Taglia le zampe al cane e lo abbandona al parcheggio: condannata
Taglia le zampe al cane e lo abbandona in un parcheggio: condannata la responsabile del grave maltrattamento, si tratta di una donna di 51 anni
Fonte immagine: Pixabay
Taglia le zampe al cane e lo abbandona in un parcheggio. È questa la drammatica storia che proviene dagli Stati Uniti, dove una donna è finita a processo per maltrattamento di animali.
La vicenda risale al settembre del 2019, quando una donna di Slidell e la figlia minorenne sono state arrestate per maltrattamento di animali. Gli agenti dell’ufficio dello sceriffo di Saint Tammany, in Louisiana, avevano infatti identificato un cane in estrema difficoltà, privato delle sue zampe. La segnalazione era giunta dall’associazione Once Upon a Tail, che aveva recuperato il quadrupede e fornito immediata assistenza veterinaria.
Interrogata dagli agenti, la donna si è giustificata sottolineando come il cane – di proprietà della figlia – fosse stato aggredito da sconosciuti. Secondo l’accusata, il quadrupede sarebbe stato colpito alle zampe da colpi di arma da fuoco e la figlia, non potendo permettersi cure veterinarie, avrebbe predisposto delle fasciature troppo strette, tali da causare la perdita delle zampe.
Cane maltrattato: il parere veterinario
Il veterinario che ha preso in cura l’animale – un mix tra bassotto e chihuahua – ha tuttavia smentito questa ricostruzione, specificando come fosse “chiaro sia stata usata una sega per amputare le zampe del cane”.
Mandata a processo, l’imputata si è dichiarata colpevole ed è stata condannata a 7 anni di carcere dal giudice Raymond Childress, secondo quanto riferito da Nola. Poiché la donna è incensurata, i giudici hanno però deciso di convertite la pena in tree anni di servizi socialmente utili, una multa di 5.000 dollari e la copertura delle intere spese veterinarie per curare l’animale, tra cui la predisposizione di uno speciale carrellino. Ancora, per almeno cinque anni la responsabile non potrà accudire animali domestici.
Il procuratore distrettuale locale ha espresso soddisfazione per l’esito del processo, sottolineando pubblicamente:
Siamo felici di aver ottenuto giustizia in questo caso. Siamo tutti sconvolti per il maltrattamento criminale del cane, per questo abbiamo deciso di richiedere la pena più elevata possibile prevista per casi simili.
Fonte: Nola