Sostenibilità alimentare, una soluzione dalle piante perenni
Le piante perenni potrebbero essere la vera rivoluzione del futuro, permettendo un'alimentazione sostenibile e benefici per il corpo.
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Una risposta positiva per la sostenibilità alimentare del futuro e per quella esistenziale potrebbe giungere proprio da quelle che vengono considerate piante perenni, ovvero presenti per quasi tutto il periodo dell’anno.
Risultano più autonome e meno bisognose di supporto da parte dell’uomo. Al contempo aiutano il terreno a stabilizzarsi preservando le sue qualità, favorendo una maggiore fertilità dello stesso e garantendo una continuità produttiva. La presenza perenne di queste piante contempla una manutenzione minima rispetto alle coltivazioni stagionali: una volta impiantate e stabilizzate sono in grado di proseguire in modo quasi del tutto autonomo.
Sostenibilità alimentare, le piante perenni più indicate
Affidare la produzione alimentare alle piante perenni potrebbe rivelarsi una scelta vincente, sia per l’innegabile rispetto nei confronti del terreno sia per una presenza costante di alimenti da portare in tavola.
La scarsa manutenzione, come anticipato, rende queste coltivazioni quasi del tutto autonome con pochi interventi minimi di assestamento. Ma conosciamo nel dettaglio queste protagoniste dell’alimentazione sostenibile:
- Rabarbaro – Pianta perenne utilizzata come elemento ornamentale e nel campo medico trova spazio anche in cucina, in particolare le coste e le foglie piccole più carnose. Non solo come ingrediente per marmellate, torte, infusi, amari, ma può trasformarsi in un contorno dal sapore unico che può virare dal dolce all’amaro. Si pulisce come il sedano eliminando le foglie e pareggiando le coste.
- Frutti di bosco – Questi preziosi amici della salute spesso crescono in modo spontaneo accanto a siepi e recinzioni, affrontando con coraggio ogni tipologia di stagionalità. Sono alleati del cuore, contrastano l’invecchiamento, prevengono le infezioni, abbassano la pressione e controllano il colesterolo. Oltre a essere una fonte importante di acido folico e a limitare i rischi legati all’Alzheimer.
- Crescione – Piantina perenne dalle linee aggraziate. Vanta un sapore pungente, lievemente acidulo, ma anche piccante. Ricarica ottimale di vitamine e sali minerali favorisce la diuresi e contrasta l’intossicazione da smog e inquinamento, aiutando anche la digestione. Si può consumare cotto come ingrediente di zuppe e contorni, ma anche crudo in insalata.
- Rafano – Dal sapore deciso e intenso. Vanta un gusto piccante in grado di ricaricare il corpo di sali minerali prevenendo infezioni, purificando e agevolando la digestione. Non è indicato per chi soffre di problemi intestinali o di ulcere e gastriti, ma può trasformarsi in un amico prezioso per il cuore contrastando la pressione alta e potenziando la circolazione.
- Topinambur: questi buffi tuberi si possono consumare crudi e croccanti o lessati come le patate, sono perfetti per chi soffre di diabete perché ricchi di fibre utili a tenere sotto controllo l’indice glicemico. Contrastano l’anemia, depurano, accelerano il metabolismo e aumentano le difese immunitarie, rinnovando le energie personali
- Cavolo marino: utilizzato come pianta ornamentale in realtà è commestibile offrendo all’organismo un buon apporto di sali minerali, vitamina C e fibre. Si mangia tutto del cavolo marino, i germogli si cucinano al pari degli asparagi, i boccioli come se fossero broccoli e le foglie come ingrediente di zuppe o contorni da saltare in padella
Fonte: One Green Planet