Piante Grasse
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Le piante grasse sono apprezzatissime come piante da appartamento o da esterno perché non particolarmente esigenti e relativamente facili da coltivare rispetto ad altre varietà.
Sono originarie di luoghi aridi e siccitosi, quindi abituate a sopravvivere con poca acqua. Grazie alla loro particolare anatomia, infatti, sono in grado di immagazzinarla per usarla quando serve. Questo ovviamente non significa che non richiedano attenzioni. Tuttavia, basta conoscere le loro necessità per coltivarle senza difficoltà, godendo dei loro colori brillanti, delle loro forme originali e dei bellissimi fiori che regalano.
Nel nostro articolo ti spieghiamo tutto sulle piante grasse, sulle tante famiglie che compongono questo mondo variegato, sulle loro caratteristiche e su come prendertene cura.
Cosa sono
Le piante grasse, chiamate anche succulente, si caratterizzano per la straordinaria capacità di immagazzinare grandi quantità di acqua e di utilizzarla per soddisfare le esigenze nutritive anche in periodi di siccità. Una qualità tipica delle piante che hanno origine nelle zone aride e desertiche del pianeta, dove le piogge sono scarse e possono essere assenti anche per lunghi periodi di tempo. Grazie a questa peculiarità, le piante grasse possono sopravvivere a lungo e adattarsi agli ambienti torridi nonostante la mancanza di un approvvigionamento continuo di acqua.
Caratteristiche delle piante grasse
Le piante grasse sono dotate di appositi tessuti, detti parenchimi acquiferi, in grado di assorbire grandi quantitativi di acqua. Le risorse idriche vengono conservate, diventando così delle vere e proprie scorte da utilizzare nei periodi di siccità. In queste varietà, la succulenza si abbina a una serie di accorgimenti e caratteristiche che aiutano a ridurre la perdita di liquidi. Tra queste:
- ispessimento epidermico
- secrezione di cere idrofobiche protettive e produzione di peluria sulla superficie, per ridurre la traspirazione
- assenza o riduzione del numero di foglie, spesso trasformate in spine
- fotosintesi CAM (acronimo di Crassulacean Acid Metabolism, ossia metabolismo acido delle crassulacee), un ciclo metabolico di fissazione del carbonio che caratterizza alcune piante grasse e che permette di ottimizzare l’attività fotosintetica in ambienti estremi come quelli desertici
- fotosintesi clorofilliana effettuata dal fusto, appositamente modificato
- forma colonnare, sferica o a cuscino compatto.
Habitat
Le succulente sono originarie di zone aride e crescono prevalentemente in terreni predesertici, in cui periodi di grande siccità si alternano a periodi di piogge più o meno intense.
Possono vivere in tutti i climi, purché caratterizzati da temperature medie sopra gli 0° C durante il periodo della vegetazione e da piogge abbastanza scarse da limitare la crescita delle piante non xerofite o xerofile, quelle che non si adattano a vivere in ambienti xerici, cioè molto siccitosi e aridi.
Non si trovano, invece, nelle aree in cui le piogge sono totalmente assenti. In queste condizioni, infatti, non potrebbero costruirsi la riserva d’acqua di cui hanno bisogno per sopravvivere.
Piante grasse: le principali famiglie
Se parliamo di piante grasse, il primo pensiero va al cactus, che ne è uno degli esemplari più conosciuti. Ma non l’unico. I cactus, o meglio le Cactaceae Juss., sono solo una delle tante famiglie in cui si articola il grande universo delle piante grasse. Vediamo in dettaglio le principali e le loro caratteristiche.
Agavaceae
Le Agavaceae si caratterizzano per le foglie lunghe e carnose, dotate di notevole spessore e talvolta di spine. Uno degli esempi più noti e diffusi è l’Agave, pianta succulenta che si adatta ai climi più diversi, sopportando bene il sole forte e le escursioni termiche. Le foglie possono raggiungere anche una lunghezza di due metri e una larghezza di venti o trenta centimetri.
Asteraceae
Le Asteraceae sono piante succulente caratterizzate da portamenti e forme differenti, facili da gestire e in grado di svilupparsi al meglio in pieno sole. Ne è un esempio la scenografica Senecio rowleyanus, detta anche pianta del rosario, sempreverde originaria dell’Africa ma diffusa ampiamente nel Mediterraneo. Ha un portamento cascante ed è composta da ramificazioni pendule ricoperte da numerose capsule sferiche, che ricordano appunto i grani del rosario.
Cactaceae
La famiglia delle Cactaceae è vastissima e vanta circa 120 generi diversi, caratterizzati da parti vegetative dette areole dotate di setole e spine. Fa parte di questa famiglia il genere della Mammillaria, molto apprezzato perché è in grado di generare numerose fioriture e soprattutto per la facilità di gestione, dato che è capace di resistere anche alle temperature più calde.
Crassulaceae
La famiglia delle Crassuleceae è molto numerosa ed è composta da piante di forma e colori differenti. Le foglie sono in grado di immagazzinare grandi riserve di acqua. Uno dei generi più diffusi è il Sedum, caratterizzato dalle foglie carnose disposte in rosette e dalla capacità di adattarsi anche alle condizioni più rigide, riuscendo a svilupparsi bene anche se non gli si riservano grandi attenzioni.
Euphorbiaceae
La famiglia delle Euphorbiaceae comprende molte piante grasse ma anche specie non succulente. Nel primo gruppo rientra, ad esempio, l’Euphorbia canariensis, proveniente dalle isole Canarie, pianta grassa molto facile da coltivare e caratterizzata da una crescita molto lenta. È in grado di raggiungere altezze elevate e si caratterizza per le coste ricoperte da spine disposte in coppia.
Ruscaceae
Appartengono alla famiglia delle Ruscaceae le piante riunite nel genere della Sansevieria, che comprende circa sessanta specie, di cui la Sansevieria Cylindrica fa parte. Si caratterizzano generalmente per le lunghe foglie con margine giallo e venature più scure e per la capacità di tollerare bene anche le temperature più alte, purché gli esemplari siano esposti alla luce naturale, anche a contatto diretto con i raggi del sole.
Tipi di piante grasse
Le piante grasse sono un mondo davvero vasto ed estremamente variegato, composto da tantissime varietà che possono essere raggruppate in base alla famiglia a cui appartengono, ma anche ad una serie di caratteristiche. Tra queste, le piante grasse da interno o da esterno, quelle che fioriscono, quelle rare, quelle pendenti.
Conoscere le peculiarità di ogni pianta grassa è importante per scegliere non solo quella che ci piace di più, ma anche quella più adatta alle nostre esigenze, allo spazio e alle cure che possiamo dedicarle. In questo modo, avremo la certezza che cresca forte e rigogliosa.
E allora, ecco una panoramica dei diversi tipi di piante grasse e un elenco dei nomi e delle caratteristiche delle principali varietà di succulente, da quelle più famose e diffuse a quelle più rare, bizzarre o introvabili.
Piante grasse da esterno
Le piante grasse da esterno sono piante ornamentali ideali per decorare balconi e giardini. Si adattano perfettamente agli spazi aperti, che abbelliscono con i loro colori intensi, soprattutto se si tratta di piante grasse da esterno che fioriscono. Alcune hanno bisogno di temperature miti, altre sono in grado di resistere al freddo, quindi sopravvivono bene anche in inverno, quando il clima è più rigido.
Ma quali sono le piante grasse da esterno? Tra quelle che si coltivano facilmente all’aperto ma hanno bisogno di una posizione soleggiata e di temperature non troppo rigide c’è l’Aloe vera, della famiglia delle Asphodelaceae, nota per il suo succo dalle proprietà benefiche.
Amano il caldo e il pieno sole anche i Fichi d’India, della famiglia delle Cactaceae, che tuttavia possono sopravvivere anche a climi più freddi. Sono piante di origine messicana, da molto tempo coltivate con successo soprattutto al Sud d’Italia. I Fichi d’India sono particolarmente noti non solo per il loro aspetto a pale ma anche per i gustosi frutti, fondamentali per l’economia agricola di moltissimi paesi.
