Trifoglio rosso: proprietà e controindicazioni
Il trifoglio rosso (Trifolium pratense) è una pianta che fa parte della famiglia delle Fabaceae o Leguminose. Si tratta di un rimedio naturale utile per attenuare alcuni dei disturbi più comuni in menopausa, come le vampate di calore e persino gli sbalzi di umore.
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Il trifoglio rosso è considerato uno dei rimedi naturali forse più famosi che esistano al mondo, un alleato in grado di alleviare alcuni dei fastidiosi sintomi della menopausa, come le vampate di calore e la sudorazione notturna eccessiva, ma non solo.
Questo rimedio trova ampio spazio nella medicina tradizionale e popolare, dove viene impiegato per ridurre il rischio di osteoporosi, per migliorare la circolazione sanguigna, favorire la depurazione del corpo e persino per accelerare la crescita dei capelli e prevenirne la caduta.
Molti dei benefici attribuiti alla pianta sono dovuti alla presenza dei flavonoidi e degli isoflavoni, delle sostanze vegetali che esercitano effetti simili a quelli degli estrogeni.
Il nome scientifico della pianta è Trifolium pratense, e si tratta di un membro della famiglia delle leguminose, proprio come altre piante a noi ben note, come piselli o fagioli. In questo articolo vedremo a cosa serve il trifoglio rosso in menopausa e quando e come assumerlo per migliorare la salute a 360 gradi.
Trifolium pratense: caratteristiche della pianta
Il Trifolium pratense è una pianta erbacea perenne che fa parte della famiglia delle Fabaceae/Leguminose, che si presenta con un elegante fiore di colore rosa scuro che tende a sfumare verso il rosa chiaro alla base. La pianta ha un’altezza che può andare dai 20 fino agli 80 centimetri. È nota anche con altri nomi, come trifoglio di prato o trifoglio selvatico.
Dalle sommità fiorite del trifoglio di prato si ottengono degli estratti, che vengono poi lavorati per la preparazione di tè e integratori disponibili sotto forma di compresse e capsule.
Proprietà della pianta
Tra i composti attivi presenti nella pianta vi sono gli isoflavoni, dall’interessante azione antiossidante. Tra gli isoflavoni maggiormente presenti vi sono la genisteina, la formononetina e daidzeina. Fra questi rientrano anche i fitoestrogeni, sostanze che esercitano un’azione simile a quella degli estrogeni per il corpo.
Il trifoglio rosso contiene anche vitamine e minerali. Sebbene non venga specificatamente utilizzato per questo scopo, può rappresentare un’ottima fonte di:
Tra le vitamine, spicca in particolar modo la presenza di quelle del gruppo B quali niacina, tiamina, vitamina B 12, ma anche vitamina A, E, K e vitamina C.
Quali sono i benefici del trifoglio rosso?
Per lungo tempo, al trifoglio rosso è stata attribuita la capacità di combattere sintomi e disturbi di vario genere, dalla tosse all’asma, dalla pertosse alla bronchite, fino alla gotta, e persino al cancro. Attualmente, però, la pianta viene impiegata perlopiù per trattare i disturbi della menopausa, per ridurre i livelli del colesterolo e migliorare la salute delle ossa, prevenendo il rischio di osteoporosi.
Al trifoglio rosso è anche attribuita la capacità di ridurre il dolore al seno durante la sindrome premestruale. Si ritiene che nell’uomo possa attenuare i sintomi dell’iperplasia prostatica benigna. Ma vediamo più da vicino in quali situazioni è consigliabile l’utilizzo di questo rimedio naturale e quali sono gli altri benefici del trifoglio rosso per la salute.
Trifoglio rosso in menopausa
Durante la menopausa, un’integrazione di trifoglio rosso potrebbe ridurre alcuni dei sintomi più fastidiosi, come le vampate di calore, la tachicardia, la secchezza vaginale e gli sbalzi di umore.
In menopausa, questa sostanza naturale potrebbe rivelarsi un’ottima risorsa anche nella prevenzione dell’osteoporosi, in quando favorisce la mineralizzazione ossea.
Utile anche per la pelle
Il trifoglio di prato può risultare utile anche se applicato sulla pelle sotto forma di unguento. Nella medicina popolare, questo rimedio veniva infatti impiegato per trattare condizioni cutanee comuni come psoriasi ed eczema.
