Scimmie in catene costrette a esibirsi
Costrette a una vita di sudditanza, un gruppo di scimmie viene impiegato in un centro in Thailandia, esibendosi goffamente e sempre legate a catena.
Fonte immagine: Jon Frank / Shutterstock.com
Noto come Chiang Mai Monkey Centre, oppure Mae Rim Monkey School, si tratta di un centro specializzato nell’addestramento delle scimmie per l’intrattenimento dei turisti. La struttura, con sede nel nord della Thailandia, è una sorta di parco dove i visitatori paganti giungono in massa per osservare i primati esibirsi in varie attività e discipline. Dalla partita a basket al giro in bicicletta, fino a dinamiche dirette con gli spettatori. I video pubblicati su Youtube sono ricchi di commenti negativi, come le recensioni su TripAdvaisor, pubblicate dagli stessi avventori che hanno visitato occasionalmente il centro.
Quei comportamenti buffi e in apparenza simpatici sono il frutto di un addestramento piuttosto coercitivo, che vede le scimmie obbligate a movenze e comportamenti innaturali. Ciò che disturba è la sudditanza a cui sono costrette, sempre in catene e comandate dagli istruttori. Quando non posano tristemente per uno scatto o si esibiscono, attendono mogiamente incatenate ad alberi o gabbie. Gli animali non sono liberi di muoversi in modo autonomo, come conferma anche l’associazione non-profit Wildlife Friends Foundation Thailand (WFFT). Gli esemplari impiegati spesso sono vittime di furti e rapimenti, strappati fin da piccoli ai loro branchi e al loro habitat naturale.
Utilizzate per puro intrattenimento, le scimmie appaiono spaventate, stressate, non ricevono quasi nessuna cura medica e veterinaria. Anche il cibo è scarso e la loro vita si svolge all’interno di gabbie fatiscenti, quando non vengono impiegate nelle esibizioni e perciò costrette a un collare con catena. La loro è un’esistenza di sofferenza e spesso breve, prima di essere soppiantate da nuove vittime più fresche. La WFFT cerca di orientare i turisti verso una maggiore consapevolezza della situazione di questi animali, direzionando le visite verso strutture che si occupano di salvaguardia e prevenzione. Da tempo è attiva nel percorso di recupero di questi esemplari, che cerca di strappare se possibile a una condizione di perenne abuso e sofferenza.