Sono tra le piante grasse da esterno più alte la Tricocerius Pasacana, della famiglia delle Cactaceae, che può arrivare fino ai 10 metri ed è ideale per creare delle aiuole di piante grasse da esterno, e il Dasylirion, della famiglia delle Asparagaceae, simile a una palma, che può essere alto anche 15 metri.
Tra le piante grasse da esterno che fioriscono ci sono la Rebutia Minuscula, dai fiori particolarmente accesi e molto grandi nonostante le piccole dimensioni, e il Drosanthemum Hispidum, della famiglia delle Aizoacee, tra le piante grasse più comunemente usate a scopo ornamentale grazie ai suoi fiori coloratissimi (rossi, gialli, viola, lilla, rosa).
Scopri di più sulle piante grasse da esterno nel nostro articolo.
Piante grasse per l’inverno
Alcune varietà di piante grasse si adattano meglio di altre al calo delle temperature. Possono quindi essere coltivate all’esterno anche in pieno inverno senza il rischio che soffrano per il clima rigido.
Sempervivum, la pianta longeva che non ha paura del freddo
Tra queste ci sono le piante del genere Sempervivum, della famiglia delle Crassulaceae. Il loro nome, dal latino “semper” e “vivum”, fa proprio riferimento al fatto che queste succulente conservano le loro foglie anche in inverno, crescono anche a temperature sotto lo zero e sono molto longeve. Il loro tratto distintivo è la presenza di fitte rosette carnose di piccole dimensioni, con foglie triangolari e appuntite e colori dal verde chiaro al rosso porpora.
La varietà più diffusa è il Sempervivum arachnoideum, in alcune regioni chiamata anche tela di ragno o più semplicemente ragnatela. Si presenta come una rosetta geometrica di piccole foglie carnose, prive di grandi aculei, con una consistenza vagamente simile a quella del carciofo. Cresce velocemente in piccoli gruppi di rosette ammassate e ha una riproduzione molto veloce, quindi in poco tempo permette di ottenere tanti vasetti dalla coltivazione originaria.
Della stessa famiglia fa parte il Sempervivum Tectorum, o Semprevivo maggiore. Questa succulenta da esterno è nota anche come semprevivo dei tetti perché che spesso veniva utilizzata nell’ambito edilizio per riempire gli spazi vuoti sui tetti grazie alle sue doti di isolante naturale.
Le altre succulente che non temono le basse temperature
Tra le altre succulente che non hanno paura delle basse temperature c’è l’Agave, pianta della famiglia delle Asparagaceae famosa per le sue proprietà benefiche e i suoi usi alimentari. Se ne ricava uno sciroppo che è un valido sostituto dello zucchero. Dalle caratteristiche foglie verdi lunghe e spesse seghettate lungo i bordi, è una succulenta che predilige i climi miti, ma alcune varietà si adattano anche a temperature molto rigide, addirittura di 10 gradi sotto lo zero. È il caso della Victoriae-Reginae, pianta selvatica di origine messicana dalle caratteristiche foglie verde scuro a strisce bianche, che prende il nome dalla regina Vittoria d’Inghilterra.
Anche la Echeveria, succulenta di origine messicana della famiglia delle Crassulaceae, è una pianta grassa senza spine perenne e molto resistente, in grado di tollerare anche temperature abbondantemente sotto lo zero.
Molto resistente al freddo e quindi all’inverno anche la Mammillaria zeilmanniana, cactacea di origine messicana molto versatile dal punto di vista climatico. Si adatta al caldo torrido estivo e, nei mesi invernali, tollera temperature sotto lo zero.
Il Sedum è un’altra pianta grassa della famiglia delle Crassulaceae che non teme il freddo. È definita tappezzante perché si sviluppa da un nucleo centrale e si allarga fino a ricoprire le superfici libere limitrofe. Ne esistono oltre 600 tipologie, con foglie carnose dalle forme più varie (ovali, allungate, appuntite) e fiori con colorazioni dal giallo al violetto.
