Tè verde: benefici e controindicazioni della bevanda
Il tè verde è una delle bevande più famose al mondo, sia per il suo gusto inconfondibile e leggermente metallico, sia per le sue note virtù benefiche. Da quelle energizzanti a quelle di protezione della salute cardiovascolare, sono molti i benefici riconosciuti. Ma occhio a quando assumerlo, perché non è povero di caffeina, un dettaglio che rende il superdrink non adatto per tutti.
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Il tè verde è uno dei superfood, o per meglio dire superdrink, a cui spesso ci si affida per migliorare la propria salute. In effetti, questo caposaldo della tradizione culinaria e medicinale orientale, vanta una serie di benefici riconosciuti anche dalla scienza. Ma occhio, perché non significa che non sia esente da controindicazioni.
Di sicuro la prima è legata al contributo in caffeina di questa bevanda, inferiore rispetto al caffè normale, ma comunque elevato. Se vogliamo saperne di più su effetti positivi e collaterali di questo dono naturale proveniente dall’Asia, ma ormai consumato ovunque, di seguito le info utili e le risposte alle più comuni domande sul tè verde.
Tè verde: benefici
Tra le domande più assidue della rete ci sono “cosa succede se bevo tè verde tutti i giorni” e “qual è il beneficio del tè verde”. Di benefici, inutile dirlo, ce ne sono in abbondanza. Da quelli sul piano fisico a quelli mentali, una tazza di questo drink caldo, derivato dall’infusione della Camellia sinensis, la stessa pianta del tè nero, può svoltarci la giornata.
Ma per una questione di salute, guai a dimenticare anche i possibili effetti collaterali derivati da un consumo non controllato. In alcuni casi è infatti preferibile limitarlo o evitarlo del tutto, specie in presenza di alcuni problemi di salute che potrebbero andare a peggiorare.
Tè verde calmante
Ci potrà sembrare un controsenso, vista la caffeina in esso presente, ma il tè verde non è solo energizzante, è anche un ottimo rimedio anti stress. Il segreto risiede nella teanina, un amminoacido che avrebbe effetti rilassanti. E alcune ricerche hanno rilevato una riduzione di ansia, agitazione e depressione in chi lo ha assunto in modo regolare.
Di contro, va detto che gli studi hanno valutato l’assunzione di teanina con somministrazioni elevate, con quantità maggiori rispetto a quelle che si assumerebbero con tre tazze di green tea tradizionale. Ma ciò non significa che sorseggiare la bevanda appena fatta non possa comunque portare dei benefici sul piano psichico.
Un aiuto per la memoria
Da uno studio del 2014 si è anche rilevato che l’estratto di tè verde poteva migliorare la cosiddetta memoria di lavoro. Si tratta di un tipo di memoria a breve termine importante per la pianificazione, la comprensione, il ragionamento e la risoluzione dei problemi.
Ai pazienti è stata somministrata una bevanda a base di latte che conteneva 27,5 milligrammi di estratto o un placebo. Sono poi stati invitati a svolgere alcuni compiti mentre una risonanza magnetica monitorava la loro attività cerebrale.
Gli esiti hanno mostrato che chi aveva consumato l’estratto ha dimostrato una maggiore connettività cerebrale, nonché una migliore memoria di lavoro e prestazioni più efficienti. Ma essendo il campione di partecipanti allo studio piuttosto esiguo, sono necessari ulteriori studi per confermare tali benefici.
Di certo, complice la caffeina, il tè verde stimola senza dubbio il cervello a lavorare e l’attenzione di chi lo assume ad essere vigile.
Una protezione contro le malattie neurodegenerative
Da anni si attribuisce al tè verde un potere protettivo nei confronti del sistema nervoso centrale e in particolare del cervello. La scienza conferma che gli antiossidanti contenuti in questo tè sono degli ottimi alleati nella lotta ai radicali liberi, che possono portare, tra le altre cose, anche all’insorgenza di malattie neurodegenerative.
Ci sono molti studi sulla popolazione cinese, da secoli grande consumatrice di questa bevanda, che evidenzierebbero un minore declino cognitivo nei bevitori regolari.
Un alleato della salute cardiovascolare
La salute del cervello non è l’unica che vede il tè verde come suo grande alleato, visto che anche il cuore e l’intero sistema cardiovascolare possono beneficiare dei suoi effetti. Da ricerche mediche fatte negli anni, si evidenzierebbero sia una riduzione della pressione sanguigna nei soggetti che lo assumono regolarmente, sia un abbassamento del colesterolo cattivo LDL.
Il tè aiuterebbe a ridurre il rischio di formazione di placche aterosclerotiche, abbassando di conseguenza anche l’insorgenza di infarti e ictus.
Un aiuto per le ossa
L’osteoporosi è una malattia che rende le ossa più fragili e può portare a conseguenti fratture. Le donne in postmenopausa, in particolare, corrono un rischio maggiore di sviluppare l’osteoporosi. Ma il consumo regolare di tè verde, secondo uno studio fatto su donne coreane, potrebbe aiutare.
Da un’analisi del 2017, si è visto come il consumo di tè potesse essere collegato a un minore rischio di osteoporosi, probabilmente sempre per i suoi antiossidanti, utili a prevenire la perdita ossea.
Tè verde e cancro
Lo diciamo immediatamente, la scienza ha studiato a lungo i potenziali effetti protettivi del green tea contro alcuni tipi di cancro, ma i risultati sono risultati incoerenti. Ma nei paesi dove il consumo di tè verde è elevato e regolare, alcune forme tumorali sono meno presenti. Gli studi effettuati su cellule animali e in provetta hanno suggerito lievi impatti positivi su alcuni tipi di carcinoma.
In particolare, si parla di cancro al seno, alla vescica e al sistema urinario, alle ovaie, al colon, all’esofago, ai polmoni, alla prostata, alla pelle e allo stomaco. Di fatto, molti degli studi stanno valutando gli effetti del tè verde sull’intestino, ma mancano ancora le ricerche su pazienti umani che possano evidenziare benefici effettivi.
Perché il tè verde fa dimagrire?
Le catechine e la caffeina presenti nel tè verde possono dare una scossa al metabolismo e alla riduzione del senso di fame. Il che significa che, se assunto in una dieta ipocalorica equilibrata, la bevanda potrebbe aiutare a perdere peso. Ma, come accennato, solo in un contesto di sana e corretta alimentazione e regolare attività fisica.
Va anche ricordato che questa bevanda aumenta la termogenesi, aiutando a sciogliere gli accumuli adiposi. Il tè verde da solo non basta, ma in un regime di dieta e sport, può aiutare a migliorare la salute e la forma. A patto di rispettare le quantità giornaliere ritenute sicure ed evitarlo in alcuni casi specifici.
Tè verde: controindicazioni
Il tè verde, se bevuto in maniera regolare ma non eccessiva, è considerato sicuro per la maggior parte degli adulti. Ci sono, tuttavia, potenziali rischi legati al consumo di tè verde in alte concentrazioni, specialmente come estratto e non come semplice bevanda.
Problemi al fegato
Sono stati documentati casi, sebbene rari, di problemi al fegato causati dall’assunzione di estratto di tè verde. Il consiglio, se già si hanno danni al fegato esistenti, è di evitare gli estratti di tè verde.
In caso si manifestassero sintomi, nei soggetti sani, come dolore addominale, urine scure o ittero durante l’assunzione di estratto di tè verde, è necessario interrompere il consumo e consultare un medico.
Complicazioni del diabete
In quanto bevanda ricca di caffeina, il tè verde può rappresentare un rischio per le persone diabetiche. La caffeina, secondo alcuni studi, può aumentare la glicemia delle persone con diabete di tipo 2. Ma ci sono studi contrastanti che invece suggerirebbero un consumo quotidiano di questa bevanda, per via delle catechine in essa contenute, per tenere sotto controllo i livelli glicemici.
Insonnia
La caffeina è anche sconsigliata in chi soffre di problemi del sonno, ma in questi casi basta limitare il consumo. Per capirsi, il caffè tradizionale contiene all’incirca 95 mg di caffeina per tazza, il tè nero 47 mg e il tè verde circa 30 mg. Ma occhio, perché il tè verde matcha può far saltare il banco.
Si tratta di una varietà in polvere che vanta una grande quantità di antiossidanti, ma bevendo la foglia intera si assume anche più caffeina. Si stima che il contenuto in questo caso oscilli tra i 38 e i 176 mg di caffeina per tazza.
La forbice così ampia è giustificata da alcune variabili, quali la qualità del tè matcha usato e anche e soprattutto la quantità adoperata. Da un grammo a 4 grammi, insomma, la differenza in termini di sostanza eccitante varia.
Quando è meglio bere il tè verde
Se ci stiamo chiedendo qual è il momento migliore per bere il tè verde, la risposa è nelle ore della giornata che ci permettono di smaltirlo. La caffeina può darci energia e sveglia nella prima parte della giornata, fino al primo pomeriggio. Al contrario, assumere questa bevanda dopo le 17, può crearci problemi.
Il primo è la già citata insonnia, con anche la tachicardia, ma possiamo anche aggiungere il fastidioso disagio di svegliarci di notte più volte per andare in bagno. Di fatti, stimola la diuresi e questo può essere un effetto inatteso che dobbiamo prendere in considerazione.
Preparazione
Tra le qualità di tè verde più piacevoli al palato figura il Li Zi Xiang, della Provincia cinese di Guangdong, chiamato anche tè verde castagna per il suo aroma. Ma altrettanto apprezzati sono il Lung Ching, o Long Jing e lo Yunnan Bi Lo Chun, anch’essi provenienti dalla Cina.
Per preparare un buon tè verde occorre prestare particolare attenzione alla temperatura di infusione, che a seconda della tipologia può variare tra i 70 e gli 80 gradi Celsius.
Per quanto riguarda il dosaggio, in caso di bustina, si procede come per i normali tè, considerandone una per tazza. Se si adopera una varietà in foglie sfuse, di solito sono circa 3 grammi per 250 ml di acqua. Per quanto riguarda la durata dell’infusione va dai 2 ai 4 minuti, ma può essere inferiore per alcune miscele specifiche.
Quanto tè verde si può bere al giorno
Il tè verde è un lusso in tazza che possiamo concederci quasi sempre, a patto di non esagerare con le quantità e di limitarlo se abbiamo problemi di tachicardia. Va infatti ricordato che il tè verde non è scarico di caffeina. Il dosaggio ritenuto sicuro oscilla da una a tre tazze al giorno a seconda dei casi e solo se il medico non ne sconsiglia il consumo.
Fonti