In più, la pianta sembra esercitare degli interessanti effetti anti-età, andando a rallentare il processo di invecchiamento della pelle.
Trifoglio rosso per i capelli
Il trifoglio rosso non si rivela utile solo per ridurre i fastidi della menopausa, ma può anche rendere i capelli più sani e forti.
Si ritiene infatti che gli estratti ricavati da questa pianta possano favorire la crescita dei capelli, anche nelle persone colpite da alopecia, soprattutto nel periodo della post-menopausa.
Fa bene anche al cuore
Sempre per via della sua capacità di imitare gli effetti degli estrogeni, il trifoglio di prato si rivela un valido alleato anche per la salute del cuore.
Livelli troppo bassi di estrogeni, infatti, sono associati a maggiori rischi per la salute cardiovascolare, soprattutto nelle donne in postmenopausa.
Secondo alcuni studi, questo rimedio naturale potrebbe apportare numerosi benefici, riducendo il rischio di aterosclerosi, migliorando la circolazione sanguigna e aiutando a ridurre i livelli del colesterolo LDL, con un concomitante aumento del colesterolo HDL.
Servono però nuovi studi prima di poter confermare tali effetti benefici per la salute del cuore.
Un alleato naturale contro il cancro
Alcuni studi hanno cercato di far luce sui possibili effetti anti cancro del trifoglio rosso.
Dalle analisi condotte in laboratorio è emerso che gli isoflavoni del trifoglio sono in grado di impedire lo sviluppo delle cellule tumorali.
Si ritiene altresì che la pianta abbia la capacità di prevenire alcune forme di cancro, come quello alla prostata e i tumori dell’endometrio.
Tuttavia, bisogna ancora comprendere a pieno il possibile effetto esercitato dalla pianta su alcuni tipi di tumori. Finché non si avrà maggiore chiarezza, sarà bene evitare l’utilizzo del trifoglio rosso nelle persone affette da neoplasie.
Come usare il trifoglio rosso?
Per via delle sue forti proprietà benefiche, il trifoglio rosso viene oggi impiegato soprattutto dalle donne in menopausa, per attenuarne i sintomi più fastidiosi, La pianta viene lavorata per poter ottenere tè, tinture, capsule, estratti liquidi, unguenti ad applicazione topica e compresse.
Prima di ricorrere a questo rimedio naturale, è sempre bene sentire il parere di un medico o del proprio farmacista di fiducia.
Controindicazioni ed effetti collaterali
Il fatto che si tratti di un rimedio naturale, non implica che il trifoglio rosso sia adatto per tutti e in tutte le occasioni. La pianta, così come i prodotti che ne derivano, va evitata in gravidanza e durante l’allattamento, proprio per via dell’elevata presenza di estrogeni.
Per la medesima ragione, dovranno evitare questo rimedio naturale anche coloro che soffrono di endometriosi, fibromi, disturbi alla tiroide, carcinoma della prostata, tumori estrogeno dipendenti sensibili agli ormoni come il tumore al seno, alle ovaie, il carcinoma dell’endometrio e il tumore all’utero.
Effetti indesiderati
Questo rimedio naturale è generalmente considerato sicuro per la salute e solo raramente provoca degli effetti indesiderati. Quando presenti, questi possono consistere in disturbi come:
- Mal di stomaco
- Mal di testa
- Nausea.
Se dovessero presentarsi questi sintomi, sarà bene sospendere il trattamento e chiedere consiglio al medico. In rari casi il trifoglio rosso può causare anche delle gravi reazioni allergiche, con sintomi come prurito, rash cutaneo e gonfiore, specialmente al viso.
In tal caso, consulta urgentemente un medico.
Interazioni farmacologiche
Oltre a conoscere i benefici e le controindicazioni del trifoglio rosso, è molto importante conoscerne le eventuali interazioni con altri farmaci e integratori.
Per buona regola, se assumi dei farmaci o se soffri di una qualche patologia, prima di assumere questo o qualsiasi altro rimedio naturale, parlane con un professionista della salute.
Nello specifico, il trifoglio rosso potrebbe interferire con alcuni principi attivi e farmaci, come quelli a base di estrogeni, antitamoxifene, farmaci contraccettivi, anticoagulanti e antiaggreganti piastrinici.
Prima di assumere questo rimedio, chiedi quindi consiglio al tuo medico curante.
Fonti