Resiste al freddo, anche se non gradisce temperature sotto lo zero, anche l’Echinocactus grusonii o cuscino della suocera. Della famiglia delle Cactaceae, ha forma tondeggiante, quasi cilindrica, e una superficie completamente ricoperta da piccoli e resistenti aculei di colore giallo, disposti verticalmente in linee.
Infine, una menzione speciale va al Delosperma, una pianta succulenta nana della famiglia delle Aizoaceae che cresce a suo agio sui terreni rocciosi e non teme il freddo, tanto da essersi guadagnata il soprannome di “pianta di ghiaccio”.
Leggi il nostro articolo per saperne di più sulle piante grasse per l’inverno e su come prendertene cura.
Piante grasse da interno
Moltissime succulente sono perfette come piante grasse da interno, ideali da posizionare su mensole, scrivanie e davanzali per dare un tocco di colore e vivacità alle nostre case. Per queste piante originarie di climi aridi e siccitosi le temperature miti sono le più congeniali per crescere e svilupparsi, anche se, come abbiamo visto, molte si adattano benissimo anche al freddo. Ecco perché gli ambienti domestici sono perfetti per accoglierle, ovviamente con le giuste cure, a cominciare da una sufficiente illuminazione solare.
Il cactus, la succulenta più famosa
Tra le più diffuse piante grasse da interno c’è il Cactus, o meglio, uno dei tantissimi esemplari della folta famiglia delle Cactaceae. Queste succulente si adattano anche agli spazi esterni se il clima non è troppo rigido e l’ambiente è soleggiato e poco umido, ma nelle zone più fredde è bene tenerle al riparo in casa. Questa raccomandazione vale soprattutto in inverno o quando le temperature si abbassano troppo.
Tra i più suggestivi c’è il Cactus di Natale, nome scientifico Schlumbergera, ideale come piante grassa da appartamento da collocare sui davanzali. Ha bellissimi fiori, di solito molto abbondanti, di colore rosa, fucsia, ciclamino, rosso, porpora o viola, e come il nome lascia intuire fiorisce a dicembre.
Zamioculcas e Sansevieria, per purificare e ossigenare gli ambienti
Tra le piante grasse ornamentali da appartamento c’è la Zamioculcas, anche nota come gemma di Zanzibar, ma soprattutto come pianta di Padre Pio. Perché questa dedica? Perché sembra che il Santo di Pietrelcina amasse prendersi cura di una pianta di Zamioculcas nella sua cella.
Questa succulenta della famiglia delle Araceae è ideale da posizionare in casa, perché oltre a diffondere negli ambienti un piacevole profumo ha anche un potenziale depurativo che la rende perfetta come pianta grassa da interno.
Anche la Sansevieria è una succulenta da tenere in casa per purificare gli ambienti, in particolare la camera da letto. Nota anche come lingua della suocera, grazie al processo di fotosintesi inversa rilascia ossigeno durante la notte. In più, depura l’aria rimuovendo sostanze nocive come benzene e formaldeide.
Un’altra succulenta molto diffusa e ideale da coltivare in appartamento, ma adatta anche al giardino se le temperature si mantengono miti, è la Crassula ovata, o albero di Giada. Della famiglia delle Crassulaceae, ha dimensioni ridotte, un portamento arbustivo e foglie ovali simili a piccole uova: da qui il nome “ovata”.
Si deve alle foglie il nome popolare di questa pianta grassa, in quanto aspetto e colore, infatti, ricordano le verdissime pietre di giada. Di questa succulenta esistono diversi esemplari, dalla minuscola Crassula ovata minor alla Crassula ovata Hummel’s Sunset, con foglie dal profilo rossastro, fino alla Crassula ovata Gollum, con foglie allungate simili a tentacoli.
Piante grasse con fiori
Abbiamo già fatto cenno ad alcune delle più belle piante grasse che fioriscono. Ma l’elenco delle succulente fiorite include molti altri esemplari, sia da esterno che da interno.
Tra questi c’è la Portulaca, pianta che ben sia adatta sia al vaso che all’orto ed è nota per le sue splendide fioriture di colore giallo acceso. A questo genere appartengono tantissimi esemplari, uno dei quali, la Portulaca oleracea, è utilizzato anche a scopo alimentare: con il suo gusto acidulo, è ottimo da aggiungere a una misticanza e gustare in insalata.
Ha fiori bellissimi e dall’aspetto molto singolare, a forma di stella marina con striature tra il rosa e il rossastro, la Stapelia. Con questo nome si identificano diverse succulente della famiglia delle Asclepiadaceae, molto apprezzate come piante ornamentali proprio per il loro originale fiore, bello, ma in alcune varietà maleodorante.
Tra le altre piante grasse con fiori c’è la Kalanchoe beharensis, succulenta di medie dimensioni con foglie grigiastre e larghe che ricordano le orecchie dell’elefante e splendidi fiori a quattro petali di color ciclamino o violaceo, delicati ma molto suggestivi.
Hanno fiori molto grandi e coloratissimi i cactus del genere Ephiphyllum, piante epifite, ovvero che vivono su altre piante e hanno bisogno del loro sostegno per sopravvivere, molto diffuse come piante da appartamento perché facili da coltivare. La peculiarità dei loro fiori è quella di essere estremamente fugaci: di solito durano un giorno e una notte.
Infine, c’è una pianta grassa da esterno, il Cotyledon, con bei fiori gialli, rossi e arancioni, ma per vederla al massimo del suo splendore servono tempo e pazienza. La fioritura è piuttosto lenta e i fiori spuntano una volta ogni 3 anni.
Scopri di più sulle succulente che fioriscono nel nostro articolo ”Piante grasse con fiori: le 5 più chic per colorare il balcone”.
Piante grasse rare
Oltre che dagli esemplari che siamo ormai abituati a vedere comunemente nelle nostre case, nei giardini o agli angoli delle strade, il mondo delle succulente è composto anche da piante grasse rare. Cosa significa rare?
Possono essere definite rare le succulente di cui in natura si trovano pochi esemplari perché la loro capacità riproduttiva e di accrescimento è stata ridotta dalle difficili condizioni climatiche dei territori in cui vivono. È il caso di specie come l’Escobaria minima, una rara specie di cactus ormai diffusa solo in Texas, molto popolare tra i collezionisti e nota con il nome comune di Nellie Cory Cactus.
Tra le succulente di cui restano pochi esemplari, anche l’Ariocarpus, una pianta a crescita molto lenta e molto esigente originaria del Messico, o l’Euphorbia ambovombensis, endemica del Madagascar, dalle caratteristiche ramificazioni aeree lunghe fino a 20 cm.
Sono considerate rare anche le piante grasse che, pur presenti in natura, si trovano in luoghi praticamente inaccessibili, quindi risultano difficili da raccogliere e da coltivare. Ne è un esempio il Discocactus. Si tratta di una famiglia di cactus originari dell’America del Sud, dalla forma a disco, che prolifera tra le fessure delle rocce, rendendone impossibile la raccolta.
La rarità può essere determinata anche da peculiarità che conferiscono alla pianta una caratteristica unicità, come le anomalie delle specie. Un esempio è rappresentato dalla piante grasse crestate, che hanno sulla superficie delle costolature singolari e a volte bizzarre. Ne sono un esempio la Lophopora crestata, il Gymnocalycium mihanovichii crestato, la Copiapoa calderana.
Piante grasse pendenti
Le piante grasse pendenti, o ricadenti, sono caratterizzate da parti aeree che tendono a rivolgersi verso il basso. Queste succulente sono perfette da posizionare all’aperto, in balconi e giardini. Ma sono ideali anche in casa, su mensole e scaffali, che impreziosiscono con le loro forme particolarissime. A questo gruppo appartengono tanti generi di piante grasse, ognuno con specifiche esigenze di crescita e coltivazione.
Quali sono le piante grasse pendenti più famose? Una delle più caratteristiche è il Sedum morganium, della famiglia delle Crassulae, anche detto “coda d’asino” per il suo singolare aspetto. Produce infatti numerosi fusti che ricadono a cascata, ricoperti da foglioline tonde e carnose che creano bellissimi giochi geometrici.
Molto particolare anche il già citato Senecio rowleyanus, anche chiamato pianta del Rosario. La sua struttura, caratterizzata da fusti sottilissimi ricoperti da piccole capsule di forma tondeggiante, ricorda infatti uno dei simboli della tradizione cristiana.
Stai cercando una pianta grassa pendente per il tuo giardino, balcone o salotto? Leggi il nostro articolo “Piante grasse pendenti: le 5 più belle per arredare casa e dehor”.
Come coltivare le piante grasse
Qualunque sia la pianta grassa che hai scelto di coltivare, è importante dedicarle le giuste cure per farla crescere in modo rigoglioso. Vediamo quali sono gli accorgimenti da adottare per la coltivazione delle piante grasse, dall’esposizione all’annaffiatura.
Terreno
Le piante grasse si sono adattate a vivere in aride zone predesertiche, siccitose e poco umide. Per questo, per coltivarle è importante utilizzare terreni molto drenanti, in cui l’acqua non possa ristagnare.
Vaso
La scelta del vaso dipende dalle dimensioni della pianta. Un accorgimento importante è quello di preferire vasi più larghi che alti e non troppo profondi. Questo faciliterà l’evaporazione dell’acqua ed eviterà che il terriccio sul fondo resti umido.
Per lo stesso motivo, verifica sempre che il vaso abbia dei fori e posiziona sotto il terriccio dell’argilla espansa per favorire il drenaggio.
Il materiale ideale è la terracotta, che rispetto alla plastica permette al terreno di traspirare.
Puoi collocare la tua pianta grassa da sola in un vaso, ma anche combinare più succulente in una scenografica composizione di piante grasse, perfetta per arredare un interno, un balcone o un giardino.
Rinvaso
Il rinvaso delle piante grasse deve essere effettuato ogni volta che le radici fuoriescono dai fori di drenaggio sul fondo del vaso. Per farlo basta estrarre delicatamente la pianta dal vaso, verificare che le radici non siano danneggiate, eventualmente tagliare quelle secche e, infine, inserirla nel nuovo vaso. I periodi migliori per il rinvaso sono la primavera e l’inverno.
La maggior parte delle piante grasse hanno spine e aculei. Per loro sono strumenti di difesa importantissimi, ma per noi possono essere molto fastidiosi se non le maneggiamo con la dovuta cautela durante il rinvaso.
Nel nostro articolo ti spieghiamo come rinvasare le piante grasse senza pungersi.
Posizione
Le piante grasse possono essere posizionate in casa o all’aperto, in vaso o in piena terra. Un’idea può essere quella di creare un giardino di piante grasse, cioè uno spazio verde completamente dedicato alla loro crescita.
Le condizioni ideali cambiano a seconda della famiglia e della varietà scelta, ma tendenzialmente le succulente amano gli ambienti luminosi e caldi. Molte succulente possono stare in pieno sole e resistono a temperature superiori ai 30 gradi, quindi l’esposizione di solito più indicata è a Sud. Questa collocazione permette alle piante di godere di alcune ore di illuminazione diretta da parte del sole e, durante la giornata, di una buona luminosità diffusa.
Le succulente non apprezzano i climi troppo rigidi, anche se ce ne sono alcune che non temono il freddo. Se hai scelto di collocare la tua pianta grassa all’aperto, in giardino o sul balcone, in inverno è consigliabile spostarla al riparo, in una serra o in casa, soprattutto se le temperature si avvicinano allo zero.
Un aspetto essenziale per assicurare alla pianta una corretta crescita e la giusta fioritura è rispettare il periodo di riposo vegetativo invernale. È importante che la pianta subisca i tipici cambiamenti climatici che ne regolano lo sviluppo in natura. Soprattutto se viene coltivata in appartamento, dove le temperature sono molto calde, è quindi essenziale che in inverno, da ottobre a marzo, venga spostata in un luogo più freddo.
Va bene un sottoscala o una stanza non riscaldata. Dopo questo periodo di letargo invernale, in cui l’annaffiatura deve essere interrotta, la pianta sarà pronta per la ripresa vegetativa primaverile. Molto importante è anche una buona aerazione, ma meglio evitare il vento troppo forte che potrebbe far soffrire la pianta.
Annaffiatura
Quanta acqua dare ad una pianta grassa? Dipende dalla varietà, non esiste una regola precisa che vale per tutte. In generale, però, le succulente non hanno bisogno di frequenti annaffiature, anzi: una delle loro più comuni cause di morte è proprio l’eccesso di acqua.
Più nelle specifico, le piante grasse posizionate in piena terra non hanno assolutamente bisogno di acqua perché le radici sono in grado di assorbirla dal terreno. Le succulente piantate in vaso, invece, devono essere annaffiate, ma raramente e con buoni quantitativi d’acqua per inumidire il terreno drenante che le ospita.
Importantissimo è rispettare, anche nell’annaffiatura, il riposo vegetativo della pianta, che deve essere irrigata in estate ma non in inverno.
Fioritura
In genere le piante grasse fioriscono una volta all’anno, da maggio a novembre. Ci sono, anche in questo caso, differenze da specie a specie. Alcuni esemplari regalano bellissimi fiori ogni anno, altri invece impiegano diversi anni a raggiungere la fioritura e fioriscono più raramente. È il caso dei Sempervivum e dell’Agave. Ci sono poi alcune succulente che fioriscono in uno specifico momento dell’anno, come il Cactus di Natale, i cui fiori spuntano a dicembre.
Per una buona fioritura, è fondamentale che le piante siano ben nutrite, illuminate, annaffiate e che rispettino il ciclo stagionale che seguirebbero in natura. Soprattutto se tenute in appartamento, vale la raccomandazione di spostarle in un luogo più freddo durante l’inverno per favorire il loro riposo vegetativo.
Durante la stagione calda, è invece consigliabile posizionarle all’esterno, in giardino o sul balcone, in modo che ricevano almeno 6-8 ore al giorno di sole. Luce, acqua senza eccessi, letargo invernale e niente annaffiature nei mesi freddi sono il segreto per una bellissima fioritura.
Malattie
Le piante grasse sono molto resistenti e poco soggette a malattie. Tuttavia, potrebbero essere aggredite da parassiti e funghi.
Tra gli infestanti più comuni ci sono le cocciniglie, piccoli insetti ovali di colore bianco che causano diffuse macchie marroni sulla pianta. Sono un pericolo per le piante anche gli aleurodidi, che si nutrono della loro linfa, gli acari, gli afidi e i ragnetti rossi. Per il recupero della pianta, è importante eliminare subito parassiti e funghi utilizzando prodotti specifici e il tuo vivaio di fiducia saprà suggerirti quelli più indicati.
Oltre ai parassiti, le succulente possono essere colpite da malattie legate ad errori di coltivazione. Un esempio è rappresentato dal marciume, causato da una quantità troppo elevata di acqua nel terreno. Anche un’eccessiva esposizione al sole, soprattutto nei mesi più freddi dell’anno, può provocare sofferenza alla pianta grassa, che appare floscia, molle e sbiadita, con foglie e fusti tendenti al giallo invece che al verde intenso.
Infine, quando è molto caldo, meglio evitare di esporre le piante grasse al sole pieno, preferendo la mezz’ombra. Un’illuminazione eccessiva può seccare e bruciare le foglie. Il pieno sole è indicato per le Cactacee globose e cilindriche, per le agavi e le euforbie, ma non fa bene a tutte le piante grasse. Le Epiphyllum, per esempio, che in natura vivono all’ombra di altre piante, devono essere collocate in zone ombreggiate, come un davanzale esposto a Nord.
Scopri di più sulle malattie che possono colpire le piante grasse e su come curarle.
Insomma, le piante grasse sono perfette per abbellire tantissimi ambienti, sia in casa che all’aperto, e piuttosto semplici da coltivare. Rappresentano la scelta ideale se vuoi avvicinarti al giardinaggio e cerchi una pianta ornamentale che non richieda troppe cure. Con un po’ di attenzione e i nostri consigli, ti daranno grandi soddisfazioni.