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Tetra Pak: cos’è e composizione

Il tetrapak, sviluppato dall'omonima azienda Tetra Pak, è un materiale per confezionare i cibi, molto noto perché asettico e altamente riciclabile.

Tetra Pak: cos’è e composizione

Fonte immagine: Milk via Shutterstock

È una delle invenzioni che ha più rivoluzionato il modo con cui si conservano e trasportano gli alimenti, garantendone lunga durata e protezione degli agenti esterni. Eppure non tutti conoscono le qualità del tetrapak, contenitore ideato e prodotto dall’omonima azienda Tetra Pak, sebbene sia altamente diffuso e usato nella vita di tutti giorni. E non è tutto, poiché forse i consumatori non sono a conoscenza della natura altamente riciclabile di queste confezioni, tanto che possono essere recuperate in ogni loro parte. Cosa è quindi il tetrapak e quale è la sua composizione?

Di seguito, qualche indicazione generale sul tetrapak, l’ideazione, gli usi comuni e le caratteristiche principali. Per conoscere le modalità di smaltimento e riciclo, invece, si rimanda a un successivo aggiornamento.

Tetra Pak, cosa è

Tetra Pak
Fonte: Ricochet64 via Shutterstock

Per tetrapak si intende una famiglia di contenitori adatti alla conservazione sia di alimenti freschi, destinati quindi al frigorifero, che di cibi a lunga conservazione. Si tratta di un materiale altamente diffuso, con cui vengono distribuiti e conservati prodotti come latte, succhi di frutta, passate di pomodoro, salse, verdure e molto altro ancora. La grande presa sul mercato di questo formato deriva innanzitutto dalla possibilità di ottenere un confezionamento asettico, quindi proteggendo i cibi dagli agenti pericolosi esterni, ma anche dalle buone caratteristiche di riciclabilità.

Il tetrapak nasce dall’omonima azienda svedese Tetra Pak, fondata nel 1951 da Ruben Rausing in Svezia. L’idea di questa utile modalità di confezionamento si sviluppa negli anni ’40 del secolo scorso, quando Rausing ha decise di realizzare e perfezionare una tecnica di rivestimento plastico della carta. Il progetto fu sviluppato dal 1943 al 1950 e l’azienda fondata l’anno successivo: il nome deriva dalla riconoscibile forma di queste confezioni, ovvero dei tetraedri di varie dimensioni. Nel 1952 apparve sul mercato il primo esemplare, il Tetra Classic, scelto per la conservazione del latte, mentre nel 1963 il progetto si perfezionò ulteriormente con il lancio del Tetra Brik. La particolarità di queste confezioni è l’isolamento perfetto dall’aria esterna, un fatto che preserva i cibi da qualsiasi elemento contaminante, garantendo alimenti sempre sani. Questo non solo ha permesso di estendere la durata dei prodotti, ma anche di ridurre in modo sensibile il ricorso ai conservanti.

Tetra Pak, composizione e riciclabilità

Tetrapak
Fonte: A 3d render of three milk packs via Shutterstock

Per garantire il confezionamento asettico e duraturo nel tempo, Tetra Pak ha sviluppato uno speciale poliaccoppiato, ovvero un materiale che deriva dall’unione di diversi altri. Il tetrapak, infatti, è composto per la maggior parte da carta, quindi dal materiale plastico polietilene e da alluminio: quest’ultimo, grazie a un sottilissimo strato interno, protegge i contenuti sia dall’ossigeno che dalla luce.

L’azienda svedese, oggi famosa e presente in tutto il mondo, sin dagli albori ha manifestato un forte interesse in campo ambientale. Sebbene di primo acchito il consumatore potrebbe avere dei dubbi su come smaltire correttamente le confezioni in tetrapak, è necessario ricordare come il materiale sia stato sviluppato affinché potesse essere altamente riciclabile. Ogni sua parte, infatti, può essere del tutto riutilizzata. Nel 2014, ad esempio, sono state 22.700 le tonnellate di confezioni per alimenti raccolte in Italia, tutte avviate in percorsi di riciclo e riutilizzo. Per le modalità di recupero e smaltimento, anche a seconda delle varie amministrazioni comunali, si rimanda però a un successivo aggiornamento.

Il gruppo è inoltre da sempre impegnato nel miglioramento non solo del materiale, ma anche dei processi produttivi, con l’adozione dei più elevati standard di sicurezza e sostenibilità ambientale. In particolare, vengono controllati e ottimizzati continuamente i consumi energetici nella produzione, così come l’emissione di gas dannosi per il clima, anche con programmi specifici per la gestione e la contenzione dell’anidride carbonica in atmosfera.

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