Siccità: il Po sta scomparendo, già sceso del 45%
Siccità, il Po cala del 45%, raggiungendo livelli pari al mese d'agosto: un problema connesso anche ai cambiamenti climatici.
Fonte immagine: Pixabay
La siccità si fa sentire già in questo inizio di primavera, con i livelli del Po già scesi a una soglia preoccupante. È quanto rivelano le ultime rilevazioni idrometriche sul fiume più lungo d’Italia, dove le acque hanno già raggiunto il 45% di calo rispetto alla media. Si tratta di dati pari a quelli di agosto.
A contribuire a questo fenomeno, un inverno non particolarmente piovoso, così come le ultime giornate di febbraio dove le temperature sono state ben sopra alla media di stagione. Ancora, gli esperti non escludono possa trattarsi di un effetto dovuto ai cambiamenti climatici e al surriscaldamento globale in corso.
Siccità, il Po come agosto
Così come già anticipato, il Po è calato del 45% in pochissimi mesi, raggiungendo livelli pari ad agosto, quando le temperature sono assai più elevate. L’inverno poco piovoso, il clima anomalo per il periodo e altri fattori hanno determinato una situazione che non ha troppi precedenti noti.
Le rilevazioni sono state fatte al Ponte della Becca, dall’Autorità Distrettuale del fiume Po, dove il livello delle acque si trova a -2.90 metri sotto lo zero idrometico. A confermare il quadro preoccupante è Meuccio Berselli dalle pagine di Agi, il Segretario Generale dell’autorità sopracitata:
Ora, sperando in piogge che possano arrivare a colmare il gap esistente, serve mettere in campo tutte le strategie possibili per riuscire a contrastare la carenza prolungata di risorsa idrica, una risorsa indispensabile per i territori, gli equilibri ambientali, l’economia agroalimentare, la biodiversità.
Il Po, oltre a essere il fiume più lungo dello Stivale, è anche una risorsa idrica di inestimabile valore per tutto il Nord Italia. Il fiume alimenta infatti moltissimi campi agricoli, che dipendono da questo patrimonio naturale per la loro irrigazione. Ancora, è importante anche per la pesca di acqua dolce e per il trasporto su barca locale.
Fonte: AGI