Terremoto in Sicilia: Etna, nuova eruzione in arrivo?
Sciame di terremoto in Sicilia, con l'Etna che torna a preoccupare la Provincia di Catania: oltre venti scosse nel giro di poche ore.
Fonte immagine: Salvatore Allegra/Anadolu Agency via Getty Images
Timore in Sicilia per un possibile risveglio dell’Etna. A destare preoccupazione sono le oltre 20 scosse di terremoto che si sono verificate durante la notte. Uno sciame sismico che ha raggiunto una magnitudo compresa tra 1.5 e 2.2 gradi della scala Richter.
Le scosse di terremoto si sono verificate in corrispondenza del versante sud-est dell’Etna. L’INGV sta monitorando la situazione, segnalando che l’evento sismico di magnitudo maggiore si è verificato alle 22:43 di ieri in località Milo (CT).
Lo sciame sismico ha avuto inizio, come riportato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, alle 18:13 in località Sant’Alfio, mentre a Giarre si è verificata anche l’ultima scossa delle 6:37. Per entrambe la Provincia coinvolta è quella di Catania.
Non si segnalano al momento danni alle cose o alle persone, mentre si cerca di capire se lo sciame sismico delle ultime ore possa essere collegata a un eventuale intensificarsi dell’attività del vulcano.
Terremoto ed eruzioni: l’Etna nel 2021
Lo scorso 18 gennaio il verificarsi di un aumento del tremore vulcanico ha preannunciato quella che sarebbe stata poi l’attività vulcanica di metà febbraio. Tra il 15 e il 16 del secondo mese dell’anno l’Etna ha dapprima dato vita alla formazione di un cono di scorie, per poi puntare la Valle del Dove con un flusso piroclastico (colata di magma misto a gas).
Le spettacolari immagini dell’eruzione dell’Etna – 21 febbraio 2021
Spettacolari e fortunatamente senza conseguenze le fontane di lava che ne sono seguite. La prima in data 16 febbraio, alta circa 500 metri, mentre la seconda (21 febbraio) ha raggiunto i 1000 metri di altezza e portato a un’intensa produzione di cenere. Quest’ultima ha ricoperto strade ed edifici di diverse città etnee, come (Giarre, Milo e Zafferana Etnea, creando non pochi disagi per la popolazione locale.
Fonte: INGV