Squali a rischio per la pesca eccessiva: ogni anno ne vengono uccisi 80 milioni
80 milioni di esemplari uccisi ogni anno, dati del 2019. L'incremento è stato del 5% dagli anni precedenti. Gli squali sono a rischio per la pesca eccessiva che mette in serio pericolo l'esistenza di questi giganti dei mari. L'allarme viene lanciato dal WWF, che riprende i dati di una ricerca scientifica condotta dai ricercatori dell’Università canadese di Dalhousie e pubblicata in seguito sulla prestigiosa rivista Science.
80 milioni di esemplari di squali sono a rischio per la pesca eccessiva ogni anno. Questo è il quadro drammatico che emerge da una ricerca scientifica condotta dagli studiosi dell’Università di Dalhousie, in Canada, i cui risultati sono poi stati pubblicati sulla prestigiosa rivista science. Nel 2019 ben 80 milioni di squali in tutto il mondo hanno perso la vita a causa della pesca eccessiva. Con un incremento del 5% rispetto agli anni precedenti. C’è bisogno di regole precise per un settore che potrebbe mettere a rischio la biodiversità marina del pianeta.
Squali a rischio per la pesca eccessiva: i dati dello studio canadese
Un nuovo studio pubblicato su Science dall’Università canadese di Dalhousie svela che sono circa 80 milioni ogni anno gli squali vittima della pesca eccessiva. Nel 2012 sono stati uccisi in media 76 milioni di esemplari attraverso le catture accidentali o la pesca mirata. Invece, nel 2019 c’è stato un forte incremento del 5% e il numero è salito a 80 milioni.
Gli squali sono una specie a rischio, tra le più minacciate del mondo. Come spiega Simone Niedermüller, esperta squali per la Wwf Mediterranean Marine Initiative, che ha rilanciato lo studio dei ricercatori canadesi, c’è un bisogno urgente di controlli migliori, sia in mare sia lungo la filiera. Sono da proteggere in particolare le aree dove gli squali si riproducono o crescono, per non dover annoverare questa specie tra le possibili specie a rischio.
Il 30% delle specie uccise sono minacciate, come spiegano i ricercatori dello studio pubblicato su Science. Le attuali misure messe in atto per proteggere la specie non sono efficienti e non bastano. Spesso la pesca è vietata, ma accidentalmente gli squali finiscono nelle reti o nei palangari, per poi essere ributtati in mare morenti o già morti.
Perché gli squali sono a rischio sul pianeta
Il consumo di carne di squalo, purtroppo, è in crescita in tutto il mondo. Non si tratta solo più di un problema nel continente asiatico, dove si consuma la zuppa di pinne di squalo. Giulia Prato, responsabile Mare del Wwf Italia, sottolinea:
La carne di squalo viene consumata anche in Europa, e secondo lo studio l’Italia è uno dei maggiori consumatori di carne di squalo, che spesso finisce anche nascosta nei piatti sotto falso nome.
Non dobbiamo dimenticare che per il delicato equilibrio dell’ecosistema terrestre gli squali svolgono una funzione fondamentale, in particolare per quello che è la rete alimentare marina e la sua biodiversità. Inoltre, sono fondamentali per catturare negli oceani la CO2, riducendone così la presenza di emissioni nell’atmosfera.
Come proteggere gli squali
Come ricordato dagli studiosi che hanno condotto la ricerca e anche dal WWF che l’ha rilanciata, proteggere gli squali e ogni tipo di razza diventa fondamentale. Oltre ai divieti, che andrebbero fatti rispettare, bisognerebbe evitare il consumo di carne di squalo e prodotti derivati. Tutta la filiera, dai pescatori ai consumatori, passando per i commercianti e le autorità deputate al controllo, andrebbero formate per identificare le specie e conoscere la legge vigente. Così da fare in modo che si rispettino le importanti direttive prese per salvaguardare questo importante animale marino.