Una delle patologie più comuni per cui i nostri amici felini sono portati a visita è la struvite dei gatti. Riassumendo molto, a causa di diversi fattori predisponenti, alcuni gatti sviluppano alterazioni del pH delle urine che portano alla formazione prima di cristalli di struvite e poi di veri e propri calcoli. Ma da quali sintomi possiamo accorgerci che il gatto soffre di struvite?
Fra i cristalli e i calcoli più comuni nella vescica dei nostri gatti figurano di sicuro quelli di struvite. La struvite di per sè è formata da un mix di ammonio, fosfato e magnesio. Infatti per la struvite si parla di triplo fosfato-ammonio-magnesiaco (questo per tacere dei calcoli misti, formati esternamente da un tipo di cristallo e internamente da un altro, spesso l’ossalato di calcio, ma non complichiamoci ulteriormente la vita).
In minime quantità, è possibile trovare ogni tanto qualche cristallo sporadico nelle urine. Il problema, però, nasce quando questi cristalli aumentano o formano calcoli veri e propri.
In alcuni casi, la formazione di struvite nelle urine dei gatti è collegata alla presenza di batteri che producono l’ureasi, molecola capace di cambiare il pH delle urine. E infatti la struvite si forma in caso di pH alcalino, da 7 in su. In molti altri casi, però, non si sa quale sia la causa esatta della formazione.
Di sicuro ci sono alcuni fattori predisponenti che fanno sì che alcuni gatti sviluppino struvite e altri:
Questo perché l’uretra dei maschi è più lunga rispetto a quella delle femmine, quindi è più facile che vada incontro a ostruzione per deposito di questi materiali. E un blocco vescicale provoca sintomi decisamente più gravi, con anche danno renale potenzialmente irreversibile se persiste per troppo tempo.
Questi alcuni dei sintomi che indicano una cistite da possibili calcoli di struvite nel gatto:
Se però questi segnali sono stati ignorati, ecco che il gatto maschio può andare incontro a una forma di ostruzione urinaria con sintomi ben più gravi:
Va da sé che il gatto con ostruzione vescicale è un’urgenza veterinaria. Il gatto che non fa pipì non deve essere visto dopo due giorni, deve essere portato subito dal veterinario. Anche se forse era meglio se lo portavate una settimana fa quando ha iniziato a fare pipì sul pavimento o quando avete visto quella pipì rossastra sul divano.
Una volta diagnosticata la presenza di calcoli o cristalli di struvite tramite visita, esame delle urine ed ecografia addominale, il veterinario potrà prescrivervi la cura più adatta per la cura della struvite nel gatto. Ovviamente se in blocco vescicale il gatto andrà disostruito subito tramite cateterizzazione in sedazione, con annessi esami del sangue per valutare il danno renale.
La terapia della struvite nel gatto dipende dalle condizioni del singolo gatto:
Non è possibile quantificare la durata della struvite di un gatto: dipende dal singolo micio e dalla sua risposta a integratori, farmaci e dieta.
E ricordatevi che un’ostruzione vescicale del gatto può portarlo a morte se non trattata in tempo o quando ormai il danno renale è irreversibile.
Fonti: