Tempeste di sabbia e polvere: cosa sono e come affrontarle
Le tempeste di sabbia e polvere (SDS) sono un evento atmosferico spaventoso e affascinante: si tratta di grossi banchi di sabbia e polvere di dimensioni più o meno grandi, che possono spostarsi spinti dal vento anche per migliaia di chilometri. Ma quali saranno le conseguenze di queste tempeste?
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Le tempeste di sabbia e polvere sono una manifestazione atmosferica senz’altro inquietante e affascinante, e sebbene possano far pensare a luoghi lontani e desertici, in realtà possono coinvolgere anche il nostro Paese. Ma in che modo? E quali potrebbero essere le conseguenze di una tempesta di sabbia? Questo evento meteorologico, noto anche con il nome di “Sand and Dust Storms” (SDS), si verifica soprattutto nelle aree più aride del pianeta e in quelle semi-aride.
A concorrere alla formazione delle SDS sono più fattori, come l’aridità del terreno, la presenza di sabbia e polvere, la bassissima umidità atmosferica e la presenza di forti raffiche di vento. Concretamente parlando, le tempeste di sabbia si presentano come delle grandi pareti o nuvole di polvere arancione o scura, alte fino a un chilometro e mezzo, dall’aspetto imponente e spesso spaventoso.
Ma l’impatto visivo non è il solo problema legato a questi enormi banchi di sabbia: le Sand and Dust Storms possono causare gravi conseguenze anche a livello sociale, sanitario, economico ed ecologico.
Ecco perché si tratta di un problema da affrontare e prevenire in modo quanto più efficace e “tempestivo” possibile. Ma vediamo come si formano le tempeste di sabbia e quali sono le effettive conseguenze di questo fenomeno atmosferico.
Quando si verificano le tempeste di sabbia?
Come dicevamo, perché possano verificarsi le tempeste di polvere e sabbia devono sussistere più condizioni.
Tali fenomeni si sviluppano in presenza di forti raffiche di vento, che sollevano la sabbia o la polvere presenti nelle aree più aride del pianeta. I venti dovrebbero avere una velocità di almeno 55-65 km/h e l’aria dovrebbe avere un’umidità inferiore al 70%.
In presenza di tali fattori, il vento solleva e sposta lo strato superiore di sabbia, particelle che possono avere dimensioni più o meno grandi. Quelle di dimensioni maggiori viaggeranno a distanze relativamente brevi, mentre le particelle più sottili possono spostarsi anche per migliaia di chilometri dal luogo in cui si sono sollevate.
Di conseguenza, le tempeste di sabbia e polvere rappresentano un problema non solo per i siti in cui si sviluppano, ma anche per aree e paesi molto distanti da essi. E a questo proposito, quali saranno le zone più a rischio?
Dove si verificano le tempeste di sabbia?
Solitamente, le tempeste di sabbia hanno origine nel deserto e in aree coperte da deserti e sabbia (ossia in circa il 30-45% delle terre emerse).
Parliamo quindi di regioni come quelle del Nordafrica, la penisola arabica, il Sud America, la Cina e l’Asia centrale. Ma queste non sono le sole zone coinvolte nel fenomeno.
Seppur in misura più attenuata, le Sand and Dust Storms si sviluppano infatti anche nelle aree sabbiose degli Stati Uniti (perlopiù Kansas, Texas, New Mexico e Arizona), in Australia e in Sud Africa.
Se ti è già capitato di sentir parlare delle tempeste di sabbia del deserto del Sahara, devi sapere che proprio questo arido spicchio di Terra è considerato il più grande produttore di polvere al mondo.
Quanto dura una tempesta di sabbia?
La durata di questi fenomeni atmosferici è molto variabile: la tempesta di sabbia e polvere potrebbe durare qualche ora, un paio di giorni o persino più di una settimana o 10 giorni.
Quanto sono alte le tempeste di sabbia?
Anche l’altezza dei banchi di sabbia e polvere può variare enormemente in base al caso specifico. Il più delle volte, questi si aggirano intorno ai 3-15 metri di altezza, ma in casi più rari si sono verificate tempeste alte anche più di un chilometro.
Peraltro, ricordiamo che si tratta di fenomeni estremamente rapidi: le SDS possono viaggiare a una velocità di 40 km all’ora, spostandosi quindi in maniera repentina.
Tempeste di sabbia: conseguenze
Trovarsi di fronte a un muro di sabbia spostato dal vento può suscitare molta paura, ma questa non è la sola conseguenza di tale fenomeno.
L’impatto di questo evento atmosferico coinvolge non solo le aree in cui si sviluppa ma, come anticipato, anche Paesi a grande distanza da esse.
Probabilmente ti sarà capitato di sentir parlare di tempeste di polvere anche in Italia: enormi banchi di nubi gialle e arancioni possono arrivare, trasportati dal vento, direttamente dal deserto del Sahara.
Tornando alle conseguenze di questo fenomeno, com’è facile immaginare, le tempeste di sabbia possono limitare fortemente la visibilità in strada e in cielo, arrivando a immobilizzare il traffico anche per giorni interi nelle aree maggiormente interessate.
Questi eventi possono anche danneggiare gli edifici, distruggere i raccolti, possono uccidere il bestiame e intaccare la biodiversità in maniera drammatica.
Non dimentichiamo poi i danni alla salute provocati dalle particelle di sabbia e polvere trasportate dal vento: a seconda della loro dimensione, tali sostanze possono provocare danni agli occhi e alla pelle, e possono anche compromettere la salute del tratto respiratorio, causando attacchi di asma, irritazione della gola, polmonite, tracheiti o condizioni ancor più gravi.
Un fenomeno in aumento
Nel 2023, il fenomeno delle tempeste di sabbia e polvere è considerato un problema da risolvere e prevenire nel minor tempo possibile. La ragione è semplice: questi eventi meteorologici estremi si stanno verificando sempre più spesso e con una portata sempre più drammatica.
Anche questa volta, ad aggravare la situazione sono le attività condotte dall’uomo, come lo sfruttamento irresponsabile del terreno e delle risorse idriche, che causano una sempre maggiore siccità.
Tutto ciò ha portato a una maggiore presenza e diffusione di polveri, che possono dare origine al fenomeno delle SDS.
Come affrontare il problema?
Se è vero che la mano dell’uomo ha aggravato la situazione, le stesse attività umane potrebbero contribuire a risolverla. Per prima cosa, bisogna rallentare e arrestare l’avanzata dei cambiamenti climatici, adottando comportamenti sostenibili in tutti i settori, da quello dell’energia a quello agricolo, da quello edilizio fino a quello domestico.
La coalizione delle Nazioni Unite per le tempeste di sabbia e polvere, insieme alla Convenzione sulla lotta alla desertificazione (UNCCD) e ad altri organi, si sta impegnando proprio per stabilire un programma globale volto ad arginare l’impatto e la portata delle tempeste di sabbia.
Fonti