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Tisane in gravidanza: quali evitare

Tisane durante la gravidanza: quali è meglio evitare per non incorrere in spiacevoli e dannosi effetti collaterali.

Tisane in gravidanza: quali evitare

Le tisane sono rimedi naturali di norma ben tollerati. Il loro utilizzo può interessare un’ampia varietà di malesseri e disturbi, spesso senza alcuna particolare controindicazione. Differente però si rivela il discorso qualora si tratti di un loro utilizzo durante la gravidanza.

Poter utilizzare tisane in gravidanza occorre prestare alcune accortezze, oltre a selezionare in maniera accurata quali sia possibile assumere.

Tisana al finocchio
Fonte: Fennel tea | Shutterstock

Quali evitare

Non deve essere consumata in gravidanza la tisana all’achillea, di norma utilizzata come antispasmodico, poiché contenente tjuone (sostanza psicotropa e neurotossica). Da evitare anche quella all’aloe vera, in quanto il suo effetto di stimolazione della muscolatura dello stomaco potrebbe produrre danni al feto o indurre l’aborto.

Sconsigliato l’arancio amaro per la sua attività di accelerazione del metabolismo mentre la tisana all’artemisia non deve essere assunta per la possibilità di causare difetti di nascita. Da evitare anche le tisane all’artiglio del diavolo e alla centella asiatica a causa dell’attività di stimolazione della muscolatura uterina.

Ricorrere solo in piccolissime quantità e sotto stretto controllo del proprio ginecologo alla tisana al finocchio, mentre va evitato l’uso di ginepro per evitare stimolazioni uterine. Sconsigliato il ginseng in gravidanza, come in allattamento, a causa della sua azione estrogenica.

Tisana all'ortica
Fonte: Tea with fresh nettles on a wooden background | Shutterstock

Da evitare a causa della loro azione di stimolazione delle contrazioni sono le tisane a base di ginestra e iperico, mentre deve essere evitato l’infuso alla liquirizia per la sua capacità di elevare la pressione sanguigna.

Evitare il consumo di tisane all’ortica e alla passiflora, le cui proprietà possono stimolare la muscolatura uterina, così come quelle al sedano e alla verbena, entrambe in grado di stimolare le contrazioni.

Particolare attenzione infine al vischio: alcune sostanze nocive in esso contenute sono in grado di attraversare la placenta e provocare danni al feto.

Consigli utili

L’utilizzo di tisane durante la gravidanza deve essere gestito con particolare attenzione e dietro supporto del proprio medico ginecologo. In particolare risulta sconsigliato l’impiego nei primi tre mesi di gestazione.

Nei mesi successivi della gravidanza è importante non consumare tisane come quelle sopra citate, dai possibili effetti collaterali. Non procedere in nessun caso con l’auto valutazione, ma agire secondo buon senso: contattare prima dell’assunzione il proprio ginecologo e valutare con lui ogni eventuale utilizzo.

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