Pet therapy
Sai come funziona la Pet Therapy? Se ne sente spesso parlare, ma non tutti sanno esattamente in cosa consiste. Gli Interventi Assistiti con gli Animali (questa sarebbe la terminologia più corretta con cui identificare questa disciplina) rappresentano degli interventi ulteriori che non rappresentano una terapia a se stante, ma che vanno ad affiancare le cure tradizionali.
La Pet Therapy spesso utilizza i cani e gatti come animali domestici, tuttavia ci sono anche altri animali che possono essere usati con successo. Ma in quali malattie trova impiego la Pet Therapy? Che benefici apporta? E quali sono gli effetti terapeutici?
Pet Therapy: cos’è?
La Pet Therapy o Interventi Assistiti con gli Animali sono terapie ausiliarie che tendono ad avere risvolti positivi grazie al fatto che fra una persona (sia esso un bambino, un anziano, un paziente con patologie fisiche, un paziente con disturbi mentali…) e un animale si instaura un legame. Il fatto che l’animale accetti tutti e non giudichi, ha benefici positivi sulla persona in questione, aiutandola a socializzare, ad aumentare l’autostima e a ridurre le paure.
Pet Therapy in Italia
Per quanto riguarda la Pet Therapy in Italia, nel 2009 il Ministero della Salute ha creato il centro di referenza nazionale per gli interventi assistiti con gli animali, coinvolgendo medici umani e medici veterinari in modo da stilare delle linee guida nazionali. Il documento ufficiale sulle Linee guida nazionali per gli interventi assistiti con gli animali (IAA) venne pubblicato nel 2015.
Ovviamente le persone che si occupano di Pet Therapy devono seguire dei corsi specifici per apprendere quali siano le caratteristiche salienti degli animali coinvolti, quali siano le zoonosi e l’etologia di questi animali. Oltre che avere conoscenze relative al campo di applicazione e alle problematiche umane trattate con gli IAA.
La Società Internazionale per le Terapie Assistite con Animali (ISAAT) fu fondata nel 2006. Regole comuni su tutto il territorio e relative agli standard di qualità sono arrivate nel 2015.
Tipologie
Di base si riconoscono 3 tipologie di interventi di Pet Therapy:
- Terapie Assistite con gli Animali (TAA): questo tipo di interventi sono dedicati alla cura di malattie fisiche, neuromotorie, psicomotorie, cognitive, emotive e relazionali. Questa tipologia è specifica per ogni singolo paziente e richiede la presenza di un medico o un professionista specifico. Si applicano solitamente nelle case di riposo, nei centri residenziali per persone disabili o affette da malattie psichiatriche, ospedali pediatrici e negli istituti educativi e riabilitativi
- Educazione Assistita con Animali (EAA): questo tipo di interventi sono dedicati ad attività educative o ludico/ricreative rivolte a bambini e ragazzi in età prescolare e scolare. Sono realizzate su proposta di educatore e insegnanti grazie alla collaborazione con conduttori e professionisti del settore degli animali. Si applicano nelle scuole (come a Milano, per esempio), nelle ludoteche, nei centri socio-rieducativi e nei luoghi di aggregazione per bambini e adolescenti
- Attività Assistite con gli Animali (AAA): questo tipo di interventi aiutano a migliorare la qualità della vita. Non sono sempre collegate a terapia o a particolari condizioni mediche. Si applicano in case di riposo, centri per gli anziani, ospedali pediatrici, centri riabilitativi e socioeducativi, comunità per minori e carceri
Le Linee Guida nazionali, poi, indicano che per gli interventi di IAA, soprattutto per le TAA, è necessaria la presenza di un team multidisciplinare di cui possono far parte:
- medici specialistici
- psicologi
- psichiatri
- educatori professionali
- educatori cinofili
- medici veterinari
Tutto dipende dal tipo di intervento che deve essere fatto.
Pet Theray: benefici e malattie
Sono soprattutto i bambini, le persone anziane, quelle con disabilità o i pazienti con problemi psichiatrici che traggono i maggiori benefici dalla Pet Therapy.
La relazione che le persone riescono a instaurare con un animale apporta migliorie sia psichiche che fisiche. Fra i principali benefici:
- aumento dell’autostima
- miglior socializzazione
- contribuiscono ad aumentare le interazioni sociali
- aiuta a sviluppare il senso di responsabilità
- diminuiscono ansia, stress e paura
- aiutano in caso di sindrome depressiva
- aiutano ad alleviare il senso di solitudine
- migliorano i casi di insonnia
- stimolano a muoversi
Tanto è maggiore il legame che si forma fra uomo e animale, migliori esiti avrà la terapia.
