Greenstyle Sostenibilità Consumi Smaltimento rifiuti ingombranti: cosa sapere

Smaltimento rifiuti ingombranti: cosa sapere

I rifiuti ingombranti non possono essere smaltiti con la normale spazzatura: ecco cosa sapere sul ritiro e sulle modalità di riciclo dei materiali.

Smaltimento rifiuti ingombranti: cosa sapere

Fonte immagine: Pixabay

A tutti sarà capitato almeno una volta di smaltire un rifiuto ingombrante, si tratti di un mobile oppure di un grande elettrodomestico. Ovviamente questi oggetti non possono essere depositati nei pressi dei comuni cassonetti, sia per le loro dimensioni che per la presenza di materiali che potrebbero non risultare compatibili con i servizi di raccolta quotidiani. Come fare per liberarsene, di conseguenza, assicurandosi che vengano smaltiti con il minimo impatto sull’ambiente, approfittando anche del riciclo dei loro materiali?

Di norma, lo smaltimento dei rifiuti ingombranti viene definito a livello locale: ogni comune stabilisce le regole per il recupero, nonché la lista degli oggetti ammessi per il ritiro, quindi è bene informarsi presso il proprio Municipio. Di seguito, qualche consiglio utile.

Rifiuti ingombranti: cosa sono?

Rifiuto

Per rifiuti ingombranti si intende una lunga serie di oggetti che, per dimensioni o per materiali utilizzati, non possono essere smaltiti con la normale spazzatura. Poiché spesso realizzati in materie plastiche, metalliche o naturali – quali il legno – gran parte delle loro componenti possono essere recuperate e riciclate, riducendone l’impatto sull’ambiente.

Così come già accennato, la lista degli oggetti considerati idonei come rifiuto ingombrante varia a seconda del comune di residenza. In linea generale, sono di solito compresi:

  • componenti d’arredo come letti, divani, poltrone, sedie e via dicendo;
  • reti per letti e relativi materassi;
  • stenditoi, appendiabiti, scaffali, mensole e tutti gli altri elementi metallici presenti nella casa;
  • biciclette e altri piccoli mezzi di trasporto non motorizzati;
  • rifiuti RAEE, ovvero dotati di componenti elettriche ed elettroniche, come televisori, lavatrici, asciugatrici, frigoriferi e molto altro ancora.

I RAEE, in particolare, seguono un processo di smaltimento diverso rispetto agli altri prodotti elencati, proprio poiché il recupero di alcune componenti – come le schede logiche dei circuiti, processori e quant’altro – richiedono processi avanzatissimi. Ancora, i dispositivi elettronici prevedono minime quantità di metalli preziosi, nonché elementi – come accumulatori o batterie non rimovibili – che potrebbero richiede specifici macchinari per la loro dismissione in piena sicurezza.

Rifiuti ingombranti: come smaltirli

Rifiuti elettronici

Sono principalmente due le modalità che i comuni mettono a disposizione dei cittadini per lo smaltimento dei rifiuti ingombranti:

  • isole ecologiche: la maggior parte dei comuni dispone di speciali isole ecologiche – dette anche piazzole – dove depositare i rifiuti ingombranti. L’accesso è normalmente libero, in alcuni momenti della giornata, e sono gli stessi cittadini a trasportare gli oggetti da smaltire con mezzi propri. Una volta presi in gestione dall’isola ecologica, i rifiuti vengono smistati e inoltrati ad appositi centri di trattamento e riciclo;
  • ritiro a domicilio: diversi comuni offrono anche un servizio di ritiro a domicilio di questi rifiuti. È sufficiente prendere appuntamento con il preposto ufficio comunale, dopodiché attenersi alla data e alle modalità di ritiro proposte dall’ente. Di norma la raccolta avviene a livello di strada e non al piano: al proprietario è richiesto di posizionare l’oggetto sul marciapiede sotto casa qualche ora dell’effettivo ritiro. Spesso l’operazione avviene la sera, per ridurre il disagio agli altri abitanti del quartiere, inoltre potrebbe essere necessario appendere stampate e codici identificativi affinché l’oggetto possa essere facilmente riconosciuto dagli addetti alla raccolta.

I due sopracitati servizi possono essere offerti gratuitamente o, come a volte avviene, previo il pagamento di un piccolo contributo. Anche in questo caso è necessario informarsi al proprio comune di residenza.

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare