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Silicone: un’alternativa alla plastica?

Il silicone è considerato un'alternativa sostenibile alla plastica, ma è davvero così sicuro per la salute e l'ambiente?

Silicone: un’alternativa alla plastica?

I prodotti in silicone sono di sempre maggiore utilizzo, anche perché in alcuni casi visti come una vera e propria alternativa sostenibile alla plastica. Non tutti però sembrano pensarla in questo modo, tanto da sollevare diversi dubbi in merito al fatto che questi utensili e contenitori siano a tutti gli effetti “eco-friendly”.

Il silicone si presta ad oggi a diversi utilizzi, dai contenitori per alimenti fino agli utensili per la cucina. Possono vantare proprietà interessanti, che li rendono pratici per un utilizzo ripetuto nel tempo: sono lavabili, flessibili, idrorepellenti e risultano entro un certo limite malleabili e deformabili. A contribuire alla convinzione che questo composto sia sostenibile il suo elemento di base, il silicio.

Alternativa alla plastica, scelta sostenibile?

Il discorso intorno al fatto che il silicone possa essere o meno un’alternativa alla plastica in termini di sostenibilità è piuttosto complesso. Somiglia per certi versi al dibattito ormai molto accesso in merito all’utilizzo di sigarette elettroniche al posto delle tradizionali “bionde”, ovvero se vi sia un dispositivo alternativo sicuro o se invece si tratti soltanto di un “male minore”.

Secondo quanto riferisce ad esempio il sito “Life Without Plastic” quello del silicone sarebbe il classico esempio di “male minore”. Il primo appunto che viene mosso a questo materiale è che deriva sì dal silicio, ma al contempo è frutto dell’aggiunta di diversi agenti chimici, alcuni dei quali derivati da fonti fossili; chiaramente in misura inferiore rispetto alla plastica, ma pur sempre presenti. Anche in termini di riciclo il silicone non si mostra particolari inclinazioni, a eccezione della sua trasformazioni in olio lubrificante industriale.

Silicone, presine
Fonte: Foto di Stefan Schweihofer da Pixabay

Salute e interazioni con gli alimenti

Per quanto riguarda invece la salute e le possibili interazioni con gli alimenti il discorso si sposta, come per la plastica, sul fronte del rapporto tra cibi e struttura chimica di utensili e contenitori in silicone. Al contrario di quanto spesso si pensa questo materiale non è da considerarsi, secondo uno studio promosso dai fondatori di LWP, un materiale inerte. Stando ai dati ottenuti dal portale gli agenti chimici sintetici contenuti nel silicone interagiscono con il cibo, soprattutto quelli ad alto contenuto di grassi.

Altri studi hanno concluso inoltre che, al pari di quanto affermato da alcuni studi in merito ai contenitori in plastica, anche gli elementi portanti del silicone (i silossani) sarebbero da ritenere degli interferenti endocrini e delle possibili minacce per la fertilità. A questo si sommerebbe un’azione “potenzialmente cancerogena” in relazione al tumore all’utero.

Se dal punto di vista ambientale la “soluzione silicone” potrebbe essere considerata più vantaggiosa della plastica, pur non dimenticando la presenza di più di un problema in relazione al suo smaltimento o all’utilizzo di fonti fossili né alternative ben più sostenibili quali ad esempio i contenitori o gli utensili in vetro o metallo, sul fronte salute e alimenti più di un dubbio resta in relazione alla reale applicabilità di questo materiale ai vari aspetti della vita quotidiana.

Fonte: Life Without Plastic

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