Spirulina efficace contro la pressione alta grazie a super molecola
Dall'alga spirulina un possibile aiuto naturale per tenere sotto controllo la pressione alta, a sostenerlo uno studio italiano dell'IRCSS Neuromed Pozzilli.
Fonte immagine: Spirulina, polvere e compresse / iStock
L’alga spirulina potrebbe rappresentare un’efficace arma in più contro la pressione alta. Chi soffre o tende all’ipertensione potrebbe ricorrere all’apprezzato rimedio naturale per evitare che i propri valori pressori superino le soglie di guardia. Ad affermarlo i ricercatori italiani dell’IRCCS Neuromed – Istituto Neurologico Mediterraneo Pozzilli, in Provincia di Isernia, secondo i quali vi sarebbe all’interno dell’alimento una “super molecola” dall’elevato impatto benefico.
L’utilizzo di spirulina potrebbe quindi rivelarsi utile quando i valori pressori superano i limiti considerati accettabili, che per gli adulti sono comunemente indicati sui 90 mmHg per la “minima” e i 140 mmHg per la “massima”. Un buono stato di salute viene solitamente associato a una pressione del sangue rispettivamente tra i 75 e gli 85 mmHg per la diastolica e tra i 115 e i 130 mmHg per la sistolica. Tali valori tendono tuttavia a oscillare in funzione di età, sesso, peso ed etnia.
Nello specifico l’alga spirulina contribuirebbe a tenere sotto controllo la pressione alta grazie alla sua azione vasodilatatoria nei confronti dei vasi sanguigni. Lo studio italiano è stato coordinato dal prof. Carmine Vecchione e dal prof. Albino Carrizzo ed è stato svolto in collaborazione col Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Salerno e dell’Università Sapienza di Roma. Come ha dichiarato il prof. Carrizzo:
Abbiamo iniziato la nostra ricerca simulando una digestione gastrointestinale dell’estratto grezzo di spirulina: in altre parole, abbiamo riprodotto ciò che accade nell’intestino umano dopo aver ingerito la sostanza per isolare i peptidi che verrebbero assorbiti dal nostro organismo.
Durante lo studio l’attenzione si è concentrata sul peptide SP6, presente all’interno dell’alga spirulina. L’obiettivo secondo i ricercatori è quello di ottenere una soluzione che possa supportare le normali terapie farmacologiche.