SANA 2017: CCPB traccia il bilancio del biologico in Italia
Alimentazione biologica e valori indispensabili per avvicinarsi al cibo perfetto, le considerazioni del CCPB in chiusura di SANA 2017.
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Famiglie italiani più attente agli alimenti consumati e comparto biologico in crescita. Questo il bilancio tracciato dal CCPB in chiusura di SANA 2017, il Salone Internazionale del Biologico e del Naturale che come ogni anno ha animato i padiglioni di BolognaFiere. A crescere sono state sia la domanda (+19,7% di consumi e 78% di famiglie che acquistano bio almeno una volta in un anno) che l’offerta, quest’ultima espressa in termini di numero di aziende e superfici coltivate.
Dati quelli sulla crescita del biologico in Italia che hanno segnato la 29esima edizione di SANA. A commento del positivo andamento del comparto bio è intervenuto anche Fabrizio Piva, amministratore delegato di CCPB (Consorzio per il Controllo dei Prodotti Biologici), che ha dichiarato:
Le famiglie italiane sono più attente a ciò che mangiano, prediligendo sempre più prodotti biologici. Questo è un dato positivo per il nostro settore sul quale però non bisogna cullarsi. C’è ancora molto lavoro da fare se si vuole arrivare a una maggiore consapevolezza sull’importanza di un’alimentazione sana. Solo così possiamo pensare di far crescere la quota di spesa bio nel nostro Paese.
Tra i vari appuntamenti promossi da CCPB durante SANA 2017 anche il convegno “Esiste il cibo perfetto? Se Bio vuole”. Temi centrali sono stati la rilevanza della certificazione, l’importanza della sostenibilità ambientale in campo alimentare e l’importanza che ha per il settore avere “uno sguardo comune” su un comparto in forte espansione.
L’incontro si è aperto con un test proposto da Carlo Alberto Pratesi – professore di Marketing, innovazione e sostenibilità presso l’Università Roma Tre – e Massimo Marino – Life Cycle Engineering – al quale i visitatori presenti sono stati chiamati a rispondere: oggetto l’individuazione dei valori legati che più identificherebbero il “cibo perfetto”. È stato infine chiesto ad alcune aziende impegnate nel biologico (Coop Italia, Amadori, Inalca, Orogel e Almaverde Bio) di commentare il risultato, che ha visto affermarsi “la protezione della biodiversità e del suolo, i diritti dei lavoratori e il benessere degli animali“.
Coop Italia ha affermato di preferire la politica dei piccoli passi verso la sostenibilità produttiva e Amadori di puntare su tracciabilità dell’intera filiera ed energie rinnovabili. Almaverde Bio ritiene ormai indispensabile la diffusione dei prodotti bio attraverso tutti i canali distributivi mentre Inalca della necessità di massima integrazione tra produzione e mondo agricolo. Preoccupazione per i cambiamenti climatici è infine stata espressa da Orogel:
La siccità di questa estate ha portato notevoli costi economici anche in termini di rese della produzione agricola e in futuro il cambiamento climatico potrebbe determinare le scelte sulle colture.