Succo d’arancia: ecco perché è meglio conservarlo nel freezer
Sarebbe meglio conservare il succo d'arancia nel freezer: dopo lo scongelamento gli antiossidanti diventano più facilmente assorbibili.
Fonte immagine: Oranges isolated cut set on wooden base | Shutterstock
Il succo d’arancia dovrebbe essere conservato nel freezer. In questo modo potrebbe essere molto più benefico, perché secondo una recente ricerca il nostro organismo assorbirebbe meglio gli antiossidanti quando la frutta viene congelata e poi viene consumata dopo lo scongelamento.
Lo ha dimostrato uno studio svolto dagli esperti dell’Università di Siviglia, che hanno scoperto come gli antiossidanti del succo d’arancia vengano assorbiti molto più facilmente dopo il congelamento e non dal succo fresco.
Gli esperti hanno visto che, dopo la conservazione in freezer e lo scongelamento, le sostanze salutari del succo d’arancia vengono scomposte in particelle più piccole, che diventano più facili da assorbire da parte dell’intestino.
Non si tratta affatto di benefici di poco conto, visto che le sostanze antiossidanti contenute nel succo d’arancia e che vengono chiamate carotenoidi possono essere trasformate in vitamina A, hanno proprietà antinfiammatorie, aiutano il sistema immunitario e possono prevenire le malattie cardiache.
Lo studio si è concentrato su un aspetto particolare, chiamato in gergo bioaccessibilità degli antiossidanti. Gli esperti hanno valutato quanto gli antiossidanti sono disponibili per essere assorbiti dall’intestino. La coautrice dello studio, Paula Mapelli, ha spiegato:
Nonostante il fatto che la concentrazione di carotenoidi nei succhi congelati fosse inferiore a quella del succo fresco, la riduzione delle dimensioni delle particelle indica che la quantità di carotenoidi che può essere assorbita dall’intestino è più alta.
In sostanza nel succo fresco sono contenuti più antiossidanti, ma questi possono risultare più difficili da assorbire. Gli esperti sostengono che i consumatori tendono a pensare che i succhi trattati siano meno sani rispetto a quelli freschi, tuttavia questa convinzione spesso si rivela sbagliata, soprattutto se si guarda il contenuto di carotenoidi e quanto questi possano influenzare positivamente la protezione dalle malattie.
I risultati della ricerca sono stati pubblicati sul Journal of Functional Foods. Lo studio ha analizzato anche la presenza di alcune sostanze nutritive che sono tipicamente diffuse nei pomodori. Anche in questo caso i risultati sono evidenti e indicano come anche il modo in cui i pomodori sono preparati influisca sui benefici che si possono trarre per la salute.