Il sodio è un metallo alcalino, corrisponde all’elemento chimico numero atomico 11 e il suo simbolo è Na. È il sesto elemento più presente nella crosta terrestre ed è essenziale per la vita di animali, compresi gli esseri umani e di alcune piante.
Ma a cosa serve il sodio nel corpo umano? Dopo aver brevemente illustrato le caratteristiche di questo metallo alcalino, ci concentreremo sulle sue proprietà biologiche e sull’alimentazione.
Il sodio (Na), denominato anticamente natrium, nonostante fosse stato rilevato da tempo in vari composti, è stato ufficialmente isolato nel 1807 da Sir Humphry Davy per elettrolisi dell’idrossido di sodio fuso. Questo metallo è diffusissimo in natura come cloruro, presente nell’acqua del mare (sale marino) o costituente di alcuni depositi minerari di origine marina (salgemma), allo stato di nitrato o combinato ad acidi organici nelle piante marine.
È un solido molle e malleabile, bianco e lucente se appena tagliato, e che diventa opaco per esposizione all’aria in seguito all’ossidazione. Come gli altri metalli alcalini è particolarmente reattivo e non si trova in natura libero.
Il sodio è un minerale presente abbondantemente nell’organismo dell’essere umano. Specificatamente in un essere umano adulto è presente circa in una quantità di 92 grammi. In particolare, si distribuisce in misura maggiore:
Questo minerale viene misurato attraverso gli esami del sangue e conteggiato tra gli elettroliti del siero sanguigno.
A cosa serve il sodio nel corpo umano? È un elettrolita, di cui il corpo umano ha bisogno per una corretta funzione dell’organismo.
Insieme al potassio, è responsabile della regolazione della pressione osmotica e dell’equilibrio acido-base; inoltre in quanto ione idrofilo, regola nel plasma il grado di idratazione delle proteine e di conseguenza la viscosità del sangue.
Riassumendo le funzioni principali sono:
Il metabolismo del sodio è uguale al potassio, cioè regolato dal sistema nervoso e dagli ormoni corticosurrenali, in particolare dal desossicorticosterone e dall’aldosterone.
Questo minerale, al pari del magnesio e del ferro, viene assunto dall’organismo principalmente con alimenti e bevande. L’organo deputato al suo assorbimento è l’ileo, la parte finale dell’intestino tenue.
Il sodio in eccesso è eliminato principalmente dai reni. Questi organi, se sani, riescono a mantenere un equilibrio costante di sodio nell’organismo andando a variare l’eliminazione del minerale attraverso l’urina.
In misura nettamente minore, viene espulso dal corpo umano anche attraverso la sudorazione e le feci.
Il fabbisogno giornaliero di sodio per il corpo umano, secondo le indicazioni europee, è da i 0,6 e 3,5 grammi al giorno. Quando il livello di questo minerale nell’organismo non è equilibrato, può portare a una quantità di sodio basso (iponatriemia) nel sangue o a una quantità troppo alta (ipernatriemia).
La carenza è principalmente associata a disordini metabolici o condizioni di salute specifiche (come gravi episodi di diarrea o malfunzionamento renale) che inducono il nostro corpo a rimuovere quantità eccessive di questo minerale.
I sintomi di sodio basso possono essere:
In casi gravi che spesso coinvolgono le persone anziane, una carenza eccessiva può portare anche a coma e alla morte.
Cosa significa avere il sodio alto? Questo minerale diventa molto elevato quando la perdita d’acqua è superiore alla sua eliminazione. La conseguenza principale di questo fenomeno è la disidratazione.
Si può incorrere in disidratazione, quindi perdita di liquidi corporei per:
Inoltre, l’eccesso di questo minerale nel sangue aumenta la ritenzione idrica e la pressione del sangue, incorrendo in rischio di ipertensione e di sue complicazioni.
I sintomi di sodio alto nel sangue possono essere molteplici:
Il sodio alto è dovuto, in mancanza di altre patologie, principalmente a un’alimentazione non equilibrata, con assunzione eccessiva di cibi salati. Importante è quindi, sapere quali ne sono più ricchi e quali ne contengono in misura minore.
I sali minerali, come il sodio e il calcio, vengono assunti quotidianamente con un’alimentazione sana e bilanciata. Una eccessiva o una limitata assunzione di questi elementi può portare a problemi di salute. Infatti, prima di elencare gli alimenti ricchi di sodio, è bene ricordare che non è mai corretto eliminare del tutto qualsiasi nutriente se non consigliato dal medico di fiducia.
In particolare in estate, il sale non può essere totalmente eliminato dalla tavola soprattutto se si soffre di pressione arteriosa bassa.
L’alimento principale in cui è possibile trovare il sodio è il sale da cucina (cloruro di sodio). Come ingrediente alimentare, il sale ha molteplici usi nell’industria alimentare come condimento, come addensante e come conservante. Il sodio si trova naturalmente in tutti gli alimenti non trasformati, anche se in quantità molto ridotte.
Ad esempio, carne e pesce crudi possono contenere da 30 a 150 mg per 100 g di cibo, mentre frutta e verdura di solito ne contengono meno di 50 mg per 100 g di cibo. Il sodio si trova anche nell’acqua potabile, ma in quantità variabili a seconda del Paese e del tipo di sostanze utilizzate nel trattamento delle acque.
Alcuni additivi alimentari comuni, come il glutammato monosodico (MSG), il bicarbonato di sodio, il nitrito di sodio e il benzoato di sodio, contengono questo minerale e contribuiscono, in quantità minori, al totale di sodio elencata sull’etichetta dei valori nutrizionali degli alimenti.
Infatti, in alimenti conservati c’è abbondante presenza di sodio, come ad esempio negli insaccati, nei formaggi, nel tonno in scatola, nella salsa di soia e in snack in sacchetto.
Un’eccessiva presenza di questo minerale nell’organismo può portare problemi di salute, è quindi opportuno scegliere un’alimentazione il più possibile equilibrata e povera di sale soprattutto se soggetti ipertesi e previo consiglio del proprio medico.
Come è stato riportato, il fabbisogno giornaliero per un individuo si attesta indicativamente tra 0.6 e 3,5 grammi al giorno; è bene ricordare che un solo grammo di sale da cucina contiene circa 0,4 g di sodio.
Ecco alcuni consigli per ridurre il sodio nella propria alimentazione:
I casi più rari, dovuti a una carenza, possono essere trattati anche con integratori alimentari. Su consiglio del proprio medico di fiducia, si possono individuare integratori in grado di integrare una eventuale carenza.