Fra gli animali a strisce va annoverato il serpente corallo comune. Il suo nome scientifico è Micrurus fulvius e lo troviamo nelle zone sud orientali degli Stati Uniti e nelle zone nord orientali del Messico. È noto anche con il nome di serpente corallo orientale e serpente corallo arlecchino.
Di per sé è un serpente abbastanza piccolo, ma è anche molto velenoso. Esistono tuttavia altri serpenti non velenosi che simulano la livrea del Micrurus fulvius, pur non essendo propri identici: questi sono definiti come falsi serpenti corallo.
È un rettile abbastanza diffuso: l’IUCN lo classifica a rischio minimo.
Questa è la classificazione scientifica del serpente corallo:
Il M. fulvius è lungo 120 cm, ma le sue piccole dimensioni non devono trarre in inganno: al pari della tigre, altro animale a righe, è un predatore notevole.
Il colore della livrea è molto particolare. La sua colorazione è parecchio vistosa, con strisce e bande alternate di colore giallo, rosso e nero. Gli anelli colorati sono distribuiti dalla testa alla coda. Si parla di colorazione aposematica: è la colorazione accesa dei predatori per avvisare le potenziali prede della sua pericolosità.
La coda ha strisce nere e gialle, assente il rosso. La testa non è distinta dal corpo ed è nera, ma dietro gli occhi c’è una grande striscia gialla. Le pupille sono rotonde.
Attenzione: alcune mutazioni genetiche fanno sì che esistano serpenti corallo in cui le strisce gialle o non sono presenti o sono molto evidenti. Talvolta sono totalmente neri (melanismo), altre volte sono albini.
Ci sono alcuni serpenti la cui livrea mima quella del serpente corallo per difendersi: in pratica si fanno passare per serpenti corallo, pur non essendolo. È il caso del serpente reale scarlatto, il Lampropeltis elapsoides: è nero, rosso e bianco ma non è velenoso. Anche il Lampropeltis triangulum o l’Anilius scytale adottano una livrea simile a quella del serpente corallo, ma non sono velenosi. Per tali motivi, questi serpenti sono definiti falsi serpenti corallo.
Esistono due filastrocche utili per distinguere fra serpente corallo vero e serpente corallo falso:
A complicare le cose ci si mette poi il fatto che esiste un altro serpente, l’Erythrolamprus che è velenoso, non mortale, ma ha la livrea molto simile a quella del serpente corallo.
Il serpente corallo ha un veleno abbastanza potente: la DL50 (indica la dose letale 50, cioè la quantità di veleno necessaria per uccidere entro 24 ore il 50% dei topi da laboratorio su cui è stato utilizzato. Può essere indicata anche con LD50) è di 1,3 mg/kg. Tuttavia non è certo il serpente più velenoso al mondo. Questo primato spetta al Taipan dell’interno o serpente feroce.
Ecco i serpenti più velenosi al mondo:
Ma torniamo al nostro Micrurus fulvius. Anche in questo caso si tratta di un veleno neurotossico, ma spesso non riesce a iniettare una quantità atta a uccidere un uomo perché per farlo dovrebbe continuare il morso a lungo. Questo vuol anche dire che il suo morso ha un tasso di mortalità del 10-20%.
Spesso il morso non causa immediatamente sintomi: questi possono comparire anche 18 ore dopo. Questi i principali:
Sono serpenti diurni (sono attivi solitamente al mattino e nel tardo pomeriggio) e solitari, tranne che durante la stagione dell’accoppiamento. In primavera, infatti, maschi e femmine stanno insieme, salvo poi separarsi subito dopo l’accoppiamento. Se il maschio si attarda troppo vicino alla femmina, infatti, essendo decisamente più piccolo, quest’ultima potrebbe decidere di mangiarselo.
Dopo cinque settimane la femmina depone le uova, da 5 a 7: sono dunque serpenti ovipari. Le uova si schiudono dopo due mesi. I piccoli serpenti corallo si allontanano subito dalle uova: sono già capaci di inoculare il veleno.
La maturità sessuale per le femmine arriva a 2 anni, quando raggiungono la taglia minima di 55 cm. I maschi possono raggiungere la maturità sessuale fra il primo e il secondo anno, quando raggiungono la taglia di 45 cm.
Il serpente corallo tende a vivere nelle zone boscose (come lo scoiattolo), asciutte e rocciose del sud degli Stati Uniti e nella parte settentrionale del Messico. Tuttavia non bisogna escludere la possibilità di vederli anche vicino ad acquitrini e zone umide.
Come comportamento, di per sé i serpenti corallo sono timidi. Trascorrono le loro giornate nascosti, solitamente sotto le foglie o sotto terra, più raramente sugli alberi. Se non disturbati, un po’ come le api, tendono a non attaccare l’uomo.
Quando si sentono in pericolo, tendono ad arricciare la coda facendola schioccare. Inoltre assumono un atteggiamento particolare quando sono aggrediti: fanno oscillare la coda come farebbero con la testa in modo da confondere l’aggressore, che non riesce più a capire quale sia l’una e quale l’altra.
Il serpente corallo è un animale predatore. Si nutre di altri serpenti, insetti, pesci, anfibi, piccoli mammiferi e uccelli. Grazie ai suoi denti inocula nella preda o nella possibile minaccia un veleno neurotossico: la morte arriva nel giro di pochi minuti.
Ecco qualche piccola curiosità sul serpente corallo:
No, in Italia è vietato detenere il serpente corallo vero. Questo perché la legge italiana vieta di tenere animali pericolosi. Nell’elenco delle specie pericolose (decreto del ministero dell’Ambiente 19 aprile 1996), la cui detenzione è vietata in Italia, figurano il serpente corallo, il cobra, il mamba, la vipera, il serpente a sonagli, le tartarughe azzannatrici e aracnidi velenosi per l’uomo.
È possibile, invece, detenere il serpente corallo falso come animale domestico: si tratta di un animale esotico, un NAC (Nuovi Animali da Compagnia) e come tale richiede conoscenze approfondite in merito alla gestione del terrario, dell’alimentazione e della salute. Bisogna contattare un veterinario esperto di esotici se si decide di tenerne uno in casa.