
Gli scienziati ci avvertono: c'è un pericolo eruzione? - www.greenstyle.it
La paura serpeggia nell’aria. Il terremoto ed il pericolo di una possibile eruzione sono dietro l’angolo.
Ma, a quanto pare, non tutti sanno bene cosa fare e come bisogna comportarsi. C’è una parte di scienziati che avverte di una possibile imminente eruzione. La Terra non presenta solo zone vulcaniche nei nostri territori ma vi sono anche altre parti calde dove l’attenzione deve essere e mantenersi costante. Vediamo dove.
Vulcani sulla terra: quanto preoccupano
Quando pensiamo ad eruzioni e terremoti, almeno noi che siamo in Italia, l’attenzione cade tutta sulle zone del Sud Italia, nello specifico in Campania. Da qualche tempo, la zona dei Campi Flegrei è in continuo movimento, il bradisismo si presenta con “una certa frequenza” e, dall’altro lato, la paura si spande un po’ dappertutto, anche alle falde del Vesuvio.
Non solo: scosse sismiche si sono avvertite anche in Puglia ed in Sicilia (in quest’ultima regione, ricordiamo, è presente l’Etna, un altro vulcano). Cosa sta effettivamente succedendo? C’è qualcosa che gli esperti o gli scienziati ci stanno nascondendo? Difficile dare risposte certe a queste domande, perché sappiamo bene che, non sempre, i terremoti si possono prevedere.
C’è, però, chi guarda con occhi al passato cercando di trovare delle terribili coincidenze che vedono, nell’anno 2025, l’anno delle possibili eruzioni. Come dicevamo all’inizio, anche in altre parti del mondo, la terra “bolle”, nel vero senso della parola. Una di queste zone è l’Indonesia. Qui, i vulcani sono presenti e come e hanno avuto più eruzioni rispetto a quelli di casa nostra.
Ce ne è uno in particolare, il Tambora che, dal 1815, non fa sentire la sua presenza ma è comunque, un vulcano attivo. Ed è proprio su di lui che gli scienziati stanno ponendo l’attenzione, perché potrebbe verificarsi un’eruzione che potrebbe essere davvero catastrofica. Un professore di climatologia dell’Università di Ginevra Markus Stoffel, in un’intervista, ha dichiarato che “la prossima eruzione di massa causerà il caos climatico. L’umanità non ha alcun piano”.
Una imminente eruzione potrebbe avvenire?
Davvero la situazione è così tragica? Certo che i vulcani hanno più e più volte plasmato la terra così come la conosciamo oggi, ma c’è anche qualcos’altro che preoccupa gli esperti: l’emissione, in quantità eccessiva, in caso di eruzione, di anidride carbonica che comporterebbe un aumento del riscaldamento climatico.

In caso di eruzione, i gas quanto anche l’anidride solforosa che si andrebbe a sprigionare potrebbe arrivare anche nella troposfera (a circa 11 km dalla superficie, dove volano gli aerei per intenderci). Questo andrebbe a creare una cappa che potrebbe anche non far passare più la luce solare, raffreddando così il pianeta. Purtroppo si tratta di situazioni che possono essere studiate ma che non sempre è possibile prevedere.
Gli scienziati sono comunque convinti che una possibile eruzione potrebbe avvenire. Ci sono, infatti, delle zone sorvegliate speciali al mondo, come la stessa Indonesia ma anche Yellowstone, negli Stati Uniti. La domanda che tutti ci poniamo è: l’umanità è pronta ad affrontare una possibile situazione del genere? A quanto pare no. Osservando anche un articolo della CNN (https://edition.cnn.com/2024/12/24/climate/massive-volcano-eruption-climate/index.html), ci sono prove geologiche suggeriscono una probabilità su 6 di un’eruzione massiccia in questo secolo.
La preoccupazione che hanno tutti, e non solo coloro che hanno portato avanti questo studio, è che se ciò accadrebbe ci si troverebbe davanti (dopo) ad un mondo profondamente cambiato ma anche riscaldato dalla crisi climatica. Sì, perchè lo stesso Stoffel l’ha dichiarato: l’umanità non ha alcun piano. Non siamo anocra pronti a tutto questo. Basti pensare, giusto per fare un altro esempio, quando il monte Pinatubo nelle Filippine eruttò nel 1991, scaricò circa 15 milioni di tonnellate nella stratosfera di anidride solforosa.
Non fu un’eruzione massiccia come quella avvenuta in Indonesia, ma raffreddò comunque il mondo di circa 0,5 gradi Celsius per diversi anni.