Smartphone e tablet lasciano segni sul cervello dei bambini
Troppo tempo davanti a smartphone e tablet può danneggiare il cervello dei bambini e comprometterne lo sviluppo, studio USA spiega perché.
Fonte immagine: Foto di Peggy und Marco Lachmann-Anke da Pixabay
Troppo tempo davanti a smartphone e tablet può danneggiare il cervello dei bambini e comprometterne lo sviluppo. Nel mirino dei ricercatori soprattutto l’utilizzo di tali dispositivi da parte dei bimbi in età prescolare. Lo studio è stato condotto dagli studiosi del Cincinnati Children’s Hospital Medical Center, negli USA, e pubblicato sulla rivista scientifica Jama Pediatrics.
A causa del troppo tempo trascorso davanti a tablet e smartphone i bambini mostrerebbero una minore integrità strutturale relativamente ad alcune aree della materia bianca, legate nello specifico a linguaggio, alfabetizzazione, autoregolazione e controllo mentale. Test tramite risonanza magnetica sono stati condotti su 47 bimbi sani (27 femmine, 20 maschi – età tra i 3 e i 5 anni) confrontando poi il tempo trascorso guardando gli schermi dei dispositivi. Tenuto in considerazione anche le linee guida dell’American Academy of Pediatrics (Aap).
In base ai risultati ottenuti chi trascorreva più tempo davanti a smartphone e tablet possedeva qualità linguistiche inferiori, oltre a una minore integrità della materia bianca del cervello (responsabile per l’organizzazione e la formazione di mielina, che permette agli impulsi nervosi di viaggiare più velocemente). Ha dichiarato John Hutton, direttore del Reading & Literacy Discovery Center presso l’ospedale statunitense:
Sebbene non siamo ancora in grado di determinare se il tempo passato con i device a schermo causi questi cambiamenti strutturali o implichi rischi a lungo termine per lo sviluppo neurologico, questi risultati giustificano l’avvio di ulteriori studi per capire come impostare limiti appropriati sull’uso della tecnologia.
Le raccomandazioni dell’American Academy of Pediatrics prevedono solo conversazioni video per i bambini al di sotto dei 18 mesi, mentre per quelli dai 18 ai 24 mesi solo programmazione di alta qualità e da visionare insieme ai genitori (che dovranno risolvere eventuali dubbi in merito ai contenuti riprodotti). Dai 2 ai 5 anni al massimo un’ora al giorno di utilizzo dei dispositivi e sempre con la presenza dei genitori. Per tutti devono essere previsti momenti e aree della casa senza apparecchi tipo smartphone e tablet. Ha concluso Hutton:
L’uso dei media su schermo è prevalente e in aumento in ambito domestico, in bambini di età sempre più giovane. Questi risultati evidenziano la necessità di comprendere gli effetti del tempo trascorso con questi device, in particolare durante le fasi di sviluppo dinamico del cervello nella prima infanzia, in modo che aziende produttrici, responsabili politici e genitori possano fissare limiti salutari nell’esposizione a questi dispositivi.
Fonte: Jama Pediatrics