Greenstyle Sostenibilità Economia Superbonus 110%: cosa cambia per il 2024?

Superbonus 110%: cosa cambia per il 2024?

Il Superbonus 100% è un’agevolazione fiscale che dà diritto ad una detrazione del 110% delle spese sostenute a partire dal 1 luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2023 per la realizzazione di interventi mirati all’efficienza energetica e al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici. Così come previsto dalla legge, il 1 gennaio 2024 l'aliquota scenderà al 70%, ma non per tutti grazie a un decreto approvato dal Cdm che prevede alcune eccezioni.

Superbonus 110%: cosa cambia per il 2024?

Fonte immagine: Pexels

Tra le agevolazioni fiscali più discusse degli ultimi anni c’è il Superbonus 110%. Nel 2024 cesserà di esistere nella misura in cui lo conosciamo (a parte alcune eccezioni che approfondiamo nel corso di questo articolo). Ciò non significa che chi sosterrà delle spese per specifici interventi finalizzati all’efficienza energetica e al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici non potrà più usufruire di una misura a sostegno, ma che cambieranno alcuni requisiti e la misura dell’agevolazione stessa. Ecco cosa ci aspetta da qui a breve.

Superbonus 110% 2024

Introdotto dall’articolo 119 del decreto legge n. 34/2020, la legge di bilancio 2022 aveva prorogato l’agevolazione fino al 31 dicembre 2025, e nelle seguenti misure:

  • 110% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023
  • 70% per le spese sostenute nel 2024
  • 65% per le spese sostenute nel 2025

Dunque, a partire dal 2024 potremo dire addio all’agevolazione che consente a chi ristruttura una casa di ricevere un credito d’imposta del 110% (ad eccezione delle abitazioni danneggiate dai terremoti, che potranno ancora usufruirne). Quest’ultimo spetterà nella misura del 70%. La misura proseguirà ancora nel 2025, ma decurtata al 65%, per poi venire definitivamente eliminata nel 2026.

Superbonus 110% cosa cambia per il 2024
Fonte: Pexels

Superbonus 110%, proroga 2024?

A lungo dibattuta al Governo, nella giornata del 28 dicembre 2023 si è giunti ad un accordo tra le parti sulla faccenda “proroga”. Il nodo della questione riguardava, in particolare, chi avesse iniziato i lavori oggetto della misura nel 2023 e, alle porte del 2024, non li avesse ancora completati, ovvero non avesse raggiunto entro i termini previsti gli obiettivi di efficienza energetica. Ebbene, il Consiglio dei ministri ha emanato un decreto ad hoc sulla base dell’intesa raggiunta poco prima dell’incontro. Si è deciso, quindi, di non inserirla nel decreto Milleproroghe, ma di renderla oggetto di un provvedimento mirato.

In base a questo si è giunti ad una (impropriamente detta) “proroga” del 110% destinata, però, solo ai cittadini con basso reddito (ovvero con un Isee fino a 15mila euro) che non abbiano completato i lavori di ristrutturazione entro la fine dell’anno. A patto che lo stato dei lavori abbia raggiunto un avanzamento superiore al 60 %. A questi spetterà un contributo da parte dello Stato che ne finanzierà la conclusione entro il 31 ottobre 2024. Nei limiti e con i criteri che verranno stabiliti da un decreto del ministro dell’Economia e delle Finanze.

In particolare, l’art. 1, comma 1 del nuovo Decreto Legge prevede che:

Le detrazioni spettanti per gli interventi di cui all’articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, per le quali è stata esercitata l’opzione di cui all’articolo 121, comma 1, del medesimo decreto-legge n. 34 del 2020, sulla base di stati di avanzamento dei lavori effettuati ai sensi del comma 1-bis del medesimo articolo 121 fino al 31 dicembre 2023, non sono oggetto di recupero in caso di mancata ultimazione dell’intervento stesso, ancorché tale circostanza comporti il mancato soddisfacimento del requisito del miglioramento di due classi energetiche previsto dal comma 3 del medesimo articolo 119 del decreto-legge n. 34 del 2020. Resta ferma l’applicazione dell’articolo 121, commi 4, 5 e 6, dello stesso decreto-legge n. 34 del 2020, nel caso sia accertata la mancata sussistenza, anche parziale, degli altri requisiti che danno diritto alla detrazione d’imposta.

Superbonus 2024, cosa cambia

Per coloro i quali non rientrano nella fascia ISEE sopra specificata, dal 1 gennaio 2024 continuerà a esistere il superbonus, ma al 70%. In sostanza, come si legge in un Comunicato stampa dello stesso governo, “per le opere ancora da effettuare, a partire dal 1° gennaio 2024 si confermano le percentuali previste a legislazione vigente”. Che, nel 2025 si attesteranno al 65%.

FONTE:

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

Vetro basso emissivo: 4 caratteristiche e costo
Design

Il vetro basso emissivo è uno strumento molto utile per migliorare l’isolamento termico di un edificio o un’abitazione: grazie all’applicazione di uno strato di ossido di metalli, questo particolare vetro riduce la dispersione termica del 30-50%, rivelandosi un ottimo alleato durante le giornate invernali più fredde.