Stelle marine: perché non vanno toccate?
Dalla forma unica, le stelle marine sono animali acquatici affascinati ma anche particolarmente delicati: ecco perché non vanno mai toccate.
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Le stelle marine sono dei bellissimi invertebrati conosciuti anche come asteroidi: la loro forma a stella contempla la presenza di cinque o più punte o braccia, che creano una figura simmetrica. Le stesse si diramano da un cerchio centrale e appaiono tozze, anche se equilibrate. Questi esemplari sono parenti stretti dei ricci e dei cetrioli di mare, con cui condividono l’assenza di una struttura scheletrica. Il loro fascino è autentico, tanto da spingere turisti e avventori a toccarle e sollevarle dal loro habitat naturale, ovvero il mare: si tratta però di un gesto sbagliato, perché influisce sulla loro salute.
Stelle marine: habitat e struttura
Le stelle marine sono animali molto antichi, presenti in quasi tutti i mari del globo, in particolare in quelli tropicali dove i colori appaiono più sgargianti. La struttura fisica rimanda alla figura della stella, con una serie di braccia dal numero crescente, possiedono inoltre un disco centrale da cui partono le braccia stesse, che risultano piene e poco snelle. Sono necessarie per muoversi lentamente lungo il fondale marino, mentre il formato può variare in base alla famiglia, passando dai 2 centimetri al metro di ampiezza. Le quasi 2.000 specie che animano i mari del mondo presentano una struttura cutanea cartilaginea con calcificazioni, necessarie per proteggersi dai predatori. La bocca è presente sulla parte inferiore del corpo mentre dei pedicelli ambulacrali sono presenti sulle braccia, consentendone il movimento.
Perché non toccarle
Le stelle marine sono animali tipici delle acque salate: il rivestimento epidermico risulta particolarmente sensibile e delicato, quindi facile alle infezioni. La struttura corporea di questi animali contempla la presenza di un particolare filtro noto come madreporite, necessario per l’ingresso e l’espulsione dell’acqua, ma anche per attivare il movimento che si basa su una sorta di sistema idraulico. Toccare una stella marina equivale a trasmetterle i microbi presenti sulle mani infettando la sua pelle, esporla al sole e all’aria estraendola dall’acqua favorisce l’eliminazione della sottile patina che la riveste e protegge, molto simile al muco. Inoltre, l’esposizione all’aria ferma il complesso sistema idraulico, causando il decesso dell’esemplare.
Alimentazione, inquinamento, rigenerazione
La stella marina è alla perenne ricerca di cibo, tanto da essere definita un animale tra i più voraci: si muove lentamente ma le sue braccia sono in grado di aderire a qualsiasi delle prede più ambite, fino a aprire i gusci delle conchiglie più tenaci. Può ingoiare direttamente le prede o estroflettere lo stomaco: solitamente si cibo di crostacei, molluschi ma anche ricci. I predatori non sono interessati alla sua presenza, per questo i veri nemici sono l’inquinamento e l’uomo: non riuscendo a filtrare le tossine presenti nell’acqua, l’esemplare finisce per soccombere. Una particolarità tipica della stella marina è la capacità di rigenerarsi: può generare altre stelle marine da parti del suo corpo, nonché favorire la ricrescita di un braccio spezzato.