Terremoto in Giappone: l’asse terrestre si è spostato
L'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha rilevato che il sisma in Giappone ha causato lo spostamento di 10 centimetri dell'asse terrestre
Secondo l’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia), l’impatto del terremoto che ha colpito il Giappone alle 06:46 italiane avrebbe causato uno spostamento dell’asse di rotazione terrestre. I dati sono il risultato di una indagine preliminare e confermano la potenza devastante che si abbattuta sul territorio nipponico.
Come è noto, l’asse terrestre è l’asse di rotazione intorno al quale ruota la Terra, e che congiunge i due poli celesti. L’asse terrestre non è perpendicolare ma inclinato: questa inclinazione, combinata con la rivoluzione della Terra intorno al Sole, è causa delle stagioni. L’entità dell’inclinazione è variabile e oscilla ciclicamente tra circa 22,5° e circa 24,5° nel corso di un periodo di circa 41000 anni.
Episodi di questo tipo sono già avvenuti nel recente passato e sicuramente da ricordare sono il terremoto di magnitudo 8,8 in Cile e quello di magnitudo 9,1 che ha colpito Sumatra nel 2004. Anche in quei casi si registrarono degli spostamenti dell’asse terrestre pari, rispettivamente, a 6 e 8 centimetri.
Nel caso del Giappone, secondo l’Ingv, l’impatto è stato decisamente maggiore e ha raggiunto la cifra record di 10 centimetri. Anche se il risultato è una minore lunghezza della giornate, si tratta comunque di cambiamenti minimi (milionesimi di secondo) e quindi impossibili da percepire.