavia, alcune condizioni di salute potrebbero trarre giovamento dall’utilizzo di un integratore.
Ad esempio, alcune persone scelgono di assumere triptofano per migliorare il sonno, mentre in altri casi un’integrazione può essere indicata per alleviare i sintomi della depressione o altri disturbi che riguardano la salute mentale. Alcune donne assumono degli integratori per ridurre gli sbalzi d’umore spesso legati alla sindrome premestruale, o anche per perdere peso.
Il fabbisogno giornaliero di triptofano può variare in base a diversi fattori, come ad esempio l’età del soggetto, il sesso e naturalmente il disturbo che si intende trattare. Ad esempio, per favorire il buon sonno il dosaggio giornaliero potrebbe andare da 1000 a 2000 mg.
Tuttavia, per non correre rischi di effetti indesiderati sarà meglio chiedere consiglio al proprio medico curante.
Le recensioni sull’efficacia del triptofano sono alquanto contrastanti. C’è infatti chi sostiene di averne tratto un vero beneficio, chi invece non avrebbe sperimentato gli effetti sperati.
Bisogna peraltro sottolineare che le prove scientifiche a conferma dell’utilità del triptofano per il trattamento dei disturbi che abbiamo elencato sono piuttosto carenti; sono necessari ulteriori studi atti a confermarne l’efficacia.
Dal canto suo, fino ad oggi l’Efsa (European Food Safety Authority – Autorità europea per la sicurezza alimentare) non ha ancora approvato i claim relativi all’utilizzo di integratori di triptofano.
Per l’esattezza, come si legge nel documento ufficiale dell’EFSA, “non è stata stabilita una relazione di causa ed effetto tra il consumo di L-triptofano e il mantenimento di un sonno normale, il miglioramento dell’umore, il contributo alla normale funzione cognitiva e al mantenimento o raggiungimento del peso normale”.
Ciò non toglie che seguire una dieta equilibrata e sana, che includa anche gli alimenti ricchi di triptofano, potrebbe risultare benefico per la salute. Una carenza di questo aminoacido, infatti, è risultata collegata a bassi livelli di serotonina, con potenziali effetti negativi sull’umore, sulla memoria e sul sonno.
L’assunzione di integratori di triptofano non è esente da possibili rischi ed effetti indesiderati. L’integratore potrebbe infatti provocare lo sviluppo dei seguenti sintomi:
Inoltre, è sconsigliato l’utilizzo di un integratore di triptofano per coloro che stanno assumendo dei farmaci, come i sedativi, gli ansiolitici o gli antidepressivi, in quanto l’integratore può aumentare ulteriormente i livelli di serotonina nel cervello.
L’utilizzo del prodotto dovrebbe essere evitato anche da coloro che soffrono di patologie renali o malattie del fegato, nonché per le donne durante la gravidanza e l’allattamento.
Gli integratori sono sconsigliati anche per i pazienti che soffrono di eosinofilia, una condizione che comporta un eccessivo numero di eosinofili, un tipo di globuli bianchi o leucociti, nel sangue. Nei pazienti affetti da questa condizione, gli integratori possono infatti scatenare la cosiddetta Sindrome da mialgia ed eosinofilia correlata al triptofano, una rara malattia sistemica che comporta sintomi come:
Per questa ragione, prima di assumere un integratore di triptofano o qualsiasi altro genere di prodotto, anche se di origine naturale, sarà importante chiedere un parere al proprio medico curante.