Sigaretta elettronica: favorisce la diffusione del Coronavirus?
Le sigarette elettroniche potrebbero favorire la diffusione del Coronavirus secondo un gruppo internazionale di ricercatori, ecco perché.
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L’utilizzo della sigaretta elettronica potrebbe favorire la diffusione del Coronavirus. Almeno è quanto ipotizzato da uno studio internazionale, che ha visto il coinvolgimento di ricercatori provenienti dall’Italia, dal Messico e dalla Nuova Zelanda. Secondo gli studiosi si tratterebbe di un incremento del rischio di diffusione del contagio pari al 17%. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Medxriv ed è in attesa di essere sottoposta a revisione da parte di studiosi indipendenti.
I pericoli sarebbero legati alla diffusione di particelle di vapore e aerosol nell’aria. I ricercatori puntano il dito soprattutto verso l’abitudine di molti svapatori di utilizzare la propria sigaretta elettronica quando in fila, in attesa dei mezzi pubblici o all’interno di bar, ristoranti, stazione ferroviarie e simili.
Gli stessi ricercatori sottolineano tuttavia come i rischi associati alle e-cig siano comunque inferiori, per quanto presenti in virtù della nuvola di vapore diffusa con lo svapo, a quelli relativi alle sigarette contenenti tabacco o a quello di un individuo che tossisce nelle vicinanze di altre persone.
Sigaretta elettronica, i rischi dello svapo ad “alta intensità”
Lo studio ha valutato i possibili rischi legati all’utilizzo di sigarette elettroniche in relazione alla pandemia di Covid-19. In primo luogo è stata effettuata una distinzione tra emissioni a “bassa intensità” e ad “alta intensità”.
Nel primo caso si tratta del vapore trattenuto brevemente in bocca, poi arrivato per breve tempo nei polmoni e quindi subito espulso in maniera dolce. Per alta intensità si fa riferimento al vapore inalato durante l’utilizzo ed espulso in maniera brusca dai polmoni, un po’ come accade per le normali sigarette.
Se per lo svapo a bassa intensità si tratta di un rischio definito “minuscolo” dai ricercatori, per quello ad alta intensità il pericolo di diffusione del virus sale del 17%. Il calcolo è stato eseguito attraverso modelli di dispersione del vapore, confrontati con vari tipi di respirazione e con la quantità di gocce e d’aria presenti nello svapo.
Fonte: Medrxiv