Ecobonus 110%
L’Ecobonus 110% fa parte di un pacchetto di misure varate dal Governo Conte e portato avanti anche da Draghi, per stimolare l’efficientamento energetico e la messa in sicurezza degli edifici. Vi si accede attraverso il rispetto di specifici requisiti, come definito dalle norme applicative in vigore.
Il provvedimento è stato introdotto attraverso il Decreto Rilancio (articolo 119 del DL 34/2020), ma a fine 2021 ci sono stati aggiornamenti a seguito delle bozze rivedute e corrette della Legge di Bilancio 2022.
Da segnalare, oltre tutto, un aumento dei controlli, dovuto al cosiddetto decreto Antifrodi, che è stato approvato a novembre 2021.
Ecobonus 110%
Superbonus 110% e Sismabonus
Quando si parla di Ecobonus 110% si fa spesso riferimento a diverse tipologie di incentivo e di intervento. Un esempio è il Superbonus, che nello specifico garantisce il rimborso (in termini di detrazioni fiscali) del 110% di quanto speso per migliorare l’efficienza energetica degli immobili.
Miglioramento che dovrà essere certificato attraverso una pratica da inoltrare all’ENEA. Solo così sarà possibile ottenere il via libera all’incentivo. Sono presenti tuttavia dei tetti spesa, variabili a seconda dello specifico intervento: la detrazione non potrà essere sfruttata per le quote eccedenti tale soglia. Ad ogni modo, tale bonus resterà in vigore fino al 2023, mentre per le villette unifamiliari il termine ha scadenza 2022.
A partire dal 2024 si prevede invece una detrazione differente, che sarà al 70%, scendendo al 65% nel 2025. Un dettaglio importante, su cui si è discusso molto, è stato l’ISEE: dal decreto Bilancio 2022 si evince che le villette potranno usufruire del Superbonus 110%, indipendentemente dalla Situazione Economica Equivalente del proprietario.
Altra possibilità è quella offerta dal Sismabonus. Come è facile intuire si tratta in questo caso degli interventi attuati per il miglioramento delle prestazioni anti-sismiche dell’immobile, dando diritto ad una detrazione Irpef o Ires, riconosciuta sia a privati sia a società, a patto che l’immobile si trovi in zone sismiche ad alta pericolosità, ossia dalla 1 alla 3. Come il Superbonus, anche il Sismabonus verrà prorogato fino al 2024.
Ecobonus 110%: chi può accedere all’incentivo
Sono diversi i soggetti che possono accedere all’Ecobonus 110%. Al netto di ulteriori chiarimenti e specifiche fornite in futuro dall’Agenzia delle Entrate e da fonti governative, possono accedere all’incentivo i privati. Sono esclusi gli edifici appartenenti alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9. Ammessi anche i seguenti soggetti:
- IACP (Istituto Autonomo Case Popolari), limitatamente agli interventi svolti entro il 30 giugno 2022;
- Cooperative di abitazione, in relazione agli interventi svolti su immobili propri o assegnati in godimento ai soci;
- Onlus, organizzazioni di volontariato e APS (Associazioni di Promozione Sociale) e associazioni/società sportive dilettantistiche (quest’ultime soltanto per interventi effettuati sugli spogliatoi;
- associazioni e società sportive dilettantistiche, limitatamente ai lavori destinati ai soli immobili o parti di immobili adibiti a spogliatoi;
- condomìni
- persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni, che possiedono o detengono l’immobile oggetto dell’intervento
- persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni, proprietari (o comproprietari con altre persone fisiche) di edifici costituiti da 2 a 4 unità immobiliari distintamente accatastate
Ecobonus 110%: interventi ammessi e di tipo “trainante”
Esistono diversi interventi che risultano ammissibili all’incentivo. Tra questi alcuni godono di uno status particolare e vengono definiti “interventi trainanti“, ovvero permettono a procedure non incluse nell’Ecobonus 110% di esservi ammesse. Appartengono a tale definizione:
- Isolamento termico delle superfici, per un’incidenza superiore al 25% della “dispersione lorda”. Ammissibili sia quelle opache orizzontali, che verticali o inclinate.
- Sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale su parti comuni ed edifici unifamiliari, plurifamiliari o unità immobiliari, con soluzioni più performanti finalizzate al riscaldamento, al raffreddamento o alla fornitura di acqua calda sanitaria. Possibile installare caldaie a condensazione, pompe di calore o sistemi di microgenerazione.
- Riduzione del rischio sismico: la detrazione prevista dal Sismabonus è elevata al 110% per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021
In presenza di uno o più di questi interventi risulteranno ammissibili ad esempio anche le spese relative all’acquisto e all’installazione di condizionatori d’aria.
Come ottenere i rimborsi
Per avere diritto alle detrazioni, il contribuente deve presentare, oltre ai normali adempimenti previsti:
- visto di conformità dei dati relativi alla documentazione, rilasciato da dottori commercialisti, ragionieri, periti commerciali e consulenti del lavoro, CAF
- l’asseverazione tecnica relativa agli interventi di efficienza energetica e di riduzione del rischio sismico, che andranno a certificare sia il rispetto dei requisiti tecnici necessari ai fini delle agevolazioni fiscali, ma anche la congruità delle spese per gli interventi svolti
I soggetti che possono usufruire dell’Ecobonus 110% avranno diritto a ricevere quanto ottenuto in varie forme. La prima è una detrazione fiscale, spalmata in cinque anni e da utilizzare all’interno della dichiarazione dei redditi.
Altra possibile soluzione è quella di trasformare la quota riconosciuta in credito d’imposta, che potrà eventualmente essere ceduta a soggetti terzi (inclusi gli istituti bancari). Ulteriore possibilità quella di ottenere direttamente uno sconto in fattura da parte dell’impresa che eseguirà i lavori.
Categorie correlate: Casa, Casa & Giardino, Conservazione ambientale, Consumi, Economia, Risparmio, Sostenibilità.
Fonte immagine: Foto di anncapictures da Pixabay