Tigna del gatto: sintomi, cura, trasmissione
La tigna è una malattia infettiva di origine micotica che colpisce il gatto: ecco i sintomi, la cura e le modalità di trasmissione.
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La dermatofitosi felina è una malattia infettiva, meglio nota come tigna, che colpisce il gatto: in particolare la cute, con infezioni e perdita di pelo. La sintomatologia comprende anche la presenza di forfora, irritazioni e croste, mentre la prevenzione è la soluzione migliore per impedire un peggioramento e il contagio. A causare la patologia sono alcuni funghi patogeni che trovano nella cute il luogo migliore per nutrirsi, crescere e diffondersi velocemente.
Tigna: le cause
La tigna è una malattia infettiva della cute che colpisce il gatto: nota come dermatofitosi felina, è una patologia di origine micotica. Quelli coinvolti sono i funghi cheratinofili, presenti nelle aree di tessuto cheratinizzate, e cheratolitici, noti come dermatofiti. Questo genere di patologia coinvolge la pelle dell’animale producendo uno stato di alopecia con forfora e infiammazioni di intensità differente. Può colpire anche l’uomo e altri animali quali cani, conigli e roditori, la diffusione è molto rapida grazie al semplice contatto con le parti infiammate.
Inoltre, la semplice caduta del pelo e delle spore dei funghi sono in grado di infestare l’ambiente, depositandosi per terra e sugli oggetti e materiali di uso comune. La resistenza delle spore permette il contagio anche a distanza di mesi e il gatto può trasformarsi in un veicolo di diffusione asintomatico, quindi senza segni evidenti. Il periodo di incubazione varia da una a tre settimane.
Sintomi
I sintomi sono evidenti: perdita di pelo, esfoliazione cutanea, forfora e in alcuni casi prurito con lesioni. Le aree più colpite sono quelle più esposte quali muso, orecchie, dorso del naso e parte anteriore delle zampe, che possono guarire spontaneamente La condizione può ripresentarsi e colpire altre aree come schiena, unghie oppure risultare del tutto asintomatica. I più esposti sono i gatti più deboli magari giovani, che vivono insieme in condizioni di evidente disagio anche alimentare e di malnutrizione, oppure risultano immunodepressi. Alcuni felini possono presentare anche bolle, pustole, piaghe e congiuntivite.
Cura
Per stabilire se il gatto è stato colpito dalla tigna è bene condurlo dal veterinario, che effettuerà tutti i controlli e le verifiche di rito. Esaminando la cute con la lampada di Wood per individuare la presenza dell’agente patogeno, ovvero il Microsporum canis, quindi controllerà il pelo al microscopio per intercettare le spore responsabili ed effettuerà una coltura per dermatofiti attraverso il prelievo del pelo.
La cura consiste nell’isolamento dell’animale a cui verrà fornito un fungicida da assumere per via orale, in coppia con prodotti utili per il trattamento della cute come lozioni, shampoo e schiume, con relativa tosatura così da rimuovere le spore presenti. Il gatto andrà maneggiato indossando guanti e l’ambiente pulito e igienizzato: dopo quattro settimane verrà effettuato un esame colturale di controllo sull’animale e nell’ambiente, mentre la cura proseguirà fino a completa guarigione. È un percorso lungo da affrontare con il supporto del veterinario di fiducia.
Trasmissione e contagio
La tigna è una patologia trasmissibile da gatto a simili, ad altri animali e anche all’uomo, a partire dai bambini. Il contagio avviene attraverso il contatto, con sintomi che possono palesarsi a distanza di settimane e produzioni di segni grandi come punture. Solitamente queste si trasformano in pustole per poi allargarsi in chiazze rosse pruriginose, per la cura è meglio rivolgersi al medico che potrà consigliare il prodotto più adatto oltre a suggerire una pulizia completa della casa, maneggiando Fufi e indossando i guanti.