Tanzanite: caratteristica e come riconoscerla
La tanzanite è una pietra minerale molto rara e preziosa, scoperta negli anni '60: ecco le caratteristiche della gemma e come riconoscerla.
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Dall’intensa colorazione blu, la tanzanite è uno dei minerali oggi più apprezzati in gemmologia. Pietra molto rara, e per questa ragione dall’alto valore sul mercato, la popolarità di questa gemma è cresciuta esponenzialmente nella seconda metà del ‘900, grazie alla maison Tiffany che decise di lanciarla sui mercati internazionali. Ma quali sono le caratteristiche e, soprattutto, come riconoscerla?
Prima di cominciare è bene specificare come, data la rarità della pietra e il suo elevato prezzo, per essere certi dell’autenticità di una tanzanite occorre chiedere il parere di un esperto in gemmologia. Sono necessari infatti degli appositi strumenti, per vagliarne tutte le peculiarità. I dettagli di seguito riportati, di conseguenza, hanno un carattere unicamente descrittivo.
Tanzanite: storia e caratteristiche
Con il termine tanzanite si intende una varietà del minerale zoisite. La storia della gemma è relativamente recente: la pietra è infatti stata scoperta nel 1967 in Tanzania, vicino alla città di Arusha e ai piedi dei monti Merelani. Secondo quanto riferito da fonti locali, la pietra venne trovata dopo alcuni giorni di intensa pioggia: l’acqua, trascinando con sé il terreno, aveva lasciato scoperto il minerale. Poiché disponibile solo in queste zone, si tratta di un minerale molto raro: il suo impiego principale è nella gioielleria, per abbellire preziosi bracciali, collane, orecchini e anelli.
Il nome tanzanite è stato scelto dalla maison Tiffany, in particolare dal vicepresidente Henry Platt, per omaggiare il luogo dove è stata rinvenuta la gemma. La stessa casa ne avviò la commercializzazione a livello internazionale a partire dal 1969. Inizialmente la scoperta del minerale è stata attribuita a Manuel D’Souza, tuttavia nel 1984 la paternità del ritrovamento è stata conferita a Ndugu Jumanne Ngoma, un abitante del luogo che riuscì a ottenerne la certificazione dal Ministero per le Risorse Minerarie locali.
La gemma si caratterizza soprattutto per la sua colorazione: i cristalli hanno toni blu, rosso-violacei o più bronzati, a seconda della quantità di alcuni elementi contenuti nel minerale, tra cui cromo e vanadio. Le varietà blu sono le più richieste e costose: dalla durezza abbastanza morbida, devono essere lavorate da esperti per evitare danni irreversibili. Al termine della lavorazione, la tanzanite presenta un aspetto luminoso, con singolari trasparenze, elegante e capace di creare giochi unici con la luce. Tra le curiosità sul cristallo, il più grande mai lavorato ha un valore di 737.81 carati, mentre uno dei più famosi è il “Queen of Kilimanjaro”, oggi incastonato in una tiara esposta in Canada.
Tanzanite: come riconoscerla
Come già accennato, la tanzanite è una pietra dall’elevato valore, decisamente rara e quindi destinata al mercato della gioielleria di lusso. Un primo fattore che permette di riconoscerne il cristallo rispetto ai falsi è quindi il prezzo: il listino per l’acquisto è di poco inferiore ai diamanti.
Un’altra peculiarità che permette di identificare la pietra è il pleocroismo, ovvero la capacità di cambiare colore a seconda della direzione della luce: la gemma può apparire blu, violetta o addirittura rossastra, come già accennato. Ancora, bisogna tenere presente come tutte gli esemplari di tanzanite oggi in vendita vengano sottoposti a opportuni trattamenti: dopo l’estrazione, infatti, è necessaria un intervento ad elevatissime temperature affinché la pietra assuma la sua colorazione intensa e blu. In caso di dubbi, è quindi necessario chiedere il parere e la valutazione ufficiale di un esperto in gemmologia.