Greenstyle Ambiente Inquinamento Stop ai palloncini in volo: oltre 70 comuni aderiscono alla campagna di Plastic Free Onlus

Stop ai palloncini in volo: oltre 70 comuni aderiscono alla campagna di Plastic Free Onlus

Oltre 70 comuni in Italia hanno vietato il rilascio in volo dei palloncini di plastica, aderendo alla campagna di Plastic Free Onlus.

Stop ai palloncini in volo: oltre 70 comuni aderiscono alla campagna di Plastic Free Onlus

Fonte immagine: Sirirak Boonruangjak

Il Natale è ormai alle porte e in questo periodo, tra regali da scartare e festeggiamenti in famiglia, il consumo di plastica è destinato ad aumentare rispetto ad altri momento dell’anno. È sufficiente fare un giro tra le migliaia piazze d’Italia in queste settimane, ricche di mercatini di Natale, giostre ed altri eventi, per vedersi circondati dai sempre presenti palloncini gonfiabili che spesso rappresentano un momento di gioia per i più piccoli e non solo. Quest’anno, però, sempre più comuni in Italia hanno deciso di emanare delle apposite ordinanze per vietare il rilascio deliberato dei palloncini in volo.

In principio, era il maggio 2021, era stata la Provincia Autonoma del Trentino ad approvare il divieto di liberare palloncini nell’aria in tutto il territorio provinciale in occasione di eventi, feste e manifestazioni. Da quel momento altri comuni e territori avevano deciso di aderire alla campagna lanciata da Plastic Free Onlus, l’organizzazione di volontariato impegnata dal 2019 nel contrastare l’inquinamento da plastica, arrivando a includere nelle ordinanze di divieto anche i coriandoli di plastica e le lanterne luminose.

Da Monza a Isernia, da Ferrara a Cuneo, il numero dei comuni italiani che hanno deciso di sposare questa iniziativa, contribuendo così a ridurre la dispersione della plastica nell’ambiente, è salito pian piano ed oggi sono più di 70 i comuni che, da nord a sud del Paese, hanno accolto l’invito della onlus fondata da Luca De Gaetano, che per l’occasione ha voluto ringraziare i territori si sono mossi per sensibilizzare i cittadini a festeggiare senza danneggiare l’ambiente:

Per celebrare gli eventi e rendere indimenticabile una giornata senza danneggiare l’ambiente ci sono tante valide alternative: dalle bolle di sapone per i più piccoli all’adozione di una tartaruga per le occasioni più importanti, dalle bandierine di carta alle feste di compleanno sino alla piantumazione di un albero ai funerali.

Tra gli ultimi comuni che, in ordine di tempo, hanno scelto di aderire alla campagna c’è quello di Cefalù, alle porte di Palermo, che lo scorso 13 dicembre ha emanato un’ordinanza, firmata dal primo cittadino Daniele Tumminello, che recita:

È vietato a chiunque lanciare o liberare in aria palloncini in gomma o materiale similare anche, se biodegradabili, riempiti di gas più leggeri dell’aria.

Il commento del sindaco Tumminello ha sottolineato come questa decisione si inserisca nel progetto di rendere Cefalù un comune plastic free:

Il provvedimento non intende assolutamente vietare la vendita dei palloncini, quanto piuttosto impedire il loro uso potenzialmente assai dannoso per l’ambiente e la fauna terrestre e acquatica, minaccia che si verifica ogni volta che si liberano dei palloncini in aria. Chiediamo ai cittadini un impegno a rispettare quanto previsto diventando orgogliosamente protagonisti di una più matura coscienza dei comportamenti che rendono virtuoso il rapporto tra l’uomo e l’ambiente.

Se è vero che a uno sguardo superficiale il problema dei palloncini di plastica liberati nell’ambiente può sembrare una cosa da poco conto, i numeri parlano chiaro. Anche quando i palloncini sono biodegradabili i danni che possono provocare all’ambiente sono reali e anche per questo Plastic Free Onlus ha lanciato una petizione per chiedere al governo nazionale di muoversi in questo senso.

I palloncini, spiegano dall’associazione, “sono al terzo posto tra i rifiuti più pericolosi per foche, tartarughe e uccelli marini. Si tratta di una minaccia molto più frequente di quanto non si immagini: durante una ricerca portata avanti dalla Università di Wales Swansea, nel Regno Unito, i pezzi di palloncino costituiscono l’80% dei rifiuti trovati all’interno dello stomaco delle tartarughe marine analizzate. È inevitabile che quello che vola in alto, torna giù“.

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