Cambiamenti climatici, in Australia una primavera infernale
I cambiamenti climatici determinano una primavera infernale in Australia, con temperature impossibili se non vi fosse l'uomo.
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I cambiamenti climatici colpiscono di nuovo l’Australia, dopo i terribili incendi di inizio 2020. La primavera ormai al termine ha segnato infatti temperature a dir poco infernali, con picchi molto elevati rispetto alla media stagionale. E, secondo gli esperti, un aumento tanto repentino della calura sarebbe stato “virtualmente impossibile” senza l’impatto dell’uomo sul clima.
Si ricorda che l’Australia, così come ogni altro Paese al di sotto della linea dell’Equatore, si stia ora avvicinando l’estate. Tra emisfero australe e boreale le stagioni sono infatti invertite.
Cambiamenti climatici e temperature record
L’Australia ha trascorso una primavera dalle temperature tipicamente estive, con una media per la colonnina di mercurio sopra i 2 gradi rispetto al normale e picchi, in alcuni giorni, anche di 10-12 gradi in eccesso. Secondo un’analisi pubblicata dall’Earth Systems and Climate Change Hub della National Environment Science, aumenti così anomali nella temperatura non sarebbero stati possibili senza il contributo umano sull’alterazione dell’ambiente.
In particolare, a influire sulla “primavera infernale” australiana sarebbero state le emissioni di gas serra, come l’anidride carbonica. I ricercatori hanno analizzato 11 set differenti di modelli climatici, per scoprire l’impatto delle emissioni umane sulle temperature. Da questi modelli, è emerso come i gas in eccesso prodotti dell’uomo siano in grado di aumentare la colonnina di mercurio di almeno 1.8 gradi rispetto al normale. In assenza di un intervento umano, invece, le temperature sarebbero invece di ben 1.8 gradi sotto le medie oggi considerate normali.
Sia le osservazioni empiriche che i modelli sul clima dimostrano che le temperature record della primavera 2020 sarebbero state virtualmente impossibili senza l’impatto dell’uomo sui cambiamenti climatici.
Gli effetti sono già visibili, con una siccità anomala per il periodo nel Queensland e il ritorno degli incendi a Fraser Island. E ora si teme per l’estate in arrivo, con il rischio che si ripetano i drammatici eventi che hanno caratterizzato la precedente estate, con la distruzione di vaste aree naturali e la morte di milioni di esemplari di animali selvatici.
L’analisi ha messo anche in evidenza come una primavera così calda, ma senza l’intervento umano e i cambiamenti climatici, sia avvenuta solo una volta negli ultimi 500.000 anni.
Fonte: The Guardian