Effetto sui bambini
Anche nei bambini la Pet Therapy ha dei benefici innegabili:
- contribuisce allo sviluppo emotivo e cognitivo
- diminuisce ansia e stress
- aumenta la fiducia in se stessi
- incrementa l’autostima
- stimola le capacità sociali e di adattamento
- aiuta nei casi di autismo
Inoltre si è anche visto che insegnando ai bambini a prendersi cura di un animale questo contribuisce a:
- infondere nei bambini un senso di sicurezza che accresce la loro autostima
- farli empatizzare con gli altri
- migliorare le capacità linguistiche e la comunicazione non verbale
- far aprire maggiormente bambini introversi e con forme estreme di timidezza
- aiutare in caso di bambini autistici
Requisiti degli animali
Punto cardine della Pet Therapy è la presenza di un animale. Tuttavia non è che si possa pensare di prendere un cane e gatto e inserirlo in un programma di IAA. L’animale stesso, insieme al suo conduttore, dovrà seguire dei corsi e poi superare un test per dimostrare di essere in grado di essere inserito nel programma. Se pensi che il tuo cane o gatto possa far parte di questo mondo, questi sono i requisiti minimi di partenza:
- deve essere un animale socievole e amichevole con persone anche sconosciute
- deve amare il contatto fisico
- richiesta un ottimo grado di socializzazione
- deve essere ben educato e eseguire le indicazioni del suo conduttore in qualsiasi momento
- deve essere capace di adeguarsi alle situazioni nuove e non essere spaventato da posti e persone ignote (o con caratteristiche particolari, vedi i cani spaventati da chi indossa cappelli, occhiali…)
- l’animale deve andare d’accordo con altri animali (anche di altre specie)
- non deve essere un cane ansioso, nervoso, ipereccitato o aggressivo
Se il tuo cane risponde a tutti questi requisiti, potrebbe intraprendere la strada della Pet Therapy. Ma alla fine del corso dovrà superare un test, dimostrando di:
- essere felice di farsi accarezzare anche da estranei
- non avere il minimo segno di ansia, nervosismo, paura o aggressività
- essere tranquillo sia in mezzo a folti gruppi di persone che insieme ad altri animali (anche di specie diverse)
- aver ricevuto e appreso l’educazione di base: deve rispettare i comandi “Seduto, resta, terra”, andare al guinzaglio senza tirare, tornare se richiamato e non correre di qua e di là eccitato
- l’animale deve essere tranquillo anche quando non si trova col suo conduttore e non deve farsi distrarre
Pet Therapy con i cani
Ma tutti i cani sono indicati per la Pet Therapy? In realtà non esistono razze specifiche per questo tipo di percorso: in teoria qualsiasi cane può intraprenderlo, molto dipende dalla sua indole. È indubbio, però, che ci siano razze di cani che tendono naturalmente a rispettare i requisiti di cui parlavamo prima e altre che sono un po’ più distanti da essi.
Prendiamo, per esempio, la naturale socievolezza con gli estranei. Labrador retriever, Cavalier King Charles Spaniel o Carlino sono cani che per indole propria tendono a essere amichevoli, aperti e curiosi con gli estranei, non disdegnando di farsi coccolare per ore anche da perfetti estranei. Per contro è più improbabile trovare un Tibetan Mastiff o un Pastore Maremmano-Abruzzese che amino farsi toccare da estranei visto che sono razze selezionate per la guardia e per essere diffidenti con chi non conoscono.
E i cani meticci? Anche loro possono diventare cani da Pet Therapy, tuttavia in questo caso, essendo il frutto della mescolanza di due o più razze, sarà difficile a priori poter stabilire quale sarà la loro indole futura.
Per quanto riguarda l’età, meglio optare per cani giovani già educati e addestrati, in salute. La scelta fra Maschi e femmine è meno influente, ma se si ha una femmina in calore è bene assicurarsi che alla seduta di Pet Therapy non siano presenti altri maschi per evitare situazioni imbarazzanti.
Da escludere dalla Pet Therapy cani non socializzati e non educati correttamente (incluso il Chihuahua che il proprietario non riesce a far scendere dal divano altrimenti lo morde), cani iper eccitati, nervosi, diffidenti con gli estranei o aggressivi. Il cane, inoltre, deve essere sano e non soffrire di malattie che potrebbero pregiudicare il suo lavoro (pensiamo, per esempio, a cani anziani con dolori artrosici che non amano essere toccati perché pieni di doloretti).
Pet Therapy con i gatti
Le stesse cose dette per i cani valgono, a grosse linee, per i gatti. Con i gatti è un po’ più difficile trovare soggetti così socievoli con gli estranei, ma non impossibile. Anche qui è bene optare per razze più socievoli e meno nervose. Magari un gatto di razza Bengala è per natura meno predisposto a stare fermo a farsi coccolare per lunghi periodi come un gatto Ragdoll, il gatto bambola (per la sua abitudine di abbandonarsi totalmente fiducioso come una bambola fra le braccia di chi lo coccola).
IAA con altri animali
Altri animali che spesso troviamo nei programmi di Pet Therapy sono i conigli, i cavalli e gli asini. I conigli sono particolarmente apprezzati dai bambini e dagli anziani, mentre cavalli e asini vengono maggiormente utilizzati quando si hanno problemi motori. Cavalli e asini sono molto utilizzati anche nei casi di autismo.
Andando su animali più particolari, talvolta si vedono anche pappagalli, porcellini d’India, criceti e persino delfini che fanno Pet Therapy, questi ultimi solamente in centri specializzati.
Pet Therapy: quando gli animali aiutano le persone
Se pensi che il tuo cane, il tuo gatto o il tuo coniglio possano essere indicati per partecipare a un programma di Pet Therapy, prova a informarti presso il tuo medico o l’ospedale di zona se ci siano dei corsi vicino a te a cui iscriverti. Se il tuo animale rispetta tutti i requisiti visti sopra, hai buone probabilità di riuscire a superare il test finale. Ricordati: deve essere un animale amichevole, aperto con gli estranei, educato, sano e ben equilibrato. Con il suo aiuto potrai apportare numerosi benefici a persone che soffrono sia di disturbi psichici che motori.
Foto | Pixabay