Sapodilla: come si usa in cucina
La sapodilla è un frutto tropicale dai numerosi usi in cucina: ecco come viene impiegato nei luoghi di origine, nonché i consigli per conservarlo.
Fonte immagine: Sapodilla via pixabay
La sapodilla è un albero medio-grande con molti rami. Il nome botanico della pianta è Manilkara zapota ed è una specie della famiglia delle Sapotaceae originaria dell’America tropicale. Da molto tempo la varietà presenta un buon interesse economico.
Questo albero della foresta pluviale è stato utilizzato per molti scopi tra cui l’estrazione del lattice, la produzione di frutta e anche per il legname. È una coltivazione di frutta molto popolare e ampiamente coltivata nella maggior parte dei Paesi tropicali in tutto il Mondo. La sua coltivazione oggi è di interesse quasi esclusivamente commerciale e alimentare. Il frutto maturo viene consumato come frutta da dessert e impiegato anche in pasticceria, per realizzare la torta di sapodilla o, ancora, conservato a fette in scatola nello sciroppo. I frutti possono essere anche essiccati e usati per decorare dolci e frullati, nonché impiegati per preparare alcolici grazie all’abbondante contenuto di zuccheri.
Per molti anni il lattice di sapodilla è stato impiegato come ingrediente principale del chewing gum. Poiché si tratta di un albero sempreverde a crescita lenta, di media grandezza e molto longevo, la Manilkara zapota è anche apprezzata come varietà ornamentale e impiegata per realizzare giardini tropicali.
Sapodilla, caratteristiche del frutto
Il frutto è una bacca quasi rotonda con diametro che varia da 5-10 cm di larghezza. Quando è immaturo è molto duro, la polpa gommosa e astringente. L’esemplare è ricoperto da una pelle dal tipico aspetto “sabbioso” fino a completa maturazione. La polpa matura è morbida e succosa e ha un colore che varia dal giallo al marrone, talvolta bruno-rossastro. Il sapore è dolce e gradevole, per molti aspetti ricorda quello della pera.
Valori nutrizionali
La frutta fresca ha un contenuto di carboidrati che varia dall’11.14 al 20.43% del peso. Tra questi gli zuccheri semplici sono:
- il fruttosio, il cui contenuto varia dal 4.47 al 7.13%;
- il saccarosio che varia dall’1.48 all’8.75%.
Discreto è anche il contenuto di amido, in genere compreso tra il 2.98 e il 6.40%. Tra i micronutrienti, il frutto si distingue per l’apporto di tannini, sostanze polifenoliche e saponina. Il frutto è molto apprezzato, tanto da essere considerato uno dei migliori dell’America meridionale.
Come si usa la Sapodilla
I frutti maturi vengono nella maggior parte dei casi mangiati freschi: lavati e tagliati a metà. La polpa, morbida e succosa, viene mangiata con un cucchiaio. La buccia non viene consumat”, ma è abbastanza consistente da consentire di utilizzarla come “guscio” per servire il frutto.
Nel consumo fresco è opportuno fare attenzione al seme: la forma a uncino è particolarmente insidiosa. La polpa viene aggiunta a macedonie di frutta fresca e anche insalate di verdure di stagione. Mescolata con la panna, è un diffuso dolce al cucchiaio. Molte comune nelle terre di origine è l’aggiunta della polpa fresca a sorbetti e frullati.
La polpa di sapodilla viene anche consumata fresca soprattutto in Indonesia e in Malesia. Alle Bahamas i frutti maturi vengono schiacciati, filtrati e bolliti per la preparazione di un succo sciropposo. La polpa di sapodilla è utile anche per preparare una confettura. La cottura del frutto richiede l’attenta eliminazione del lattice schiumoso verde che si forma sulla superficie, prima dell’aggiunta dello zucchero. La confettura ha infine un piacevole colore rosso.
In India il frutto fresco sbucciato e affettato viene confezionato in lattina, mentre in Thailandia è più diffusa la conservazione del succo.