Transizione ecologica, Cingolani: serve snellire la burocrazia
Transizione ecologica e pianificazione, necessario snellire la burocrazia per rendere l'Italia un Paese leader secondo il Ministro Cingolani.
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Snellire la burocrazia per rendere l’Italia un Paese leader sul fronte della transizione ecologica. A sostenerlo il neo Ministro Roberto Cingolani, intervenuto nelle scorse ore in merito al PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e allo sviluppo sostenibile nel Bel Paese.
Il Ministro della Transizione Ecologica ha parlato di un’azione congiunta da parte di più ministeri, rendendo l’impegno profuso “non una somma verticale, ma un impegno trasversale”. È necessario, ha dichiarato Cingolani, che si inneschi un vero e proprio “cambiamento culturale“.
Si tratta di una sfida difficile per l’Italia, che dovrà essere superata attraverso un’attenta pianificazione. Oltre che tramite un forte snellimento della burocrazia:
Siamo chiamati a una operazione piuttosto complessa, passare da un punto A ben definito che è la situazione attuale a un punto B fatto di obiettivi: la difficoltà è stabilire il percorso, che passa per una molteplicità di variabili.
Da un lato dobbiamo pensare al futuro come Paese e dall’altro inquadrarlo molto bene in una strategia che riguarda tutto il Pianeta. Ricordiamoci però che le scelte che facciamo oggi per la prima volta possano influenzare non solo il futuro, ma anche il nostro presente perché i bambini di oggi vedranno il nuovo secolo.
Transizione Ecologica, prospettive al 2040
Occorre inoltre, ha concluso Cingolani, pensare a quale Italia si vuole dare vita da qui al 2040. Puntando sulle eccellenze del Paese, sostiene il Ministro della Transizione Ecologica, ma tenendo bene a mente anche le sue vulnerabilità:
Io credo che l’Italia possa ambire ad essere una nazione di riferimento. Ha una intrinseca leadership internazionale perché ha delle eccellenze che nessun altro ha.
Abbiamo ovviamente delle vulnerabilità, delle fragilità, e quindi per diventare un paese di riferimento a livello mondiale dobbiamo innanzitutto proteggere e migliorare le nostre eccellenze e allo stesso tempo migliorare il nostro territorio.
Come sempre la sostenibilità è un compromesso, non esiste una ricetta unica che massimizza il risultato e annulla i problemi. Essere sostenibili e avere una transizione ecologica di successo vuol dire trovare il giusto compromesso tra istanze diverse. Il punto di partenza, con la crisi Covid che ha toccato profondamente le corde della nostra società, è molto difficile e delicato.
Il percorso che seguiremo richiederà una logica di sviluppo sostenibile anche nei primi anni, quindi dovremo essere in grado di discutere in maniera non ideologica tutte le scelte da fare cercando di arrivare al punto di arrivo in maniera il più possibile rapida e indolore.