Salvia
La salvia è una delle piante aromatiche maggiormente impiegate in cucina, dato il suo gusto intenso, capace di arricchire il sapore di primi e secondi. Eppure non tutti conoscono le proprietà e le applicazioni di questo vegetale anche al di fuori della cucina. La salvia è infatti uno dei rimedi naturali più antichi per il benessere dell’organismo e tutt’oggi è consigliata per gestire alcuni malesseri molto comuni. Quali sono quindi i benefici della pianta, quali gli usi e soprattutto come coltivarla anche in casa?
Ovviamente, quando si parla di rimedi naturali è sempre utile vagliare il parere del proprio medico curante prima di procedere all’assunzione, per verificare si tratti di una soluzione adatta ai propri disturbi e, soprattutto, l’assenza di interazioni con eventuali farmaci in corso di assunzione. Di seguito, qualche indicazione utile.
Con il termine generico salvia ci si riferisce a un genere di piante appartenenti alla famiglia delle Lamiaceae, note sin da tempi antichissimi, di cui fanno parte anche il timo, il basilico e il rosmarino. In realtà, l’accezione comune del termine è legato alla Salvia officinalis – ovvero la salvia comune, quella normalmente impiegata anche in cucina. Eppure il genere comprende moltissime altre varietà, non tutte scelte a scopo alimentare.
Conosciute sin da tempi antichissimi, tanto da essere impiegate con regolarità già nella cucina e nella medicina di romani e greci, le piante di salvia hanno un’origine perlopiù mediterranea. Si sviluppano infatti facilmente nei climi miti, non troppo afosi e nemmeno troppo freddi, e per questo hanno trovato proprio nel Mediterraneo le condizioni ideali per la loro crescita. Tuttavia, oggi la coltivazione avviene in tutto il mondo.
In linea generale, tutte le varietà di salvia si caratterizzano per un aspetto simile, seppur con qualche piccola differenza. Le piante presentano infatti un’altezza di circa un metro, un fusto eretto ma morbido e vistose foglie allungate e di intenso colore verde, dalla consistenza elevata, ruvide al tatto e ricoperte da una lieve peluria.
Queste piante producono regolarmente delle inflorescenze allungate e dalla forma lievemente a campana, molto profumate e dalle tipiche colorazioni lilla, violetto, viola o pervinca. Le varie tipologie di salvia producono anche un piccolo frutto, un tetrachenio tondo di piccole dimensioni, che serve alla pianta per diffondere i suoi semi.
Come già anticipato, sono moltissime le varietà di salvia oggi conosciute, anche se non tutte impiegate a scopo umano. Fra le più note e apprezzate, si elencano:
Esistono poi moltissime sottospecie di Salvia officinalis, ricavate perlopiù da ibridazioni, che variano fra di loro per dimensioni delle foglie, aroma e colorazione dei fiori. Come già accennato, per gli usi culinari e curativi della pianta si fa comunque sempre riferimento a questa varietà.
Sono molti gli ambiti di applicazione della Salvia officinalis, un vegetale che porta con sé millenni di storia e di sapere popolare. Semplificando, si possono individuare tre gruppi principali di utilizzo della pianta:
Gli usi in cucina della salvia sono ben noti: da accompagnamento alla classica pasta italiana, fino all’aromatizzazione delle carni, si tratta di una delle aromatiche più amate e apprezzate ai fornelli. Ma che dire delle sue proprietà benefiche per l’organismo? Di seguito, tutte le informazioni utili.
Partiamo dai valori nutrizionali, ovvero tutti quegli elementi che permettono di comprendere le importanti proprietà curative di questa pianta. 100 grammi del vegetale apportano circa 315 calorie, si tratta quindi di un alimento calorico, ma è molto difficile raggiungere questo peso nell’uso quotidiano, dove si impiega una piccola manciata di foglie.
Per lo stesso peso, si registrano 60 grammi di carboidrati, 10 di proteine, 13 di grassi vegetali e ben 40 di fibra alimentare. La composizione nutrizionale si completa con minerali quali calcio, potassio, ferro, magnesio, fosforo, zinco, rame, manganese e selenio, a cui si aggiungono vitamine A, C, D ed E.
Elencati i valori nutrizionali, si può passare all’analisi dei benefici collegati alla pianta, molti dei quali riconosciuti ampiamente anche dalla letteratura scientifica:
Sono molte le modalità con cui la salvia può essere consumata. Se usata in cucina, è solitamente aggiunta ai primi di pasta e riso (intera o in polvere, come lo zafferano o il curry), ma anche a ragù o verdura. È usata anche per aromatizzare arrosti, carne alla brace, pesce di lago e mare, carni bianche di pollo o tacchino, vitello.
Molto famosa è la salvia fritta, ma anche le infusioni a base di salvia, con spezie ed altre erbe aromatiche, tanto care ai grandi chef. In questo caso le acque aromatizzate sono adoperate per primi e secondi piatti, ma anche salse. Come rimedio naturale, può invece essere assunta tramite decotto, infuso oppure tisana, sempre dopo aver consultato il parere del proprio medico curante.
Infine, è utile qualche accenno su come coltivare la salvia, dato che la pianta si presta anche alla crescita indoor in vasetto, magari da conservare in cucina pronta all’uso.
Per una crescita sana e rigogliosa, è necessario verificare che siano soddisfatte alcune condizioni:
La salvia può essere efficacemente coltivata sia in vaso che in giardino. Nella prima ipotesi, è utile predisporre sul fondo del contenitore un letto di ghiaia, cocci oppure di palline di argilla espansa, per favorire così il deflusso dell’acqua. Si riempie tutto poi con un terreno sabbioso, morbido, magari arricchito da un po’ di torba.
La pianta può essere coltivata in tre modi:
La manutenzione ciclica della pianta richiede una fertilizzazione con componenti azotate, come il compost, quindi l’eradicazione di afidi, lepidotteri, cicalini della salvia e la mosca bianca.
Per quanto riguarda la moltiplicazione per talea, al posto della soluzione di sabbia e torba, si può usare la cosiddetta polvere rizogena. In poche parole è un fitormone che facilita la radicazione. A radici spuntate, si possono finalmente piantare in vaso, attendendo la germogliazione prima di mettere in piena terra.